Andrea Salvatore Aglio (Arzo, 3 gennaio 1736 – Arzo, 11 maggio 1786) è stato un pittore e scultore svizzero.
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Originario di Arzo nel canton Ticino, figlio di Antonio e di Antonia Rossi di Andrea, rimase orfano in tenera étà e fu grazie agli zii Giovanni e Prospero che poté seguire un apprendistato a Como. Si recò poi a Dresda nel 1756 presso gli zii dove prese il posto del padre alla corte del principe elettore di Sassonia, lavorando come scultore per 22 anni.[1] Delle sue opere non è rimasto quasi nulla. Suo è l'altare in marmo realizzato nel 1756 nella chiesa di Borna, piccolo villaggio presso Dresda oggi appartenente al comune di Bahretal (circondario della Svizzera Sassone-Osterzgebirge). Aglio fece dono dell'altare agli abitanti per ringraziarli dell'aiuto ricevuto durante un trasporto di marmi. Lo scultore sarebbe rientrato ad Arzo nel 1774, poiché è iscritto nei registri dello "Stato delle anime" di quell'anno, assieme alla madre vedova Antonia, alla moglie Anna Dorotea e a quattro figli. Secondo quanto riferisce l'abate Oldelli nel suo dizionario, Aglio riscoprì e modificò una tecnica detta a encausto che gli permetteva di dipingere e riprodurre opere d'arte sul marmo e di creare imitazioni di marmi preziosi facendo penetrare leggermente il colore nella pietra e fissandolo poi definitivamente. Ad Arzo realizzò con questa tecnica l'altare della Madonna del rosario nella chiesa parrocchiale. Aglio muore nel 1786 poco dopo aver redatto un testamento nell'aprile di quell'anno. Rimane un inventario dei suoi beni e di quelli della moglie, morta nel 1789.[2]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 8184845 · CERL cnp00540133 · Europeana agent/base/15323 · GND (DE) 118846248 · WorldCat Identities (EN) viaf-8184845 |
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