Antonio Orazio Quinzio (Genova, 4 marzo 1856 – Genova, 10 giugno 1928) è stato un pittore e scultore italiano.
Nato a Genova nel 1856, in una famiglia di pittori, acquisì dal padre, Giovanni,[1] studente e poi insegnante nella locale Accademia ligustica di belle arti, i primi rudimenti dell'arte, perfezionò poi la sua preparazione tecnica nella città natale (nella stessa Accademia del padre), a Firenze e Roma.
Come pittore Quinzio si espresse prevalentemente nella tecnica dell'affresco: da ricordare gli episodi della storia genovese dipinti nel salone della Banca d'Italia della città ligure e la Madonna del Soccorso nella cupola della chiesa di san Bartolomeo della Ginestra a Sestri Levante.[2] Si cimentò anche con la tecnica dell'olio con la quale eseguì, tra gli altri, un autoritratto conservato nella Civica galleria d'arte moderna di Pegli.[3]
Come scultore si ricordano la statua allegorica della regione Liguria posta sul coronamento del sommoportico, in corrispondenza delle colonne del Vittoriano di Roma, e le quattro statue raffiguranti gli evangelisti (San Marco, San Luca, San Giovanni e San Matteo) collocate presso i pilastri della basilica dei Santi Gervasio e Protasio di Rapallo.
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