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Carlo Santachiara (Reggiolo, 27 novembre 1937Bologna, 2 novembre 2000) è stato un fumettista, scultore e grafico italiano.[1][2][3][4]


Biografia


Un altorilievo in bronzo per le tombe Berselli, nella Certosa di Bologna.
Un altorilievo in bronzo per le tombe Berselli, nella Certosa di Bologna.

Santachiara si trasferì nel 1952[5] a Bologna dove conseguì il diploma presso il liceo artistico e successivamente presso l'Accademia di belle arti. Termina venticinquenne i corsi d'Accademia. Inizia presto il suo magistero nel Liceo artistico di Bologna[quale?], che durerà circa 20 anni.

Già collaboratore del giornale umoristico Travaso, nel 1966 creò per i primissimi numeri della rivista Eureka la strip Sordello, con cui vinse un premio al Lucca Comics.[5]

Come grafico[grafico o fumettista?] ha pubblicato diversi romanzi a fumetti: Il Caso Limite, Oltre l'Orizzonte, Natura doc, Fanfaneide e Nel paese delle meraviglie: viaggio a fumetti nell'Emilia-Romagna.

Disegnatore di talento, nella sua tipica chiave figurale-simbolica[senza fonte], produce serie nutrite di disegni e grafica e cicli importanti, da Il sonno della ragione genera mostri, del 1967-1970, ad Amore, amore, amore, amore mio, del 1969, per citare solo due titoli.

Come autore di comics, dal 1962 in avanti, collabora a riviste di Bologna e Milano; pubblica Il caso limite, romanzo a fumetti in due volumi. Figura nell'Enciclopedia mondiale del fumetto Horn-Secchi. Segnalato dal Bolaffi per la Grafica, 1978, e per la Scultura, 1980[segnalato in che senso, dove? in un concorso?].

Gli ‘itinerari della memoria’ segnano le tappe di un'attività intensa e di singolare significato.[cosa sono questi itinerari? fumetti? sculture?]

Insegnante al Liceo Artistico di Bologna, Santachiara è anche scultore.[5] Dopo la Via Crucis del 1963-'64 per i Santi Saverio e Mamolo in Bologna su progetto dell'architetto arch. Luigi Vignali, Santachiara realizza ben 23 opere per la Certosa di Bologna fra il 1966 e il 1971. Saranno 38 complessivamente, più due installazioni pubbliche a Reggiolo: Aereo in volo, del 1975 per le scuole elementari, e il monumento ai caduti del 2000; e altre per il camposanto (tra cui il gruppo Resurrezione della Tomba Magnani), e singole tombe familiari.

Per la Certosa di Bologna, in particolare, vanno segnalate la Tomba Berselli, del 1970, il gruppo scultoreo in bronzo e il cancello della Cella Venturi del 1980-1981, e l'intervento alla Cripta Fuzzi, del 1987. Sue opere figurano in musei e collezioni private in Italia e in Europa. Presente per quarant'anni nella vita artistica bolognese, con proiezioni espositive in varie parti del mondo, tra cui il Salon de Mai a Parigi nel 1976 e Art Basel, Helsinki, Bologna, Adelberg, Milano, Roma, Firenze. Lucca. Esegue la medaglia del 56esimo Premio Viareggio. Ha dato vita a una scultura ricca di temi suggestivi[senza fonte].


Mostre e riconoscimenti



Note


  1. Carlo Santachiara, su Fondazione Franco Fossati. URL consultato il 4 luglio 2022.
  2. Santachiara Carlo, Storia e Memoria di Bologna.
  3. Carlo Santachiara, scultore, umorista, disegnatore, su Trentino Cultura. URL consultato il 4 luglio 2022.
  4. Carlo Santachiara, su Assemblea legislativa. Regione Emilia-Romagna. URL consultato il 4 luglio 2022.
  5. 4 ottobre 2002. La mostra "Carlo Santachiara, sculture a memoria", su Bologna Online, biblioteca Salaborsa, 26 settembre 2019. URL consultato il 10 settembre 2022., pubblicato con licenza CC-BY-SA 4.0
  6. Vivo quasi felice. Omaggio a Carlo Santachiara | Eventi / appuntamenti | Museo Civico del Risorgimento | Iperbole, su www.comune.bo.it. URL consultato il 4 luglio 2022.
  7. Sistema Bibliotecario » 22.04.2022 | DA QUELL’IMPENITENTE SPERGIURO CHE SONO… / CARLO SANTACHIARA – CESARE ZAVATTINI E UN PIZZICO DI MAGNUS, su biblioteche.provincia.re.it. URL consultato il 4 luglio 2022.
  8. Frammenti d’arte e di vita: l’arte di Carlo Santachiara in una mostra a Reggiolo, su La Libertà online, 25 marzo 2022. URL consultato il 4 luglio 2022.
  9. Una pubblicazione per passeggiare fra le tombe dei musicisti alla Certosa di Bologna (PDF), su certosadibologna.it, Comune di Bologna. URL consultato l'8 maggio 2021.

Bibliografia



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Collegamenti esterni


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