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Felice Vatteroni (Marina di Carrara, 21 marzo 1908Carrara, 30 giugno 1993) è stato uno scultore italiano.

Trascorre la propria vita nella città natale, eccetto brevi soggiorni estivi nel paese di Fosdinovo, in cui allestisce uno studio artistico.


Biografia


Nato a Marina di Carrara il 21 marzo 1908, Felice Vatteroni frequenta il corso quadriennale di scultura presso l'Accademia di belle arti di Carrara, concluso nel 1929 con risultati eccellenti. Ha come maestro di Plastica di figura Carlo Fontana dal quale eredita la dedizione al lavoro e l'interesse per la figura umana e il nudo. Nel 1931 partecipa al Concorso Nazionale di Scultura e nel 1932 alla prima edizione del premio Stéphan Dervillé. Nel 1935 lavora al bozzetto di un monumento in onore di Goffredo Mameli e in questo periodo soggiorna a Roma, finché nel 1940 lavora come progettista di imbarcazioni nelle città di Fiume e Trieste.
Durante la guerra, che lascia segni profondi nella sua vita, torna a Carrara e prende parte attivamente alla Resistenza italiana, fondando la sezione Eugenio Chiesa del Partito Repubblicano. Nel 1948 nel centro termale Berzieri di Salsomaggiore Terme espone la sua prima personale, seguita da una seconda nel 1950 presso l'Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Marina di Carrara e da una terza nel 1958 a Pistoia, presso l'Accademia del Ceppo.
In questi anni lo scultore riscuote un notevole successo e nel 1953 sposa Nice Mariotti. Riceve l'invito a partecipare alla Biennale internazionale di scultura, in cui espone Giovinetta, Maternità e Torso di donna negli anni 1959, 1962 e 1969. Nel 1961 partecipa alla Mostra nazionale di piccola scultura e alla settima edizione del premio Triglia d'oro organizzate dal Cenacolo artistico letterario Ceccardo Roccatagliata Ceccardi.
Nel 1965 prende parte alla 9ª Quadriennale di Roma, mentre nel 1970 allestisce un'ulteriore personale presso i Saloni della Camera di commercio di Carrara. Nel 1973, nella galleria Idea di Firenze, espone alcune delle sue creazioni in marmo, bronzo, pietra, terracotta e nel 1976, presso il circolo culturale Castruccio, mette in mostra Le nuvole, imponente scultura in marmo. Prende parte a manifestazioni a Parma, Roma, Genova, Brescia, Ravenna e dà forma ad una delle sue opere più celebri, il monumento al Buscaiol, inaugurato il 20 dicembre 1980 e oggi posto nei pressi dell'area portuale di Marina di Carrara.
Negli anni successivi tiene personali in Germania, negli Stati Uniti d'America, in Danimarca, nel Principato di Monaco e, nel 1991, dona quattordici opere al Museo civico del marmo di Carrara.
Nel 1995 il Museo civico del Marmo lo ricorda allestendo una mostra e nel 1996 la moglie dona alla chiesa di San Sebastiano di Massa due sculture in marmo. Nel 1997 la galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti acquista Il marinaio e la Soprintendenza per i beni artistici e storici della città di Firenze trentatré disegni.


Opere principali



Scultura



Scultura monumentale



Disegni


Felice Vatteroni ha prodotto anche una serie di disegni, spesso considerati marginali rispetto alla produzione scultorea.
I disegni accompagnano tutta la sua vita fino agli ultimi giorni e sono il mezzo attraverso cui riesce a dar forma a modelli mentali ed astratti che poi realizza concretamente attraverso il lavoro di scultore. I segni tracciati vanno da semplici e rapidi schizzi, a veri e propri disegni colorati con tinte vivaci e luminose. Alcuni sono realizzati su fogli di quaderno in cui sono annotati anche pensieri ed idee, altri invece su carta da disegno.
Vatteroni attraverso il disegno progetta ciò che poi realizza nella materia. Fin dai fogli risalenti ai suoi primi anni di scuola si scorge il suo talento innato che esprime utilizzando carboncino, sanguigna ed inchiostro di seppia. Particolare attenzione è dedicata all'anatomia del corpo umano femminile e dagli anni '60 al nudo maschile, attenzione che si realizza in una serie di abbozzi ricchi di sfumature.
È un lavoro completo, privo di interruzioni, con segni minuti e definiti sempre con l'unica regola di riferirsi al reale.


Dipinti


Dagli anni '80 Felice Vatteroni dà forma ad una serie di dipinti a olio su tela e su legno in cui ritrae ripetutamente le donne negli atti più svariati della loro vita quotidiana: mentre fanno il bagno, prendono medicine, si guardano allo specchio, riposano e si vestono.


La figura della donna


La donna è tema ricorrente nella maggior parte delle produzioni dell'artista, sia che si tratti di disegni, di dipinti che di sculture. Le donne sono colte in momenti di gioia così come in momenti di dolore. Non sono mai rappresentate figure esili, dal momento che per l'artista la donna è simbolo di fertilità, di vita, di forza generatrice. In questa concezione si possono trovare innumerevoli legami con la tradizione delle statuette di terracotta create nell'antichità dai popoli primitivi e sono chiari i legami con il classicismo delle veneri e delle divinità antiche greche e latine, sempre raffigurate in modo da esaltarne il corpo e le forme.


Bibliografia



Voci correlate



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 57458144 · ISNI (EN) 0000 0000 4958 4167 · LCCN (EN) nr98028877 · WorldCat Identities (EN) lccn-nr98028877
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