Gillot Saint-Evre (Boult-sur-Suippe, 24 novembre 1791 – Parigi, 1858) è stato un pittore francese. [1] Dipinse soprattutto scene di soggetto storico e letterario, ma anche scene di genere e ritratti.
Incominciò a dipingere negli anni 1820 e nel 1822 attirò l'attenzione del pubblico parigino al Salon, esponendo due dipinti con scene da La tempesta di Shakespeare.[2] Un giovane giornalista di nome Adolphe Thiers, che sarebbe diventato presidente della repubblica, scrisse una recensione positiva della mostra e lo definì un pittore di grandi promesse. Ciò lo incoraggiò a realizzare altre opere di soggetto letterario.
Fecero seguito infatti le litografie che rappresentano Luigi XI con la contessa Isabelle de Croye, dal Quentin Durward di Walter Scott, e le scene dall'Enrico III e la sua Corte, opera giovanile di Alexandre Dumas.[3] Lo scarso successo di un ciclo sul Don Chisciotte lo costrinse però a un riesame critico del suo lavoro.
Decise allora di abbandonare la letteratura per passare a scene di storia. Sebbene desse la preferenza a scene medievali, continuò a dipingere secondo lo stile romantico e sentimentale. Presentò questa sua nuova tematica al Salon del 1833, con una scena che ritraeva Giovanna d'Arco presentata a re Carlo VII nel 1429, che oggi è esposta al Мuseo nazionale nella Reggia di Versailles.[4] Era questo il primo di una serie di dipinti sulla vita di Giovanna d'Arco.
Generalmente, i critici odierni considerano i dipinti storici di Saint-Evre inferiori ai suoi ritratti, di cui sono buoni esempi quelli di Joseph-Jacques Ramée e di sua moglie Caroline.
Con l'andare del tempo Saint-Evre fu pressoché dimenticato, finché fu riscoperto nel 2016, quando "Miranda gioca a scacchi con Ferdinando" fu venduto all'asta - ad un prezzo modesto - al Musée de la Vie romantique.[5]
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