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Andrea Michele Vincenzo Ciro[1] Pazienza (San Benedetto del Tronto, 23 maggio 1956 – Montepulciano, 16 giugno 1988) è stato un fumettista, disegnatore e pittore italiano.

Andrea Pazienza nel 1974
Andrea Pazienza nel 1974

Ritenuto uno degli artisti più rappresentativi e innovativi nel campo del fumetto italiano, la sua opera, incentrata su personaggi come Zanardi e Pentothal, è stata negli anni ristampata più volte e oggetto di mostre e riconoscimenti. Alla sua vita e alle sue opere fu dedicato il film Paz!.[2][3][4][5]


Biografia


«Il mio primo disegnino riconoscibile l’ho fatto a 18 mesi, era un orso, questo testimonia quanto era forte in me il bisogno di disegnare»

(Andrea Pazienza, Il segno di una resa invincibile, Corto Maltese, novembre 1983)

Pazienza nacque a San Benedetto del Tronto (AP) il 23 maggio 1956[6], da Enrico Pazienza, docente di educazione artistica originario di San Severo (FG), e della sambenedettese Giuliana Di Cretico, insegnante di educazione tecnica. La famiglia risiedeva stabilmente a San Severo ma la madre volle dare alla luce Andrea nel proprio paese d'origine. All'età di dodici anni[7], Pazienza si trasferì per studi a Pescara, tornando quasi ogni fine settimana a San Severo, dove continuò a frequentare gli amici di sempre e a lasciare tracce della sua genialità, tra l'altro realizzando le scenografie di alcuni spettacoli presso il Teatro Verdi; nella città abruzzese frequentò il liceo artistico «Giuseppe Misticoni» e strinse amicizia con l'autore di fumetti Tanino Liberatore.[8][9]

In questi anni realizzò i suoi primi fumetti, in parte rimasti inediti, e una serie di dipinti; collaborò inoltre con il Laboratorio Comune d'Arte "Convergenze" che dal 1973 espose i suoi lavori in mostre sia collettive sia personali. Nel 1974 si iscrisse al corso di laurea in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo (DAMS) presso l'Università di Bologna, ma abbandonò gli studi a due esami dal conseguimento della laurea. Nel capoluogo emiliano visse appieno gli anni della contestazione legata al Movimento del '77, che fanno anche da sfondo al suo primo lavoro edito: il fumetto Le straordinarie avventure di Pentothal, (Alter Alter, 1977) e nello stesso periodo frequentò anche altri artisti e scrittori come Enrico Palandri, Pier Vittorio Tondelli, Gian Ruggero Manzoni, Freak Antoni e Francesca Alinovi.

Nel 1977 entrò a far parte assieme a Filippo Scozzari del gruppo che realizzava una rivista sperimentale di fumetti per adulti di genere umoristico e satirico: Cannibale, fondata da Stefano Tamburini e Massimo Mattioli, al quale si unì in seguito anche il suo amico Tanino Liberatore.

Dal 1979 al 1981 collaborò col settimanale di satira Il Male. Nel frattempo, con il gruppo di Cannibale più Vincenzo Sparagna fondò nel 1980 il mensile Frigidaire, sulle cui pagine fece il suo debutto il suo personaggio di Zanardi. La collaborazione con Frigidaire rivelò un Pazienza prolifico, per quanto insofferente a scadenze e pressioni editoriali. Nei soli primi mesi di vita della rivista realizzò soggetti e disegni per decine di storie in bianco e nero, a colori e con tecniche miste; tra i personaggi: Francesco Stella, l'Investigatore senza nome, Pertini (per un albo speciale «disegnato in tre giorni» - disse Pazienza). Nello stesso periodo realizzò anche copertine di dischi, un calendario, alcuni poster e spot grafici. Inoltre omaggiò Tamburini e Scòzzari di collaborazioni, e illustrò articoli e racconti su richiesta del direttore Sparagna.

La redazione di Frigidaire al completo, nel febbraio 1982. In piedi da sinistra: Tanino Liberatore, Vincenzo Sparagna, Filippo Scozzari e Massimo Mattioli; sotto: Stefano Tamburini e Andrea Pazienza.
La redazione di Frigidaire al completo, nel febbraio 1982. In piedi da sinistra: Tanino Liberatore, Vincenzo Sparagna, Filippo Scozzari e Massimo Mattioli; sotto: Stefano Tamburini e Andrea Pazienza.

Pazienza si dedicò anche all'insegnamento, dapprima presso la Libera Università di Alcatraz di Dario Fo a Gubbio (coordinata dal figlio Jacopo), quindi nel 1983 partecipò a Bologna alla Scuola di Fumetto e Arti Grafiche Zio Feininger, fondata da Brolli e Igort in collaborazione con l'Arci locale, e insegnò a fianco di Magnus, Lorenzo Mattotti, Silvio Cadelo e altri. Qui tenne un corso fino al giugno del 1984 (tra gli allievi Francesca Ghermandi, Alberto Rapisarda, Enrico Fornaroli e Sauro Turroni), raccontando quell'esperienza di insegnante qualche anno più tardi nel romanzo a fumetti Pompeo.

Senza limitarsi al fumetto, Pazienza firmò in questi anni manifesti cinematografici (tra i quali quello della Città delle donne di Fellini nel 1980, e quello per Lontano da dove, regia di Stefania Casini e Francesca Marciano, nel 1983), videoclip (Milano e Vincenzo di Alberto Fortis e Michelle dei Beatles per il programma Mister Fantasy di Rai 1), copertine di dischi (come Robinson di Roberto Vecchioni, S.o.S brothers di Enzo Avitabile e Passpartù della Premiata Forneria Marconi) e campagne pubblicitarie. Lavorò anche per il mondo del teatro, realizzando scenografie e ideando locandine, come nel caso dello spettacolo di teatro-danza Dai Colli (coreografia di Giorgio Rossi) della compagnia Sosta Palmizi.

Si cimentò anche nella pittura, esponendo nuove opere sia nel 1982, in occasione della rassegna Registrazione di Frequenza presso la Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna, sia nel 1983, presso la galleria milanese Nuages e alla mostra Nuvole a go-go presso il palazzo delle Esposizioni di Roma (con Francesco Tullio Altan e Pablo Echaurren). Inoltre, decorò con pitture murali l'aula del Polo Didattico della Facoltà di Lettere di Genova[senza fonte], e realizzò il gigantesco Zanardi equestre a Cesena.

Se in questi anni conobbe una grande popolarità grazie al suo lavoro, contemporaneamente come tanti della sua generazione si avvicinò alle droghe pesanti e in particolare all’eroina, alternando astinenza e dipendenza. Ben presto si guadagnò la fama di "tossico", sulla quale egli stesso amava scherzare (ad esempio in un'intervista rilasciata a Red Ronnie nel 1984) e nel contempo cominciò a lavorare di meno e fu anche lasciato dalla sua fidanzata storica, Elisabetta Pellerano, che aveva iniziato una relazione con l'amico comune Marcello Jori.[10]

Trasferitosi a Montepulciano nel 1984 e apparentemente uscito dalla dipendenza, nel giugno 1985 conobbe la fumettista Marina Comandini, che sposò l'anno seguente. Nel frattempo continuò a collaborare con le più importanti riviste italiane del fumetto tra cui Linus e partecipò alla creazione del mensile Frizzer (affiancato a Frigidaire) e collaborò alla rivista Tempi Supplementari.

Dal 1986 collaborò anche con Avaj, supplemento del mensile Linus, con Tango, settimanale del quotidiano L'Unità, con Zut, rivista satirica diretta da Vincino, e con Comic Art. Nel 1987 firmò la scenografia dello spettacolo di danza Dai colli del coreografo Giorgio Rossi e collaborò alla sceneggiatura de Il piccolo diavolo[11] di Roberto Benigni il quale non accreditò il suo contributo, ma gli dedicò l'intero film, uscito nelle sale dopo la sua morte. In quegli anni nacquero opere legate alla sua crescente passione per la poesia e la storia: Pompeo, Campofame (da un poema di Robinson Jeffers) e Astarte.

Nella notte del 16 giugno 1988 Pazienza morì improvvisamente nella sua abitazione a Montepulciano; la moglie disse che Andrea si era chiuso nel bagno la notte precedente e, dopo circa venti minuti, sarebbe stato trovato morto.[12] Secondo il racconto di Sergio Staino, dopo un soggiorno in Brasile per uscire dalla tossicodipendenza, Pazienza era rientrato in Italia apparentemente disintossicato ma con un espediente gli aveva chiesto un'ingente somma di denaro, con la quale avrebbe poi acquistato eroina[13] e il giorno seguente sarebbe morto per overdose.[14] La causa della morte non fu però mai ufficialmente rivelata dalla famiglia[15] la quale lasciò intendere che fosse deceduto per un malore improvviso dovuto a cause naturali.[12]

Pazienza fu sepolto nel cimitero di San Severo. Al padre aveva detto: "Se mi dovesse succedere qualcosa, voglio solo un po' di terra a San Severo, e un albero sopra".[16] Il desiderio, più volte espresso, fu ricordato anche dalla madre del disegnatore durante l'orazione funebre.[12] Pochi giorni dopo, si aprì a Peschici la prima mostra che Andrea avrebbe dovuto tenere insieme al padre.


Filmografia


Nel 2001 Stefano Mordini realizza il film documentario Paz'77, dove ci presenta un Pazienza alle prese con Pentothal, la sua prima opera. Il documentario, presentato al Torino Film Festival, è andato in concorso alla Triennale di Milano. Nel febbraio 2002 è uscito il film Paz!, diretto da Renato De Maria, che ha per protagonisti alcuni dei personaggi più importanti di Andrea Pazienza, tra i quali Pentothal, Fiabeschi e Zanardi, un'operazione legittimata dal fatto che già lo stesso Pazienza aveva sceneggiato un film su Zanardi (esiste una registrazione audio con l'artista che recita stralci della sceneggiatura). Fra i fumetti che ispirarono il film vi è Giorno.[senza fonte] Nel 2013 esce Fiabeschi torna a casa diretto dallo stesso Max Mazzotta che torna ad interpretare l'omonimo personaggio già visto in Paz!.


Omaggi



Luoghi ed edifici intitolati a Pazienza


La targa sul Lungomare di San Menaio (FG) intitolato all'artista.
La targa sul Lungomare di San Menaio (FG) intitolato all'artista.

Opere


La più completa edizione delle opere di Pazienza è Tutto Pazienza pubblicata in venti volumi, tra il 18 giugno e il 1º ottobre 2016,[22] nella collana Biblioteca di Repubblica-l'Espresso. Prodotta da Fandango libri a cura di Giovanni Ferrara e Oscar Glioti, con la consulenza editoriale di Luca Raffaelli, la collana ripropone tutte le opere pubblicate dall'autore e una vasta selezione delle opere postume tra cui alcuni inediti.[23]


Fumetti



Copertine di dischi


Pazienza ha lavorato come illustratore a tutto campo realizzando anche manifesti per il cinema e per il teatro (ad esempio l'immagine della locandina del film La città delle donne di Federico Fellini) e numerose copertine di dischi, sia album che singoli[24][25][26].


Singoli


Album in studio


Manifesti cinematografici



Altro


Su riviste


"Alter Alter"
Linus
Cannibale

Pazienza partecipa in modo attivo dal secondo numero in poi, cioè dall'inverno 1977 al giugno 1979.

Il Male
Frigidaire
Glamour International Magazine
Corto maltese
El Vibora
Ottovolante

Supplemento al quotidiano Paese Sera

Panorama
Babel
Frizzer
Satyricon

Supplemento al quotidiano la Repubblica

L'Echo des Savanes
Zut
La Nuova Ecologia
Tango

Tango contiene un'ampia produzione vignettistica di Pazienza, successivamente ripubblicate da Cuore.

Comic Art
Tempi supplementari
Agenda verde
Reporter
A.V.A.J.

Il titolo della rivista è ricavato dai nomi dei suoi fondatori: Angese, Vincino, Andrea Pazienza, Jacopo Fo. Non è una rivista vera e propria ma un allegato a "Linus" che esce tra marzo e settembre 1988.

Be Bop a Lula
Il Grifo
Zapple
Lobotomia

Cataloghi



Note


  1. 27 anni senza Paz, il 16 giugno 1988 moriva Andrea Pazienza, su Adnkronos, 16 giugno 2015. URL consultato il 10 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2020).
  2. Zanardi, fumetto visionario e violento di Andrea Pazienza, su slumberland.it. URL consultato il 10 giugno 2022 (archiviato il 1º aprile 2022).
  3. Zanardi, l’eredità del 77 e la dissonanza cognitiva - Fumettologica, in Fumettologica, 26 maggio 2016. URL consultato il 17 maggio 2018.
  4. Andrea Pazienza e i suoi fumetti, da Zanardi a Pentothal, da Pompeo a Pertini e le collaborazioni con Frigidaire, il Male, Cannibale e Corto Maltese, su slumberland.it. URL consultato il 17 maggio 2018.
  5. Stefania Ulivi, La mostra su Andrea Pazienza: da Zanardi a Pentothal, follia e irriverenza sotto il segno di Paz, in Corriere della Sera. URL consultato il 17 maggio 2018.
  6. andreapazienza.it, Centro fumetto Andrea Pazienza, http://andreapazienza.it/. URL consultato il 23 maggio 2012.
  7. Biografia sul sito ufficiale Andrea Pazienza, su andreapazienza.it. URL consultato il 10 settembre 2016.
  8. Simone Angelini, Pescara tra arte, musica e rivoluzioni., su simoneangelini.blogspot.com. URL consultato il 13 giugno 2020.
  9. Convergenze, in Tutto Pazienza, vol. 13, LaRepubblica - L'Espresso, 2016.
  10. https://paz-tastic.blogspot.it/2008/02/la-sofferenza-dellabbandono.html
  11. Passione, Tunué, 2008, p. 40, ISBN 9788889613528. URL consultato il 2 febbraio 2018.
  12. Andrea Pazienza, il 16 giugno 1988 la morte
  13. Franco Giubilei, L'ultima bugia del Paz! (intervista a Sergio Staino), sul quotidiano La Stampa del 15 giugno 2008, consultabile online
  14. Vania Berti, 1988-1998 un ricordo di Andrea Pazienza a 10 anni dalla scomparsa, consultabile online su Montepulciano.com - Andrea Pazienza Archiviato il 25 gennaio 2010 in Internet Archive.
  15. Voce e matita del '77 bolognese e della disperazione dei favolosi anni '80, autore di Pentothal, Zanardi, Pompeo
  16. Enrico Fraccacreta. Il giovane Pazienza. Il disincanto degli anni inediti. Viterbo, Stampa alternativa, 2001.
  17. Dylan Dog: Gli Uccisori Screenshots for DOS - MobyGames
  18. Centro Fumetto "Andrea Pazienza": Finalità e Servizi, su cfapaz.it. URL consultato il 23-12-2009 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2009).
  19. Fusignano: restaurato e nuovamente visitabile il busto dedicato a Zanardi!, su cfapaz.it. URL consultato l'08-08-2012 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2015).
  20. Micro Biblioteca Sociale "Andrea Pazienza", su bibliotecasocialeandreapazienza.it. URL consultato il 15 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2012).
  21. Piazza Andrea Pazienza, Fumetto Urbano a Roma, su 06blog.it. URL consultato il 23-12-2009.
  22. Scheda dell'opera sul sito de La Repubblica, su temi.repubblica.it. URL consultato il 1º ottobre 2016.
  23. I nuovi inediti di Paz in arrivo per ‘Tutto Pazienza’ - Fumettologica, su fumettologica.it.
  24. Andrea Pazienza in fumetto e arte, su fumettoearte.againstwhat.it. URL consultato il 23-12-2009 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2008).
  25. Pazienza in musica, su nuvoleparlanti.blogosfere.it. URL consultato il 23-12-2009 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2009).
  26. Copertine dei dischi in: Andrea Pazienza (Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi), su icbsa.it. URL consultato il 23-12-2009.
  27. Il disco Black Out, su discogs.com. URL consultato il 23-12-2009.
  28. Passpartù, su discogs.com. URL consultato il 23-12-2009.
  29. Robinson, come salvarsi la vita, su vecchioni.it. URL consultato il 23-12-2009.
  30. Montecristo, su vecchioni.it. URL consultato il 23-12-2009.
  31. Hollywood Hollywood, su vecchioni.it. URL consultato il 23-12-2009.
  32. Il grande sogno, su vecchioni.it. URL consultato il 23-12-2009.
  33. Albo a fumetti nel disco S.O.S. Brothers (JPG), su blogbuster.it. URL consultato il 23-12-2009 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2013).
  34. Cuori di pace, su amedeominghi.com. URL consultato il 23-12-2009.
  35. Pazienza in musica, su nuvoleparlanti.blogosfere.it. URL consultato il 02-05-2010 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2009).
  36. Le canzoni di Totò, su antoniodecurtis.com. URL consultato il 23-12-2009.

Bibliografia



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Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 72204503 · ISNI (EN) 0000 0000 1059 3779 · SBN CFIV031759 · Europeana agent/base/151644 · LCCN (EN) n78044515 · BNE (ES) XX5540101 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n78044515
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[en] Andrea Pazienza

Andrea Pazienza (Italian: [patˈtsjɛntsa]; 23 May 1956 – 16 June 1988), was an Italian comics artist and painter.

[es] Andrea Pazienza

Andrea Michele Vincenzo Ciro Pazienza[1] (San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno, Italia, 23 de mayo de 1956 - Montepulciano, Siena, Italia, 16 de junio de 1988) fue un historietista, ilustrador, pintor y docente italiano.
- [it] Andrea Pazienza



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