Adriano Baracchini Caputi (Firenze, 1883 – Livorno, 1968) è stato un pittore italiano.
Nasce a Firenze nel 1883, a sedici anni si trasferisce a Livorno, dove inizia a muovere i primi passi nel mondo dell'arte sotto la guida di Guglielmo Micheli un pittore macchiaiolo allievo di Fattori. Ma già nel primo decennio del Novecento, ispirato da Vittore Grubicy De Dragon, degli artisti del Caffè Bardi rappresenta con Benvenuto Benvenuti l’indirizzo divisionista[1].
Le sue qualità non passano inosservate tanto che Baracchini Caputi viene invitato al Salon des Peintres Divisionnistes Italiens di Parigi nel 1907[1].
Partecipa tre volte all'Esposizione internazionale d'arte di Venezia: nel 1912 con l'opera Mattino sul Mare, nel 1914 con l'opera Sinfonia Crepuscolare, e nel 1922 con l'opera Un'Aurora[2].
Frequentatore del Caffè Bardi di Livorno, nel 1920 è tra i fondatori del Gruppo Labronico[3], di cui diviene segretario.
Nel 1921 è presente alla I Biennale di Roma e successivamente alla IV sindacale Toscana.[4]
All'inizio degli anni 30' si ritira nella sua tenuta privata a Vada (Rosignano marittimo), dove si dedica esclusivamente all'amministrazione
dei suoi beni abbandonando di fatto la pittura [5], a parte alcune rare opere.
Nel 2012 è tra i pittori selezionati per la retrospettiva sul divisionismo allestita a Palazzo Roverella di Rovigo [6].
Una sua opera Una Sosta è presente nella pinacoteca fondazione Cassa di risparmio di Tortona [7],una sua opera del 1908
Crepuscolo fa parte del legato Alberto Grubicy donato alla galleria d'arte Moderna di Roma [8].
Vengono battute raramente sue opere all'asta, la produzione sotto effetto di Grubicy, alcuni suoi capolavori di alta fattura, possono raggiungere elevate quotazioni.
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