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Angelo Vernazza (Sampierdarena, 28 aprile 1869Genova, 3 maggio 1937) è stato un pittore italiano, attivo soprattutto in Liguria.

Due opere di Vernazza conservate presso Villa Centurione Monastero a Genova.

Biografia


Nacque a San Pier d'Arena, popoloso sobborgo di Genova, in una casa di via A. Doria (oggi via Giovanetti), figlio di un modesto commerciante di olio; unico, fra numerosi fratelli tutti avviati al commercio, fin da bambino si sentì attratto dal mondo dell'arte. Tra il 1884 e il 1887 frequentò l'Accademia Ligustica di Belle Arti e poi, grazie ad una borsa di studio, la scuola fiorentina di Nicolò Barabino, del quale fu uno dei migliori allievi e uno dei più stretti collaboratori sino alla sua morte nel 1891.[1][2][3][4]

Nel 1893, un viaggio a Londra e a Parigi, dove approfondì la sua formazione presso l'Académie Julian, valse ad attenuare il suo rigore accademico, accostandosi prima al post-impressionismo e qualche anno più tardi al divisionismo (di questo periodo è il dipinto Poesia del mattino a Portofino); nei suoi affreschi del primo Novecento non mancarono neppure accenni al liberty.

La sua rigidità etica e morale non gli permise tuttavia la libertà espressiva alla base dei nuovi movimenti artistici e infatti tornato a Genova si riavvicinò ad una pittura realista improntata ad un rigoroso stile accademico. Molto apprezzato dalla critica del tempo, che lo considerava il continuatore del Barabino, fondò una scuola d'arte, con sede in via XX Settembre nel "palazzo delle Cupole", e ricevette numerose commissioni per affreschi, ritratti e paesaggi da ricchi esponenti della società del suo tempo, legati alla tradizione. Nella sua produzione non mancano affreschi di ispirazione religiosa, presenti in numerose chiese liguri.[1][2][3][4]

Visse con la famiglia a San Pier d'Arena, in salita Salvator Rosa; nel 1906 fu nominato accademico di merito dell'Accademia Ligustica e per un breve periodo fu anche consigliere comunale, quando San Pier d'Arena era ancora un comune autonomo. Legatissimo alla moglie, rimase vedovo nel 1935 e morì poco più di un anno dopo. Molto stimato per la sua dirittura morale e apprezzato in vita come artista, per il suo legame con la tradizione classica in un tempo di profonda innovazione artistica è oggi meno valutato rispetto al suo reale valore.[2][3]


Opere


Questo un elenco parziale della sua vasta produzione.[1][2][3][4][5]:

Sue opere sono esposte alla Galleria d'Arte Moderna di Nervi, tra questi due ritratti (olio su tela) di Vittorio Emanuele III di Savoia[8]


Note


  1. Cenni biografici su Angelo Vernazza, sul sito dell'Istituto Matteucci (tratti dal Dizionario degli artisti, di C. Bonagura)
  2. Cenni biografici su Angelo Vernazza, su www.sanpierdarena.net
  3. "Angelo Vernazza, artista sampierdarenese", articolo sul Gazzettino Sampierdarenese, giugno 2006
  4. Biografia di Angelo Vernazza sul "Dizionario degli Artisti Liguri", a cura di G. Beringheli, ed. De Ferrari
  5. A. Vernazza, panorama di Belvedere (1916) (JPG), su pittoriliguri.info. URL consultato il 27 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2015).
  6. La chiesa di N.S. del SS. Sacramento su www.sanpierdarena.net
  7. Villa Centurione del Monastero su www.sanpierdarena.net
  8. , Ritratti del re Vittorio Emanuele III conservati alla GAM di Genova-Nervi

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