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Giovanni Briccio anche noto come Giovanni Francesco Bricci, Brissio, o Brizio (Roma, 25 marzo 1579Roma, 8 giugno 1645) è stato un pittore, drammaturgo e musicista italiano.


Biografia


Contrastando il volere del padre, Giovanni Battista Briccio[1], materassaio, che intendeva avviarlo al suo stesso mestiere, preferì darsi allo studio delle lettere, in particolare alla poesia, entrando nell'Accademia dei Taciturni, dove assunse il nome di "il Circospetto".

Come letterato scrisse soprattutto commedie e testi burleschi alla maniera del Berni e del Burchiello.

Come pittore studiò presso Federico Zuccari, di cui fu un valente discepolo.

Coltivò anche la musica; puer in Cappella Giulia, fu poi cantore in diverse chiese romane e anche maestro di cappella a S. Luigi dei Francesi. Conosciuto anche come Giovanni Francesco del Leuto, fu prefetto della Congregazione dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, per cui sembra che abbia composto il mottetto In medio Ecclesiae aperuit os eius, pubblicato in una raccolta di Fabio Costantini nel 1616. Nel 1632 pubblicò a Roma i Canoni enigmatici musicali a due, tre e quattro voci, con un discorso sopra i canoni.

Fu onorato da tutti i contemporanei, che gli riconobbero ingegno eccezionale in tutte le arti.

Sposato con Chiara Recupita, ebbe diversi figli, tra cui si distinsero un figlio di nome Basilio, architetto, pittore e matematico, e una figlia, Plautilla (1616-1705), che fu anch'essa un'ottima pittrice, al punto di essere ammessa all'Accademia del Disegno di Roma[2]. Fu la prima donna architetto a Roma e nel mondo occidentale. Entrambi i fratelli sono ricordati per i disegni, i dipinti e le decorazioni da essi eseguite nella Villa del Vascello fuori di Porta S. Pancrazio a Roma[3].

Alla figlia Plautilla e al ruolo che il padre ebbe come mentore della figlia, è dedicato il romanzo di Melania G. Mazzucco, L'Architettrice.[4]

Morì, dopo lunga malattia, a Roma l'8 giugno 1645[5], lasciando inedite molte commedie e prose, pubblicate dopo la sua morte.


Opere



Note


  1. La madre si chiamava Pazienza Puccina.
  2. Notizie tratte da: Giovanni Mario Crescimbeni, Commentari dell'Istoria della Volgar Poesia, Volume IV, Venezia, Lorenzo Basegio, 1730, pag. 190-191, e da: Giammaria Mazzuchelli, Gli scrittori d'Italia, cioè notizie storiche, e critiche, intorno alle vite, e agli scritti dei letterati italiani, Brescia, Giambattista Bossini, 1763, Volume 2, Parte 4, p. 2084-2086.
  3. Matteo Mayer, Villa Benedetta, Roma, Mascardi, 1677.
  4. Si veda la recensione di Alberto Asor Rosa, Grazie Plautilla che hai reso femmina l'architettura, La Repubblica, 24 Novembre 2019.
  5. O. Michel, nella voce Giovanni Briccio del «Dizionario Biografico degli Italiani», corregge così la data di morte, in precedenza ritenuta 1646.

Bibliografia


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[fr] Giovanni Briccio

Giovanni Briccio également connu sous les noms de Giovanni Francesco Bricci, Brissio, ou Brizio est un peintre, auteur de théâtre et musicien italien, né à Rome le 25 mars 1579, où il est également mort le 6 juin 1645.
- [it] Giovanni Briccio



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