Alessandro Monteleone (Taurianova, 5 febbraio1897 – Roma, 25 dicembre1967) è stato un pittore e scultoreitaliano.
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Monumento a Giuseppe Garibaldi, presso l'omonima piazza di Reggio Calabria.
Biografia
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Nato a Radicena (attuale Taurianova) in provincia di Reggio Calabria, Monteleone fu principalmente scultore. Da giovane venne accolto nello studio di Vincenzo Romeo che ne preconizzò il radioso avvenire. Dopo la prima guerra mondiale, cui partecipò, si recò a Roma, dove non tardò ad affermarsi tra i migliori scultori godendo di grande stima. Negli ultimi anni esercitò anche - e soprattutto - la pittura, che aveva praticato in gioventù, dipingendo oltre trecento opere tra tele e monotipi.
Alla Mostra Calabrese d'Arte Moderna di Reggio Calabria nel 1920 inviò infatti alcuni gessi e opere pittoriche, figurando in catalogo come pittore; nel 1922 fu presente con tre gessi:
Mastro Peppe;
Ritratto di Medaglia;
Bozzetto di Medaglia.
Visse principalmente a Roma, dove si trasferì nel 1920 entrando nello studio del Mistruzzi. Nella capitale divenne titolare della cattedra di scultura all'Accademia di Belle Arti di via Ripetta, dopo aver insegnato in quelle di Palermo e di Napoli. Il suo studio in Via Margutta divenne centro di attrazione per artisti e scrittori tra i quali si possono annoverare Pericle Fazzini, Venanzo Crocetti, Francesco Nagni, Alcide Ticò, Renato Guttuso, Leonida Repaci, Fortunato Seminara. Il suo studio servì anche come punto di riferimento agli artisti della scuola napoletana Manlio Giarrizzo, Vincenzo Ciardo, Giovanni Brancaccio, Giovanni Amoroso.
In particolare si annovera la collaborazione decennale con Francesco Nagni, alla partecipazione per il concorso delle nuove porte di S.Pietro in Vaticano nel 1947, poi ripreso dopo il 1952 alla morte dell'ex vincitore Alfredo Biagini. Le copie per le porte si San Pietro sono conservate, per intero, nei depositi dei Musei Vaticani e dei frammenti al Museo del Colle del Duomo di Viterbo (VT).
È stato membro della "Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon", dell'"Accademia nazionale di San Luca", dell'"Accademia Tiberina", delle "Arti del Disegno" di Firenze, della "Clementina" di Bologna e corrispondente di accademie estere.[1]
Mostre
Esposizioni nazionali
Sin dai primi anni venti partecipò alle maggiori esposizioni nazionali:
Mostra Amatori e Cultori di Belle Arti di Roma negli anni 1923, 1926, 1927 e 1929;
Mostra Sindacato Interprovinciale Fascista di Belle Arti di Roma negli anni 1929, 1930, 1931, 1932, 1933, 1935, 1936 e 1937;
Mostra Interprovinciale del Sindacato Fascista di Belle Arti di Reggio Calabria nel 1934 con sala personale;
Mostra di artisti italiani a Budapest nel 1935;
III Mostra Sindacale d'Arte della Calabria a Catanzaro nel 1936;
Biennale di Venezia nel 1936 con una scultura, nel 1940 con una mostra personale comprendente diciotto opere, e nel 1942 con una scultura;
Quadriennale di Roma nel 1931 con l'opera "Ammiraglio", poi negli anni 1935, 1939 e 1943, nel 1951/'52 con due bronzi "Ritratto" e "Frammenti" e due cere "Ritratto di Ragazzo" e "Vescovo Morto";
Premio Verona 1943 presente con un grande gesso "Crocifissione di San Pietro" e due bronzetti "Madonnina" e "Ragazzo Napoletano";
IX Biennale Calabrese d'Arte a Reggio Calabria con tre bronzi "Ritratto", "mietitrice" e "I Pastori";
Numerose mostre d'arte sacra
Mostre Personali
Monteleone ordinò mostre personali nelle maggiori gallerie d'arte in Italia e all'estero:
Milano
1931 - Galleria Pesaro
1955 - Galleria Montenapoleone
Roma
1947 - Galleria Giosi
1954 - Galleria delle Carrozze
1956 - Galleria Anthea
Parigi
1953 - con opere di pittura e scultura
Opere
Roma
Monteleone fu vincitore in collaborazione con Francesco Nagni di una porta in bronzo per San Pietro a Roma, e le sue opere si conservano in numerose chiese e altri edifici della capitale:
Chiesa di Sant'Eugenio
la Pace, La Giustizia e Sei Angeli 1954;
Chiesa di Sant'Antonio
Busto del Santo 1957, San Giovanni Bosco, Due Bassorilievi e Gli Angeli 1956;
Facciata della chiesa dei Santi Pietro e Paolo all'EUR
il Martirio di San Pietro 1939
Basilica di San Giovanni Bosco
Prima visione di San Giovanni Bosco e morte dello stesso
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