Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, 1957) e Stefano Dal Monte Casoni (Lugo, 1961) sono due scultori italiani contemporanei di fama internazionale capaci di coniugare tecnologie e materiali industriali con l'arte pittorica, privilegiando la ceramica per le prerogative del colore.[1] Collaborano dal 1980, anno di fondazione della Bertozzi & Casoni con sede a Imola.
Frequentano l'Istituto Statale d'Arte per la Ceramica di Faenza e l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Dai primi anni Ottanta collaborano come ricercatori con il Centro Sperimentazioni e Ricerche sulla Ceramica della Cooperativa Ceramica di Imola e realizzano due grandi installazioni, a Tama New Town (Tokyo 1989-90) e presso l'Ospedale Civile di Imola (“Ditelo con i fiori”).
Tra il 1983 e il 1994 instaurano stretti rapporti con il mondo del design collaborando con lo spazio Dilmos di Milano e partecipando a varie edizioni di Abitare il Tempo a Verona e della Triennale di Milano.
Negli anni Novanta raggiungono nuove perfezioni esecutive con opere quali “Bosco sacro” (1993), “Evergreen” (1995) e “Scegli il Paradiso” (1997) e iniziano a sperimentare l’uso di materiali e di tecnologie di derivazione industriale. Le loro opere, che spesso prediligono i temi iconografici della vanitas e del memento mori, vengono realizzate con incredibile resa oggettiva e attrazione per quanto è transitorio e peribile nella società contemporanea.
I musei e le più importanti gallerie d'arte nazionali e internazionali si interessano al loro lavoro.
Nel 2004 sono invitati ad esporre alla Tate Liverpool e alla XIV Quadriennale di Roma.
Del 2007 è la mostra personale a Ca' Pesaro, Venezia (dove espongono tre grandi opere in concomitanza con la Biennale: “Composizione in bianco”, “Le bugie dell'arte” e “Composizione Scomposizione”) e del 2008 quella al Castello Sforzesco di Milano e al MIC di Faenza.
Nel 2009 i loro lavori sono esposti al Padiglione Italia della Biennale di Venezia (“Composizione non finita-infinita” e “Rebus”).
Nel 2010 a All Visual Arts di Londra, alla Sperone Westwater di New York, alla Galleria Sperone a Sent e alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano.
Nel 2011 espongono al Padiglione Italia della Biennale di Venezia (“Sedia elettrica con farfalle”) e a La Maison Rouge di Parigi.
Nel 2012 espongono alla Galleria Robilant+Voena di Londra, alla Sperone Westwater di Lugano e di New York. Dello stesso anno è la personale a All Visual Arts di Londra dove viene esposta per la prima volta l’opera “Regeneration”.
Del 2013 sono le mostre personali al Museum Beelden aan Zee all'Aia, alla Galleria Beck & Eggeling di Düsseldorf e del 2014 quelle alla Sperone Westwater di Lugano e nelle sale monumentali di Palazzo Te a Mantova.
Del 2015 le personali alla Galleria Tega di Milano, alla Sperone Westwater di New York, al Mambo di Bologna e la partecipazione a Expo Milano 2015.
Del 2016 le personali nelle sale di Palazzo Larderel a Firenze (presentata dalla Galleria Il Quadrifoglio di Milano in collaborazione con Gian Enzo Sperone), alla GAM di Palermo, all’Espace Grandjean e al Museo Picasso di Vallauris, al Macist di Biella e al Palazzo Ducale di Massa.
Il 2017 apre con le personali al Museo di Palazzo Poggi di Bologna e alla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno. Il 16 dicembre dello stesso anno è stato inaugurato il Museo Bertozzi & Casoni collocato al piano terra della Cavallerizza Ducale di Sassuolo, una mostra permanente che accoglie alcune delle più significative opere dei due artisti.
Del 2018 la personale alla Rossi & Rossi di Hong Kong[2], del 2019 quelle al MARCA di Catanzaro[3] e al Museo Morandi di Bologna[4] e del 2020 la personale alla Chiesa di S. Agostino a Pietrasanta.
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