Franco d'Aspro (Mondovì, 17 novembre 1911 – Cagliari, 1995) è stato uno scultore italiano. E' stato attivo soprattutto in Sardegna dagli Anni 40 in poi. E' noto nell'ambiente archeologico sardo per le sperimentazioni sulla realizzazione dei Bronzetti nuragici e la comprensione della tecnica utilizzata.[1]
![]() |
Questa voce o sezione sull'argomento scultori italiani non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
![]() |
Questa voce o sezione sull'argomento scultori non è ancora formattata secondo gli standard.
|
Piemontese figlio di funzionario pubblico abruzzese, Franco d'Aspro sin da piccolo ha subito le influenze del nonno materno, lo scultore neoclassico Lorenzo Bartolini. Seguendo il padre per lavoro cresce ad Avellino e si trasferisce a Bologna per studiare arte, dove si diploma nel 1930 presso l'Accademia Regazzi. Spende otto anni di perfezionamento studiando nel Capoluogo partenopeo dove viene ispirato nei primi anni di attività dall'impressionismo di Medardo Rosso, dalla tecnica bronzistica di Vincenzo Gemito e, infine dallo scultore napoletano Raffaele Marino. Proprio in Campania, a Castellammare di Stabia espone la sua prima personale nel 1935, seguita da una seconda nel 1398, dove viene scoperto dal Critico d'Arte Pietro Grace, che lo riconosce come degno successore di Rosso.
Nel 1938, in occasione di una mostra personale presso la Galleria Palladino a Cagliari, si trasferisce definitivamente in Sardegna. Rimane a Cagliari fino al 1943 (anno in cui la città viene ripetutamente bombardata) a seguito della distruzione del suo studio in Via Rossini, e si trasferisce in seguito a Villamassargia, paese nel quale si afferma come apprezzato artista e dove installa la sua prima fonderia artistica, nonché prima assoluta nell'isola di questo genere. Qui fonderà il bronzo, ma anche l'argento, e usando modelli in gesso, cera e terracotta. Nel paesino conoscerà anche Anita Fenu, sua prima moglie.
La Sardegna e l'ambiente culturale sardo sono per lui nuova fonte di ispirazione, al punto da emulare e imparare anche da artisti già affermati come Francesco Ciusa, oppure da Felice Melis Marini e Guido Cavallo che lo presentano alla società culturale nella loro personale del 1946. Nell'isola studierà e si appassionerà anche ai bronzetti nuragici, sia artisticamente che sul piano tecnico, sperimentando e rielaborando le procedure e le tecniche di realizzazione antica, dando così un supporto e un appoggio agli studi archeologici sulla tecnica antica di fusione nuragica.
Nel 1947, a seguito dell'interesse per le sue opere nella penisola, espone a Milano e poi Roma ( nel 1950). Riceve anche commissioni da New York e da Washington.
Fino a metà degli anni 1960 insegna figura modellata presso il liceo artistico di Cagliari. Agli inizi degli anni 1970 si trasferisce a Elmas, cittadina dove continua a operare fino al 1995, anno della sua morte.
Nel 2006 il Museo Archivio di Sinnai ha acquisito buona parte della collezione d'Aspro dalla famiglia e l'ha esposta in una sala dedicata.[2] Lo stesso museo, nel 2022 ha organizzato una nuova e ampliata mostra sull'autore. [3]
Cagliari
Sinnai
Il museo civico di Sinnai ha dedicato a Franco d'Aspro una sala, dove sono contenute le sue opere principali.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 55857914 · LCCN (EN) n95034152 · WorldCat Identities (EN) lccn-n95034152 |
---|
![]() |