Dante Sodini (Firenze, 29 agosto 1858 – Firenze, 1934) è stato uno scultore italiano.
Si formò all’Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida dei professori Antonio Bortone, Giuseppe Zocchi e Augusto Rivalta. Partecipando e venendo premiato a esposizioni quali la biennale di Venezia (1877 e 1879) e alla quadriennale di Roma (1883), acquistò presto fama in Italia e all'estero che gli permise di lavorare per committenze di altissimo livello, pubbliche e private[1].
Tra le commissioni pubbliche in Italia, realizzò due quadrilobi e quattro statue per la decorazione della facciata di Santa Maria del Fiore. Tra quelle private, realizzò numerosi monumenti funebri per i cimiteri fiorentini. Entrò nell'Accademia delle Arti del Disegno nel 1885, e dal 1923 fu presidente della classe di scultura[2]. Al concorso per la realizzazione del complesso bronzeo davanti all'Altare della Patria a Roma arrivò secondo[3].
L'amicizia con John Temple Leader lo introdusse nelle commissioni degli stranieri di passaggio a Firenze, avendo l'onore di ritrarre la regina Vittoria e venendo poi anche ufficialmente invitato a Londra, dove esposte nel 1895 e nel 1904, e dove realizzò, su invito del sindaco, una medaglia celebrativa per i Giochi della IV Olimpiade. Nel 1889 partecipò all'Esposizione Universale di Parigi, dove vinse la medaglia d'oro, e lo stesso anno alla Mostra Nazionale di Belle Arti di Milano[1].
Sue opere si trovano al British Museum, al Campidoglio statunitense, alla chiesa della Natività di Betlemme, alla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma (La Fede, dove un cieco cerca a tentoni una croce davanti a sè), alla Galleria d'arte moderna di Firenze[3].
A Firenze, sul viale Don Minzoni, si trova una lapide presso il suo studio, dettata nel 1958 da Piero Bargellini.
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