Chiara era figlia di Troiano Spinelli, 9º duca di Laurino, e di Barbara Caterina Pinto y Mendoza, 6ª principessa di Montacuto. Il 28 agosto 1762 Chiara andò sposa ad Antonio Francesco Pignatelli, 7º principe di Belmonte e 8º duca d'Acerna, che era al suo secondo matrimonio. Ebbe numerosi figli. Divenne l'amante di Ferdinando I delle Due Sicilie e fu scelta come guida ed istitutrice della giovane regina austriaca, l'arciduchessa Maria Carolina d'Asburgo-Lorena. Fu accolta nell'Accademia dell'Arcadia, come Rosmira Ecalia.
Partecipò alla rivoluzione della Repubblica Partenopea nel 1799 e per questo motivo fu più tardi esiliata in Francia. Tornò a Napoli nel 1816, riconciliandosi con la monarchia napoletana.[2]
Nel suo autoritratto agli Uffizi - pastello su carta, unico suo dipinto conosciuto - si mostra con i capelli morbidamente raccolti in alto e fermati con una rosa e con un velo. Un suo dipinto firmato è conservato al Museo della Reggia di Caserta.
Note
Gallerie degli Uffizi, Gli Uffizi: Catalogo generale, Firenze, Centro Di, 1980, p. 1011 [1979], SBNIT\ICCU\RAV\0060995.
Ruggiero Di Castiglione, La Massoneria nelle due Sicilie e i fratelli meridionali del '700. vol. I, pp. 301-302.
Bibliografia
(EN) Neil Jeffares, Dictionary of pastellists before 1800, London, Unicorn press, 2006, SBNIT\ICCU\BVE\0414150.
Giovanna Giusti Galardi, Autoritratte: artiste di "capriccioso e destrissimo ingegno". Galleria degli Uffizi, "Mai visti", Firenze, Polistampa, 2010, SBNIT\ICCU\MOD\1580320.
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