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Gianfranco Goberti (Ferrara, 19 novembre 1939) è un pittore italiano.


Biografia


Ha compiuto gli studi all'Istituto d'arte Dosso Dossi di Ferrara e all'Accademia d'Arte di Bologna. Ha insegnato e diretto l'Istituto d'Arte Dosso Dossi di Ferrara. Esordisce nel panorama artistico italiano negli anni sessanta con riferimenti a Picasso e a Bacon. La sua ricerca si collocava a metà tra nuova figurazione e espressionismo astratto. Poi inserisce i suoi personaggi in ambienti domestici, dove compaiono due elementi che ciclicamente ritornano nella sua produzione: lo specchio e la poltrona. In seguito la figura lascia spazio agli oggetti e le poltrone a righe iniziano ad inscenare con gli specchi un gioco di riflessi. È il primo periodo optical figurativo, iniziato alla fine degli anni sessanta. Nel 1979,su segnalazione di Gillo Dorfles, viene inserito nel catalogo degli artisti “segnalati Bolaffi” con la seguente motivazione: “ha approfondito nel corso degli anni lo studio dell’ambiguità delle immagini e della dialettica tra l’elemento percettivo e la illusorietà dello stesso, raggiungendo interessanti realizzazioni nel campo della visualità”. L’anno seguente è stato tra i sei finalisti del Premio Bolaffi 1980 assieme a Giulio Paolini, Valerio Adami, Lucio Bulgarelli, Sergio Cassano e Mimmo Paladino. Sue opere sono state pubblicate in varie edizioni del Catalogo Nazionale d'Arte Moderna Bolaffi: 1972 (pag. 165), 1973 (pag. 112), 1979 (pag. 140), 1981 (pag. 133), 1982 (pag. 303). Ha partecipato alla Fiera Internazionale di Bilbao, alla Quadriennale d'Arte di Roma (1965), Rassegna Premio S. Fedele (Milano, 1969), Arte Fiera (Bologna, 1978, 1985, 2001), Feria Internacional de Muestras (Bilbao, 1982), Artissima (Torino, 2000), Expo Arte (Bari, 1979), ArteExpo (Barcellona), LineArt (Gand), "La Venere svelata - La Venere di Urbino di Tiziano" (Bruxelles, Palais des Beaux-Arts, 10/10/2003-11/01/2004, Festival Internazionale EUROPALIA), 54º Biennale di Venezia (2011).

Vittorio Sgarbi ha scritto di Goberti:

"L'arte di Goberti è l'elemento che dovrebbe suscitare nuovo interesse nel nostro modo di vedere e di convivere con ciò che ci sta attorno? Forse la sua abilità tecnica? Risulta assolutamente imprescindibile dalle intenzioni dell'artista la capacità riproduttiva che è solo lo strumento operativo di un discorso di più ampia portata. In realtà, il tema dominante della pittura di Goberti è il rapporto tra l'arte e ciò che tradizionalmente è stato ritenuto il suo oggetto per antonomasia, la natura. Più ci si sforza di riprodurre con la massima fedeltà possibile le cose che comunemente abbiamo davanti agli occhi, compatibilmente con i mezzi tecnici messi a disposizione dell'artista, più le cose riprodotte risultano estranee al loro contesto di origine. Il Guanto e il Lavaschiena di Goberti sono perfetti fino all'ossessione, incredibilmente simili nell'aspetto agli oggetti reali, addirittura più veri del vero. Eppure non ci sogneremo mai di scambiarli per gli oggetti corrispondenti: i quadri di Goberti sono una cosa, la realtà un'altra. Non solo. Più l'artista analizza nel dettaglio la struttura dell'oggetto, cercando di andare oltre i confini delle apparenze convenzionali, più l'oggetto ci risulta estraneo. Il fatto è che la riproduzione, nel momento stesso in cui si offre ai nostri occhi, si pone sempre in un campo concettuale differente, quasi contrastante rispetto alla natura, malgrado che da essa trovi diretta ispirazione. In questo campo, l'arte, come riproduzione della natura, è soggetta a due grandi leggi: quella formale, in quanto essa comunica attraverso forme che simulano le naturali, e quella psicologica, in quanto la semplice scelta di un oggetto (non solo la modalità espressiva preferita per la sua riproduzione) riflette precisi stati d'animo, coscienza e mentalità dell'autore. L'arte, insomma, ha sempre un suo linguaggio specifico e una sostanza umana anche quando vorrebbe mimetizzarsi nella natura. È questa la lezione, la revisione nel nostro modo di essere nel mondo che ci propone Gianfranco Goberti. Vi sembra poco?"

Vittorio Sgarbi ha scritto di Goberti:

"Come Domenico Gnoli, Goberti riproduce con meticolosa precisione le trame strutturali di oggetti d'uso comune, riuscendo quasi in esiti più realistici nella resa dell'irregolarità della materia di quanto non facesse lo stesso Gnoli."

Vittorio Sgarbi ha scritto di Goberti:

"Per Goberti la corda è come il Santo per un pittore del Quattrocento; è il pretesto per la ricerca formale; e si può forse dire che c'è qualcosa di ferrarese nella poetica di Goberti. Non è casuale che la sua corda sia prevalentemente in tensione fino, non di rado, a strapparsi, in una deflagrazione che, sul piano formale, è prima di tutto, deflagrazione del segno. Tanto più che Goberti ricorre spesso a scompartimenti dei suoi dipinti in trittici nei cui punti di giuntura la corda non si interrompe e non si spezza."

Vittoria Coen, Il nodo e il colore uniforme, pp.129-132, in Venere svelata. La Venere di Urbino di Tiziano, a cura di Omar Calabrese, catalogo della mostra omonima, Bruxelles, Palais des Beaux -Arts 2003- 2004, ha scritto di Goberti:

"Gianfranco Goberti, più recentemente, annoda corde, le lacera, a volte, le intreccia come legami d'amore, le celebra (Grande nodo). Il nodo viene assunto in una sorta di ideologizzazione."

James Rosen ha scritto di Goberti:

"Gianfranco Goberti instaura la continuità della vita attraverso i tempi dell'arte. Lui costruisce una mappa del territorio e la mappa stessa diventa territorio. Dipinge colori e linee come un cartografo disegna un paese. Ogni linea genera lo spazio che la circonda. Un insieme di linee (o un intervallo) ci dà l'illusione dello spazio. Ogni variazione di colore ci dà una variazione nel ritmo dello spazio."

Mostre personali



Collettive



Bibliografia in ordine cronologico



Note


  1. Gianfranco Goberti, su Exibart.
  2. "Pittori fantastici”, la Valle del Po in mostra al Pac, su Estense.

Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 57518629 · ISNI (EN) 0000 0000 1240 0512 · Europeana agent/base/16101 · WorldCat Identities (EN) viaf-57518629
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[en] Gianfranco Goberti

Gianfranco Goberti (born in Ferrara, November 19, 1939) is an Italian painter. After studying Arts at the Institut Dosso Dossi in Ferrara, Italy, and at the Academy of Art in Bologna, he was teacher and Director of the Institut of Arts Dosso Dossi. His first exhibition was held in 1959 with references to Picasso and Bacon. His research dealt with nuova figurazione and Abstract Expressionism. The first optical-figurative period starts during the 1960s. In 1980, he was selected by the National Catalogue of Modern Art Bolaffi together with Paolini, Adami, Bulgarelli, Cassano and Paladino. Goberti has held exhibitions at the International Art Expo of Bilbao, Quadriennale d'Arte in Rome, Rassegna Premio S. Fedele (Milan), Arte Fiera (Bologna), Altissima (Turin), Expo Arte (Bari), ArteExpo (Barcelona), and LineArt (Ghent), "La Venere svelata – La Venere di Urbino di Tiziano" (Brussels, Centre for Fine Arts, 10/10/2003-11/01/2004, Festival Internazionale EUROPALIA).

[fr] Gianfranco Goberti

Gianfranco Goberti, né le 19 novembre 1939 à Ferrare, est un peintre italien.
- [it] Gianfranco Goberti



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