Gian Domenico Cerrini detto il Cavalier Perugino (Perugia, 1609 – Roma, 1681) è stato un pittoreitaliano.
Giovanni Domenico Cerrini (Allegory of painting, c.1639).
Formatosi sulla tradizione classicista bolognese, nel corso della sua attività si indirizzò verso le nuove soluzioni barocche.
Biografia
Secondo quanto scrisse Lione Pascoli nel 1736, il Cerrini si formò alla bottega romana di Guido Reni, qui l'artista si indirizzò anche verso la pittura di Giovanni Lanfranco e del Guercino, del Domenichino e di Andrea Sacchi riuscendo a sviluppare uno stile con figure dai contorni ondulati e morbidi, rese con un colore chiaro e lattiginoso.
Grazie ai rapporti che intrattenne con i maggiori esponenti della famiglia Spada, primo fra tutti il cardinale Bernardino, l'artista ottenne negli anni trenta-quaranta del Seicento alcune delle maggiori commesse artistiche, lavorando per le maggiori famiglie romane. Entrato in contatto con Giulio Rospigliosi, futuro papa Clemente IX, probabilmente da quest'ultimo ricevette la commissionare per la decorazione della cupola di Santa Maria della Vittoria a Roma, realizzata tra il 1654 e il 1655. Successivamente lavora alla Cappella Cornaro, con, secondo Roberto Longhi, "un senso spaziale un po' secco e arcaizzante".
Dopo questa impresa, si levarono forti critiche che portarono alla pubblicazione, nel 1656, di un libretto di poesie in difesa dell'artista, anche se il vero destinatario del componimento fu il cardinal Rospigliosi. Per sfuggire alle critiche l'artista si trasferì nello stesso anno a Firenze, presso la corte medicea fino al 1661, realizzando numerose opere classiciste, tra le quali il Mosè e Aronne, del 1660 circa, conservato all'Accademia Petrarca di Arezzo, dove l'intonazione sacchiana s'innesta su un impianto classicista di matrice reniana.
Tornato a Roma, la sua pittura, come nelle opere Venere e Anchise, Berlino, Bode Museum; Cristo e la Samaritana, Roma, Palazzo Barberini; Il tempo aggredisce la bellezza, Madrid, Prado; si orientò verso soluzioni barocche con figure, dai panneggi agitati, in movimento e dai colori squillanti.
Opere
Aix-en-Provence
Abramo respinge Agar e Ismaele, Musèe Granet, 122 × 172cm
Ascoli Piceno
San Giovanni Battista, Chiesa di Sant'Angelo Magno, 245 × 172cm
Berlino
Apollo e la Sibilla Cumana, Gemäldegalerie, 102 × 133,3cm
Ritratto di giovane donna, Gemäldegalerie, 66 × 50cm
Bologna
Allegoria della pittura, Pinacoteca Nazionale, 129 × 107cm
Extauri Navarra
Giuditta e Oloferne, collezione privata, 124 × 173cm
Firenze
Allegoria della pittura, collezione privata, 90 × 70cm
Eraclito e Democrito, Gallerie Statali, 145 × 182cm
Giuseppe spiega i sogni, collezione privata, 174 × 145cm
Scena biblica (Storia di san Giovanni Battista?), Firenze, Gallerie Statali, in deposito presso il Cenacolo di San Salvi, 240 × 300cm
Sacra Famiglia con sant'Elisabetta, Galleria Palatina, 133 × 115cm
Sacra Famiglia con santa Elisabetta, Galleria degli Uffizi (Depositi), già raccolta Feroni, 127 × 110cm
San Bernardo, Galleria degli Uffizi (Depositi), 126 × 97cm
Mosè ed Aronne, Gallerie Statali, in deposito presso l'Accademia Petrarca di Arezzo, cm.226x326
Mosè, Gallerie Statali, 225 × 182cm
Portatrice d'uova, Galleria Corsini, 96 × 78cm
San Girolamo, Gallerie Statali, 115 × 165cm
Sant'Agostino addita alla Religione il libro delle sue opere, Galleria Palatina, 50 × 76cm
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