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Michele Biancale (Sora, 4 ottobre 1878 – Roma, 25 maggio 1961) è stato un critico d'arte e storico dell'arte italiano.

Michele Biancale nel ritratto di Alessio Issupoff
Michele Biancale nel ritratto di Alessio Issupoff

Biografia


Laureatosi giovanissimo nel 1900 in Lettere con una tesi su "La Tragedia Italiana del '500" , si specializzò in Storia dell’Arte a Londra e Parigi. Tornato in Italia iniziò la sua attività giornalistica di critico militante, redattore per la critica d'arte figurativa de Il Tempo, Il Giornale di Roma, Il Popolo di Roma, Il Messaggero, Il Momento e Momento Sera di cui fu critico d'arte. Collabora inoltre alle più prestigiose riviste italiane: Civiltà, La Fiera Letteraria, Le Fonti, L'Illustrazione italiana, Le Lettere, Nuova Antologia, Rassegna dell’Illustrazione artistica, La Tribuna illustrata, Vita artistica.

Seguendo uno schema tipico della figura del critico durante il XX secolo, lega il suo nome all'attività pubblicistica svolta a partire dalle colonne del quotidiano del quale, di volta in volta, cura la rubrica d'arte. Si impegna nel contempo in un'incessante attività di organizzatore culturale, firmando numerosi cataloghi di mostre d'arte contemporanea presso gallerie pubbliche e private.

Negli stessi anni si dedicò all'insegnamento di storia e filosofia nei licei, in particolare presso il Regio Liceo Ennio Quirino Visconti di Roma.

Ottiene la cattedra di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Università di Roma che seguirà con estrema dedizione, pur senza trascurare la sua fervente attività pubblicistica in qualità di giornalista professionista.

Dopo alcuni saggi giovanili dedicati al Seicento – tema a lungo studiato dall'Autore che, in una "confidenza" pubblicata nel 1919 su “L'Italia che scrive”, ricordava: «[…] ho pronta una larga monografia sui pittori napoletani Cesare e Francesco Fracanzano» – gli interventi su "Evaristo Baschenis" (“L'Arte” 1912 e 1913) e "Giovanni Battista Moroni e i pittori bresciani" (“L'Arte” 1914), le sue ricerche si orientarono sull’Ottocento napoletano e sul Novecento. Nella stessa "confidenza", infatti, Biancale affermava: «Intanto i problemi d'arte moderna non m'interessano meno degli altri […]. L'arte non è né antica, né moderna: è arte.»

In occasione della "Mostra della pittura napoletana dei secoli XVII, XVIII e XIX", tenutasi a Napoli nel 1938, Biancale si occupò della curatela della sezione dedicata alla pittura dell'Ottocento.

Non tralascia, inoltre, di cimentarsi con lavori di grande respiro di sistemazione storiografica; da questo punto di vista rimane essenziale la sua monografia sull'arte italiana dei secoli XIX e XX: Arte Italiana Ottocento-Novecento.

I suoi frequenti viaggi e i lunghi soggiorni in Francia, dapprima come studente e poi come studioso e critico, gli consentirono di conoscere e frequentare grandi pittori dell'epoca tra i quali Henri Matisse e Pierre Bonnard.

La sua attività di critico d'arte lo ha portato, tra l'altro, ad espertizzare numerose collezioni e raccolte d'arte dell'800.

Al critico, si devono importanti monografie su Michele Cammarano, Gioacchino Toma, Enrico Reycend, Antonio Mancini, Plinio Nomellini, Alessio Issupoff, Giovanni Prini e Bernardo Celentano (scritto questo, avvalendosi di preziosi materiali documentari, quali le lettere pubblicate dal fratello dell'artista Luigi).


Pubblicazioni



Bibliografia



Collegamenti esterni


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