Giacomo Colombo (Este, 1663 – Napoli, 1731) è stato uno scultore, pittore e disegnatoreitaliano.
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Biografia
Giacomo Colombo nacque ad Este (Padova) nel 1663, ma fu a Napoli che ebbe la sua formazione artistica. La sua poliedrica attività parte dalla tradizione lignea policroma barocca per evolversi entro il primo decennio del Settecento a personalissimi risultati di gusto arcadico-rococò[1]. Fu infatti scultore in marmo, legno policromo e stucco; pittore, disegnatore d'argenterie sacre e di incisioni riproducenti le sue opere.
Giunse a Napoli nel 1678, probabilmente al seguito dello scultore Pietro Barberis, con il quale nel 1688 collaborò alle acquasantiere in marmo nella chiesa della Croce di Lucca.
Nel 1689 eseguì il Crocifisso per la chiesa di San Pietro di Cava dei Tirreni, ove l'amore per l'antico tempera il pietismo controriformista. Nello stesso anno entra nella Corporazione dei Pittori. Della sua attività di pittore non restano tracce, ma dovette essere vasta dato che nel 1701 fu eletto prefetto della Corporazione.
Nel 1691 eseguì il Crocifisso in legno policromo per la chiesa di Santo Stefano a Capri[2], un'opera nella quale si annunciano le eleganze neomanieristiche negando le affermazioni berniniane e fanzaghiane. Il Crocifisso poggia su di una tela che raffigura La Maddalena, la Madonna e San Giovanni Evangelista ai piedi della croce: potrebbe essere una testimonianza della sua attività da pittore, ma non abbiamo finora prove documentarie.
Notevole fu la sua opera nel presepe napoletano, che è possibile distinguere in due periodi. Al primo, caratterizzato da un vivace realismo, appartengono le statue per i complessi lignei presepiali di Santa Maria in Portico di Napoli (1695 circa) e di Santa Maria in Aracoeli di Roma (1696 circa), di cui ci restano solo alcuni elementi. Al secondo periodo (dal 1714 al termine dell'attività) sono da assegnare le figure (quasi tutte in collezione private a Napoli), ove l'icasticità è temperata alla luce dello sperimentalismo del gusto arcadico-rococò, che traduce in raffinatissimi e fluidi volumi le crude espressioni del primo periodo[1].
Il timbro barocco delle sculture in marmo appare temperato dalla vena classicista, come nella opulenta Maddalena del 1695 (già nella chiesa omonima a Napoli[3], per giungere ad annunciare nel 1701, nelle complesse tombe Ludovisi (Napoli, chiesa dell'Ospedaletto) quelle istanze arcadico-rococò di cui sarà assertore unitamente al pittore Paolo De Matteis ed agli scultori N. Fumo, F. Picano, ed altri.
Giacomo Colombo collaborò con Francesco Solimena alla realizzazione dei complessi "modelli in legno" degli altari per la Certosa di San Martino (1700) e la Cappella del Tesoro di San Gennaro (1707). Questo non influì sulla sua formazione culturale, che diverge da quella del Solimena.
Madonna del Rosario, nella chiesa della Santissima Trinità dei Celestini, San Severo (FG).
Colombo lavorò in tutte le province del viceregno: da Lecce a Lucera, da Sulmona a Salerno. Alcune sue opere sono state inviate in Spagna. Nel 1718 realizzò il suo capolavoro, l'Immacolata Concezione, eseguita per la chiesa di San Francesco d'Assisi di Lucera, commissionata dal Padre Maestro San Francesco Antonio Fasani, per il quale aveva già eseguito un San Francesco qualche anno prima e eseguirà successivamente altre opere.
Ricerca dell'intimizzazione del mezzo espressivo plastico e di levità cromatica si evincono nelle Santa Caterina d'Alessandria (1718) della chiesa di Santa Chiara del Borgo a Santa Lucia di Serino, e nell'Assunta (1724) di Carano (Sessa Aurunca).
Tra il 1724 ed il 1726 il Colombo realizzò la vasta decorazione marmorea per il cappellone di San Vincenzo nella chiesa di Santa Caterina a Formiello (Napoli), ove le sculture denunziano stanchezza e l'evidente larga partecipazione della bottega.
Giacomo Colombo morì a Napoli nel 1731.
Opere
Crocifisso, 1681, statua lignea policroma, Sant'Agata di Puglia
Crocifisso, 1689, statua lignea policroma, Cava dei Tirreni, Chiesa di San Pietro
San Fedele da Sigmaringen (circa 1690), Eboli, convento di San Pietro Apostolo, Cripta di San Berniero
Cristo Spirante in Croce, 1691, Lagonegro, Chiesa del Santissimo Crocifisso
Crocifisso, 1691, statua lignea policroma, [[Capri (Italia9>)|Capri]], Chiesa di Santo Stefano
Cristo alla Colonna, 1698, statua lignea policroma, Madrid, cattedrale dell'Almudena
San Pietro in Cattedra, 1698, statua in legno policromato, Serre, chiesa di San Martino Vescovo, ma proveniente dalla chiesa di San Pietro a Serre.
Immacolata Concezione 1719, statua lignea policroma, Ostuni, Chiesa di San Francesco d'Assisi
Immacolata Concezione 1719, statua lignea policroma, Ostuni, Convento delle Benedettine
San Giuseppe, 1720, statua lignea policroma, Foggia, Cattedrale
Sant'Antonio di Padova, 1720, Foggia, Chiesa dell'Annunziata
San Francesco di Paola, 1730 Foggia, Chiesa dell'Annunziata
San Michele, statua lignea policroma, Solofra (Avellino)[4]
San Filippo Neri, 1722, busto ligneo policromo, Solofra (Avellino), Collegiata di San Michele
Maria Santissima della Libera, 1724, Carano (Sessa Aurunca)
Maria Santissima del Rosario, manichino processionale, Postiglione, parrocchia dei Santi Giorgio e Nicola.
Immacolata Concezione, statua lignea policroma, 1703, Casalattico (Frosinone), Chiesa di san Barbato Vescovo.
Attribuzioni
Sant'Antonio abate, fine XVII secolo, statua lignea policroma, Frattamaggiore, Chiesa dell’Annunziata e di Sant'Antonio da Padova
San Giuda Taddeo, 1700-1705, busto ligneo policromo, Solofra (Avellino), Collegiata di San Michele
San Giuseppe, 1710-1715, busto ligneo policromo, Solofra (Avellino), Collegiata di San Michele
San Francesco di Paola, statua lignea policroma, Solofra (Avellino), Collegiata di San Michele
Sant’Antonio, busto ligneo policromo, Solofra (Avellino), Collegiata di San Michele
Bambinello in culla, statua lignea policroma, Lucera, Basilica Santuario di San Francesco Antonio Fasani
San Francesco Antonio Fasani, statuetta lignea policroma, Lucera, Museo Diocesano
Madonna Addolorata, statua lignea policroma, Napoli, Chiesa di Santa Maria ad Ogni Bene dei Sette Dolori
Crocifisso, statua lignea policroma, Napoli, Chiesa di San Pantaleone
Santo Strato, busto ligneo policromo, Napoli, Chiesa di Santo Strato a Posillipo
Sant'Anna, statua lignea policroma, Mercato San Severino, Chiesa di Sant'Anna in pandola di Mercato San Severino
Opere di Colombo in Abruzzo e Molise
le attribuzioni sono state fatte dallo studioso d'arte e bibliotecario Francesco Verlengia (1890-1967)[5]
San Gaetano Thiene - Cattedrale di San Giustino (Chieti)
Madonna della Candelora (metà del XVII sec), dall'ex chiesa di San Giovanni o della Candelora, poi nella chiesa di Sant'Agostino, e infine nella chiesa di San Biagio (Lanciano)
Madonna della Cintura, per la confraternita omonima, chiesa di Sant'Agostino (Lanciano)
Sant'Antonio di Padova - chiesa di Sant'Antonio e San Pietro (ex San Francesco) - Vasto
Crocifisso - dall'ex chiesa di San Pietro, ora nella chiesa di Sant'Antonio di Padova (Vasto)
Madonna del Santissimo Rosario, cappella della Congrega del Rosario nella chiesa di Santo Stefano (Castelfrentano)
Macchina sacra della Santissima Trinità - chiesa della Santissima Trinità (Popoli)
Maria Addolorata (per il Venerdì santo) e San Michele che colpisce il drago (firmato e datato 1717), Collegiata di San Michele arcangelo (Città Sant'Angelo)
Santa Teresa d'Avila (1707) Cattedrale di San Panfilo (Sulmona)
San Francesco Saverio - chiesa di San Rocco (Lama dei Peligni), ante 1720
Santa Maria Maddalena - cappella dell'Istituto del Santissimo Rosario a Sant'Agata (Chieti)
Sant'Antonio di Padova - chiesa di San Francesco al Corso (Chieti), firmata e datata 1711, copiato da Giovanni Antonio Santarelli nella chiesa di San Pancrazio a Manoppello (PE)
Santa Concordia martire - Basilica di Santa Maria Assunta (Castel di Sangro)
San Michele - santuario di San Michele arcangelo (Liscia), attribuito
Immacolata Concezione - chiesa di San Francesco (Agnone)
San Placido - chiesa di San Marco (Agnone)
Madonna delle Grazie - chiesa della Beata Vergine delle Grazie (Castelbottaccio)
San Nicola - chiesa madre di San Giuliano del Sannio
Galleria d'immagini
Busto dell'imperatore Carlo VI, 1715, Napoli, chiesa di Santa Teresa degli Scalzi.
Immacolata Concezione, 1718, Lucera, basilica santuario di San Francesco Antonio Fasani.
A seguito di un incendio, fu restaurato nel 1889 nella Bottega di Jerace, da Francesco Jerace e Fortunato Morani in via Crispi n. 80 in Napoli.San Michele di Solofra
Francesco Verlengia: "Opere di Giacomo Colombo negli Abruzzi e nel Molise", pp. 40-44, in Scritti (1910-1966), Rivista abruzzese, Lanciano 2007
Bibliografia
Gennaro Borrelli, COLOMBO, Giacomo, in Dizionario biografico degli italiani, vol.27, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1982. URL consultato il 15 dicembre 2017.
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