Ferruccio Rontini (Vicchio, 1893 – Livorno, 1964) è stato un pittore italiano.
Studiò all'Accademia delle Belle Arti di Firenze, divenendo anche docente. Il suo iniziale stile macchiaiolo subirà un'evoluzione soltanto a partire dagli anni quaranta.
La sua pittura è intrisa di naturalismo e cerca soprattutto temi paesaggistici o scene di vita quotidiana. La campagna è il luogo di frequente ambientazione dei suoi quadri, dipinti en plein air in Maremma o nel Mugello. Molto pittoreschi e ricercati i mercati di Vicchio, in cui Rontini mostra uno sguardo ottocentesco su una realtà rudemente proiettata sul vivere giornaliero. Non c'è dubbio che alcune tra le sue opere migliori affondino le radici proprio in questo ambiente e si consumino in un lasso di tempo che va dagli anni venti agli anni trenta, quando l'artista indicava l'anno di composizione con i numeri romani. [1] come succede un po' per molti pittori labronici suoi coetanei. Tra i suoi allievi ricordiamo i pittori nativi di Vicchio Rutilio Muti, Armeno Mattioli e Foresto Marianini.
Fu tra i fondatori, nel 1920, del Gruppo Labronico.
Tra le mostre a cui ha partecipato si ricordano tra le altre La mostra “Fiorentina Primaverile” del 1922 dove espone ben 3 opere[2], la Biennale di Milano del 1925 con l'opera La coltratura[3],oltre alle mostre del Gruppo Labronico. Ad ottobre del 2018 è stata inaugurata dalla Fondazione Livorno una mostra in suo onore.[4].
È il nonno di Pia Rontini, una delle vittime del Mostro di Firenze, uccisa a Vicchio nel 1984.
All'autore è stata dedicata una via a Livorno.
Nella collezione permanente della fondazione Livorno (ex fondazione Cassa di Risparmi di Livorno) sono presenti 13 sue opere[5][6], sue opere si trovano nella collezione della Banca Commerciale Italiana[7], una sua opera Cortile con Tacchini fa parte della collezione della fondazione CRTrieste[8], nel museo Luigi Bailo di Treviso è presente una sua opera Vitello Accovacciato[9], quattro sue opere; Paesaggio Rurale, Paesaggio Montano , Gattici sulla Sieve e Porto di Livorno sono presenti presso la Pinacoteca Comunale Foresiana, collezione Mario Foresi a Portoferraio,[10].
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