Agostino Facheris, Agostino da Caversegno o il Caversegno (Capersegno, 1500 circa – Bergamo, 1552 circa), è stato un pittore italiano.
Agostino Facheris nacque a Caversegno, poi comune unito a Presezzo, da maestro Filippo, ma poco si conosce della sua vita, non si conosce con precisione neppure l'anno di nascita.
Venne registrato negli estimi del comune di Bergamo del 1527, come residente nella vicinia di Sant'Andrea in via Porta Dipinta, nella medesima vicinia del Previtali che sarà, con il Lotto, il suo maestro, è infatti del 1525[1] il dipinto che lo vede lavorare a quattro mani con l'artista per la realizzazione del polittico nella chiesa di Santo Spirito.
Le opere e la vita del Facheris sono documentate dal Tassi, e la sua è una testimonianza importante, essendo le sue opere per la maggior parte state distrutte o perse nel XIX secolo. Rimangono documentati i disegni che Lorenzo Lotto affidava a lui, come al Previtali, da consegnare a Giovan Francesco Capoferri per la realizzazione delle Tarsie del coro di Santa Maria Maggiore di Bergamo, risultano infatti dal 25 novembre 1531 e al 15 gennaio 1532 due lettere autografe del Lotto alla Confraternita della Misericordia Maggiore e due richiami contenuti nel Liber fabricae chori.
Risulta stilato un testamento in data 1538 depositato dal notaio Martino Benaglio, ma risultano ancora lavori l'anno successivo, e l'ultima commissione nel 1552 per la chiesa di San Vigilio, opera ormai persa, questo farebbe risalire la sua morte in data successiva, la sua salma venne traslata nella chiesa di sant'Agostino[2]
Il Facheris collaborò e imparò da importanti artisti senza riuscire ad avere una propria linea pittorica, le sue opere raffigurano una semplicità che pur essendo piacevole è troppo semplicistica, non riuscirà mai ad avvicinarsi artisticamente ai pittori del XVI secolo. La tela Madonna con Bambino venne realizzata per la chiesa di Santo Stefano, e dopo la sua demolizione del 1561 per la realizzazione delle mura venete, venne spostata e posizionata, come la Pala Martinengo del Lotto, sulla parete laterale del presbiterio della chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano[3].
Lo storico Francesco Tassi, erroneamente indicò la presenza di due personaggi, uno da Caversegno scrisse infatti: «Operava in questi tempi con molta laude Agostino figliolo di Filippo Caversegno ma per poche notizie avute non si concede favellar di lui come converrebbe», citando poi due soli lavori: «un piccolo quadro dipinto su legno» dove vi era raffigurato san Pietro e i santi Martino e Quirico dove vi sarebbe stata la presenza della firma, e la pala dell'altare della chiesa di San Vigilio con san Lupo di Bergamo e il santo titolare. Di questo artista il Tassi non descrive lo stile pittorico piuttosto le sua qualità morali: «Mi giova credere che Agostino fosse uomo di molta pietà pe' molti legati pii ordinati nel suo testamento […]». Dell'altro pittore che il Tassi indicò come 'Agostino Facherisscrisse: «Agostino figliolo di Filippo Facheris fiorì circa questi tempi medesimi, ed una sola opera che abbiamo esposta alla pubblica vista e della maniera da lui usata per la costumanza lodevole che avevano allora li artefici di scrivere a chiare note il proprio nome sotto le loro dipinture», in Tassi descrive il dipinto raffigurante la sant'Agostino nella chiesa della Santissima Trinità di Borgo Sant'Antonio. L'errore proseguì, vengono infatti citati due pittori anche nel 1707 che Giuseppe Beltramelli, che riteneva il Tassi tanto preparato da non poter sbagliare nell'assegnare le opere a due artisti differenti.[4] Solo nei prini anni del XIX secolo fu identificato un unico artista, sicuramente allievo del Previtali con il quale collaborò.[5]
Sebbene le sue opere siano pochissime, attraverso la ricostruzione del Tassi è possibile stilarne un elenco[6]:
Altre opere non in questo elenco sono di incerta attribuzione.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 95752198 · ULAN (EN) 500011692 · WorldCat Identities (EN) viaf-95752198 |
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