Giovanni Boccardi, anche noto come Maestro Giovanni[1] o Il Boccardino Vecchio [2] (Firenze, 1460 – 1º marzo 1529), fu un miniaturista nella Firenze di Lorenzo il Magnifico[3].
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Appartenente a una nota famiglia di miniaturisti. Allievo di Zanobi di Lorenzo, è ritenuto uno tra i maggiori miniatori del maturo Rinascimento, anche se la critica moderna dà più importanza alle parti decorative che non a quelle figurative dei suoi codici e dei suoi corali.[4]
Ottenne grande notorietà e tra i suoi committenti si possono menzionare Mattia Corvino, re d'Ungheria e il papa Leone X.
Il suo stile evidenziò alcune affinità e influenze dei lavori di Raffaello Sanzio, specie del periodo umbro.[4]
Lavorò per i monasteri dei Santi Severino e Sossio e Montecassino.[5] Fra le sue opere più note ci sono le miniature del libro dei libri del coro di Perugia e Montecassino, realizzati fra il 1507 e il 1523 insieme al figlio Francesco,[1] anch'egli divenuto celebre e noto,[6] Lavorò anche con Matteo da Terranova.
L'opera di maggior rilievo è costituita dei tre volumi delle Pandette (1526), conservati nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.[4]
Il figlio Francesco Boccardi seguì le orme paterne, viene citato come "Francesco di Giovanni Boccardi".
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