Gino Romiti (Livorno, 5 maggio 1881 – Livorno, 19 settembre 1967) è stato un pittore italiano, soprannominato Il pittore della primavera per il suo amore per tutti i doni della natura e celebre per i suoi ritratti raffiguranti paesaggi naturali con la frequente presenza di alberi, pinete e fiori.
«Un albero è un dono di Dio, guai a modificare le sue forme sempre armoniose» |
(Gino Romiti) |
Fu allievo di Guglielmo Micheli da cui apprese le accurate trame disegnative. La sua attività di studio proseguirà fino a tutto il 1902; in quel periodo la sua arte è anche fortemente influenzata dal concittadino Giovanni Fattori con cui sono note le frequentazioni e con cui scambiò un interessante epistolario[1]. Nel primo periodo della sua attività stringe una forte amicizia e una relazione professionale con Amedeo Modigliani. Nel 2010 una mostra intitolata 'Modigliani e i suoi amici da Livorno a Parigi celebra proprio le relazioni professionali tra gli artisti con cui Modigliani si incontrò professionalmente e umanamente[2]. Nel 1920 insieme ad altri artisti livornesi fonda il Gruppo Labronico la cui istituzione avviene nel suo studio dopo la morte di Mario Puccini[3]. Del Gruppo Labronico sarà anche presidente dal 1943 al 1967[4].
La sua carriera artistica inizia con l'adesione alla scuola dei postmacchiaioli di cui fu un interessante esponente[5] in seguito adottò nelle sue opere i principi del movimento dei divisionisti con ben riuscite prove 'Andando in fabbrica[6]', 'Ritorno all'ovile'[7] e 'Sinfonia del mare'[8]. Ma anche 'Verso la luce' (1913), 'Venere' (1913), 'Fondale marino' (1915). Ispirandosi a Grubicy e Nomellini e per 'Verso la luce' al belga Emile Claus. Ne' è da trascurarsi in alcuni suoi dipinti la fase più drammatica del simbolismo romitiano, quella cioè delle marine di sapore boeckliniano con 'Sinfonia del mare[9]'(1927) e sempre in questi anni due vicini alla pittura del maestro Grubicy 'Tramonto' e 'Plenilunio'.[10]
In realtà nella sua vita Gino Romiti si muoverà tra le correnti dell'epoca creando infine verso gli anni Trenta uno stile personale fatto di atmosfere distese e di accostamenti cromatici mai eccessivi con una precisa trama pittorica non dimenticando l'impostazione postmacchiaiola e le vibrazioni del colore divisionista. Il suo repertorio tematico è costituito prevalentemente da soggetti ispirati alle pinete e alle tamerici dell'Ardenza, a giardini, strade di campagna e marine livornesi, in cui sono magistrali i vari riflessi di luce sulla superficie dell'acqua, e rappresentano la parte più grande della sua produzione.
L'interesse per il mare lo porta a realizzare, già da giovane, opere dedicate, alcune con anticipazioni Futuristiche ( prefuturismo) con il capolavoro 'I giardini del mare' (1914) e 'Sinfonia del mare'[11](1909) che guarda al dipinto "Agave sul mare' di Giacomo Balla (1908).[12]
Nel 1953 fu tra i promotori del Premio Rotonda a Livorno e nel 1959 ricevette la medaglia d'oro tributatagli dalla sua città[13]. Ha anche scritto e pubblicato due libri Amore nella gioia del sacrificio e Gocce nella luce dell'ombra di cui sono conservati molti documenti nel fondo Gino Romiti e nelle biblioteche[14].
Fu anche militare e nel corso della prima guerra mondiale ha combattuto in Albania, Durante la leva ha eseguito piccoli dipinti e disegni ispirati alla vita militare che in seguito saranno i soggetti di molte mostre.
Muore a Livorno nel 1967. Il comune di Livorno ha intitolato una strada a suo nome.
La sua attività espositiva è notevole e di alto livello qui in elenco presentiamo solo le più significative. A 17 anni nel 1898 partecipa alla mostra de La Permanente di Milano con il quadro il ruscello[15], nel 1899 con Tristezza[16], nel 1907 con Ricordi ed impressioni[17],Tramonto d'Autunno[18], Gli amori dei serpenti[19],nel 1910 con Le rose nella villa[20] e Gli oleandri[21]; è presente cinque volte alla Biennale di Venezia, in quella del 1903 con il quadro Armonia di suoni, di nuovo a quella del 1912 con Antica villa e Pomeriggio d'estate, nel 1924 con Strada solitaria, nel 1926 con Paese[22] e nel 1952 con diverse opere[23]. Nel 1904 partecipa all'Esposizione Secessionista di palazzo Corsini a Firenze, insieme a Galileo Chini, nel 1927 partecipa alla 80ª mostra nazionale di Palazzo Pitti con il quadro Marina, espone a Roma all'Internazionale del 1914 il dipinto Il sole nel giardino in seguito acquistato dal re Vittorio Emanuele III. Nel 1931 partecipa all’Esposizione Internazionale di Atene[24], partecipa inoltre alle mostre del gruppo Labronico e alla V quadriennale di Roma del 1948[25].
I suoi lavori sono presenti in molti musei italiani ed esteri, quali il Museo civico Giovanni Fattori di Livorno[26]; altre sue opere sono conservate nella Pinacoteca Comunale "S. Lega" a Modigliana[27]. 14 sue opere sono presenti nella collezione della cassa di Risparmio di Livorno diventata fondazione Livorno[28]. Una sua opera è presente nella pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona[29], Il Comanducci riporta la notizia di un quadro, Rotonda dell'ardenza acquistato dalla galleria d'arte moderna e di un altro quadro Casolari a Livorno conservati presso la Galleria d'arte moderna (Firenze)[30]. Due sue opere Poesia della Sera e Riflessi Lunari sugli Scogli fanno parte del fondo cultura della banca Intesa Sanpaolo[31]. Un suo lavoro divisionista si trova alla Manchester art Gallery[32]. Esiste un Fondo Gino Romiti censito dalle soprintendenze archivistiche dove è possibile leggere atti e documenti (oltre mille) che riguardano la corrispondenza e l'attività del pittore[33].
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