Enrico Chiaradia (Caneva, 9 novembre 1851 – Caneva, 3 agosto 1901) è stato uno scultore italiano.
Nato nel 1851 a Caneva, nell'attuale provincia di Pordenone, completati gli studi di ingegneria all'Università di Padova, si trasferì a Roma ove lavorò nello studio dello scultore piemontese Giulio Monteverde[1].
La sua opere più nota è l'imponente monumento equestre bronzeo a Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, posto sul Vittoriano di Roma. Tra gli altri lavori si possono ricordare la decorazione dello scalone di Palazzo Franchetti a Venezia, un busto bronzeo di Garibaldi a Conegliano e un monumento a Cavour a Padova[1].
Morì nel 1901, non ancora cinquantenne, nel comune natale. Dopo la sua scomparsa, il completamento della statua equestre sul Vittoriano fu affidato a Emilio Gallori che limitò il suo intervento alla sola revisione dei modelli in cera preparati dallo stesso Chiaradia[1].
Hanno intitolato una via cittadina al suo nome il comune di Roma nel quartiere Pinciano[2] e la città di Padova. A Milano è stata intitolata una piazza omonima nel quartiere Vigentino (Municipio 5).
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