Attilio Pratella (Lugo, 19 aprile1856 – Napoli, 28 aprile1949) è stato un pittoreitaliano, considerato tra i grandi vedutisti di scuola napoletana.
Pescatori sul molo, 1900 ca. Fondazione Cariplo
Biografia
Di origine romagnola, si iscrisse inizialmente all'Accademia delle Belle Arti di Bologna. Ottenuta una borsa di studio, si trasferì a Napoli dove studiò al fianco di Puccinelli, Palizzi e Morelli. Qui esercitò la sua attività artistica fino alla morte, affiancato da Casciaro e Dalbono.
Anch'egli, come Casciaro e numerosi altri artisti attivi nella città campana, adottò anche la tecnica del pastello, prediligendo però quella ad olio. Riprese le tematiche della cosiddetta Scuola di Posillipo, ma con un tratto di maggiore modernità e freschezza superando, rispetto ad altri pittori coevi, l'aspetto puramente pittoresco e realizzando opere di grande suggestione poetica. Oltre le apprezzate marine, ritrasse in formati di media-piccola misura, e spesso nelle sue ricercate tavolette, gli angoli di una Napoli in via di estinzione, i vicoli, i bassi, le viuzze, i mercati popolari.
A partire dal 1881, espose ininterrottamente nelle mostre napoletane della Promotrice Salvator Rosa, fino al secondo decennio del Novecento.
A partire da questa data, infatti, infastidito dalla popolarità creata attorno ai grandi nomi della pittura napoletana novecentesca, non volle prendere più parte alle esposizioni collettive, preferendovi esporre i suoi quadri solo in sue mostre personali.
Pittori sono stati anche i figli: Ada, Fausto e Paolo.
Dopo la sua morte le città di Napoli e di Lugo gli hanno intitolato una strada.
Bibliografia
Enrico Giannelli, "Artisti napoletani viventi", Melfi e Joele, Napoli 1916
"Omaggio a Pratella". Catalogo Mostra della Galleria Medea. Napoli, 1950
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