Veduta del campo e delle porte dell'Arsenale, 1743-1746 (Fondazione Cariplo)
Biografia
Incerta la sua data di nascita, risulta iscritto alla Fraglia dei pittori veneziani dal 1750 al 1756. Allievo di Michele Marieschi, alla morte di questi (1743) ne sposò la vedova, Angela Fontana.
I caratteri peculiari della sua opera pittorica hanno trovato individuazione grazie a Rodolfo Pallucchini che nel 1971 reperì a New York, presso un antiquario, una Veduta di Palazzo Ducale firmata da lui.[1]
Al contrario del Marieschi, dotato di una fantasia prorompente e di una pennellata disinvolta, Francesco Albotto non riuscì quasi mai a fare a meno di appropriarsi di modelli creati da altri, utilizzando sovente sia le stampe dell'album Magnificentioris Selectioresque Venetiarum Prospectus, incise dal Marieschi,[1] e di cui si preoccupò di curare la ristampa, sia quelle dell'Urbis Venetiarum Prospectus celebriores [...], incise da Antonio Visentini. Morì a Venezia, non ancora quarantenne, il 13 gennaio 1757.
R. Toledano, Michele Marieschi: l'opera completa, Milano 1988
Marieschi: tra Canaletto e Guardi, catalogo a cura di Dario Succi, Torino 1989
M. Manzelli, Michele Marieschi e il suo alter ego Francesco Albotto, Venezia 1991
Domenico Sedini, Francesco AlbottoArchiviato l'8 dicembre 2015 in Internet Archive., catalogo online ArtgateArchiviato il 16 maggio 2016 in Internet Archive. della Fondazione Cariplo, 2010, CC-BY-SA.
Miklós Boskovits, Giorgio Fossaluzza, La collezione Cagnola. I dipinti, Busto Arsizio, Nomos Edizioni, 1998.
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