Antonio Carloni (Rovio, 1470 – Genova, 1525 circa) è stato uno scultore e architettosvizzero-italiano[1].
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Biografia
La sua famiglia era ricca di artisti: il padre, Giovan Battista, era scultore, il fratello, Michele, scultore e architetto[2]. Forte di questa formazione, dal 1489 lavorò a Genova al fianco di Michele D'Aria e successivamente nella Galleria dei marmi di Raffaele de' Fornari. Le sue prime opere documentate, risalenti al periodo 1501-1504, furono alcune sculture per la cattedrale di San Lorenzo, alle quali lavorò con Michele, e il portale della residenza di Cipriano Pallavicini, successivamente trasferito a Londra e oggi esposto al Victoria and Albert Museum. Molto più documentati gli anni successivi: nel 1508 scolpì a Genova l'altare maggiore della chiesa di San Domenico, l'anno successivo si spostò a Torino e vi scolpì, nel Duomo, il rilievo di Amedeo di Romagnano che decora la tomba di quest'ultimo. A lui è attribuita un'altra lapide, quella di Andrea Novelli nel Duomo di Alba. Nello stesso edificio religioso, fra il 1515 e il 1517, realizzò, con la collaborazione di Paolo da Milano, Bernardino da Bergamo e Francesco Viladeati, l'altare-reliquiario di Teobaldo Roggeri e di altri santi[3][4].
Castello di Calahorra
Infine ottenne un incarico in Spagna: nel 1518 don Rodrigo de Vivar y Mendoza gli affidò il compito di modificare e arricchire di sculture il castello di La Calahorra, ma nello stesso anno, anche se in un periodo successivo, realizzò alcune sculture nel cimitero di Savona.
Mazzatinti, 1887, 20-21: 1515 foglio 18b. Magistro Paulo pro Magistro Antonio de Carlonis sculptore fiorini 22. 1517 foglio 32b. Pagamento di fiorini 425 a Magistro Antonius de Calonis picapetre pro sepoltura fabricanda ad honorem beati Theobaldi, per ipsum iuta designum sibi consignatum.
Bibliografia
Filippo Alizeri, Notizie dei professori del disegno, 1876, Genova..
Giuseppe Mazzatinti, Note per la storia della città di Alba, registro numero 58, Alba 1887.
Ferdinando Rondolino, Il Duomo di Torino illustrato, 1898, Torino. (Ristampa anastatica, Torino 1982).
Noemi Gabrielli, Sculture di Antonio Carlone ad Alba, in Edorado Arslan (a cura di), Arte e artisti dei laghi lombardi, I, Tipografia Editrice Antonio Noseda, Como 1959, 167-172, tavola XXXII, figure 74-75, 76-77.
Giovanni Romano (a cura di), Domenico Della Rovere e il Duomo nuovo di Torino, Torino 1990, 106-200.
Massimo Ferretti, Le sculture del Duomo nuovo, in Giovanni Romano (a cura di), Domenico Della Rovere...229-262, particolarmente 245-253, Torino 1990.
Vera Comolli Mandracci, Luganensium Artistarum Universitas. L'archivio e i luoghi della Compagnia di Sant'Anna tra Lugano e Torino, Lugano 1992.
Maria Vittoria Cattaneo, Nadia Ostorero, L'archivio della Compagnia di Sant'Anna dei Luganesi in Torino. Una fonte documentaria per lo studio dei cantieri e delle maestranze per architettura e decorazione nel Piemonte sabaudo, Torino 2006.
Silvia A. Colombo, Simonetta Coppa, I Carloni di Scaria, Fidia edizioni d'arte, Lugano 1997, 33.
Massimo Bartoletti, Laura Damiani Cabrini, I Carlone di Rovio, Fidia edizioni d'arte, Lugano 1997.
Giovanni Romano (a cura di), Macrino D'Alba protagonista del Rinascimento piemontese, catalogo della mostra di Alba, Savigliano 2001.
Edoardo Villata, scheda numero 9, in Giovanni Romano, Macrino d'Alba..., Savigliano 2001.
Bruno Ciliento, Le committenze del vescovo Novelli, in Giovanni Romano, Macrino d'Alba..., 136-152, in particolare 144-147 e note relative, Savigliano 2001.
Riccardo Navone, Viaggio nei Caruggi, edicole votive, pietre e portali, Fratelli Frilli Editori, Genova 2007, 330.
Giovanni Donato, L'immagine riscoperta di Andrea Novelli nel duomo di Alba, in «Per Giovanni Romano. Scritti di amici», Savigliano 2009.
Edoardo Villata, Antonio di Battista di Pietro Carlone a Torino. Il capolavoro nel duomo, in «Arte&Storia», Svizzeri a Torino nella storia, nell'arte, nella cultura e nell'economia, anno 11, numero 52, ottobre 2011, Società Editrice Ticino Management SA, Lugano 2011, 82-87.
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