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Giovanni De Gregorio, detto "Il Pietrafesa" (Pietrafesa, 1579 o 1580 – 1656), è stato un pittore italiano. Attivo nel Regno di Napoli tra la Basilicata, il Principato Citra e l'alta Calabria[1] fra il 1608 e il 1653, è stato un artista della scuola napoletana.

Monumento dedicato a Giovanni De Gregorio, Satriano di Lucania
Monumento dedicato a Giovanni De Gregorio, Satriano di Lucania

Biografia


Il pittore, nato in una famiglia di condizioni economiche non molto favorevoli, è conosciuto soprattutto con l'appellativo "Il Pietrafesa" o "Pietrafesano", soprannome col quale ama firmare le sue opere e che rimanda al paese natio, l'antico toponimo dell'odierna Satriano di Lucania.

La sua nascita a Pietrafesa intorno al 1579 si ricava da un documento notarile del 1595[2], in cui si rileva che il pittore Fabrizio Santafede, a Napoli, si accorda con Gregorio de Gregorio per prendere a bottega per sei anni il figlio quindicenne Giovanni.L artista è ricordato soprattutto per aver dipinto Madonne per le chiese , per la sua capacità di rendere il loro volto innocente e per lo stile gotico adottato.

Dopo il 1595, quando inizia il suo apprendistato partenopeo, le fonti archivistiche tacciono, e l'assenza di informazioni rende molto ardua la ricostruzione di questo fondamentale periodo.

Al 1608 risale la sua prima opera firmata, la Pietà custodita nella chiesa di San Francesco a Potenza. L'opera testimonia il ritorno nella terra d'origine, dove l'alta qualità della sua produzione pittorica gli conferisce un ruolo da protagonista e una posizione di assoluto prestigio nell'arte lucana del tempo. Egli svolge la sua attività anche a Tito dove rappresenta sulle pareti del Convento famiglie che in modo da tramandare qualcosa su di loro.

Fino alla metà degli anni Trenta del Seicento la sua attività pittorica è febbrile. Molti paesi dell'area compresa tra la Lucania e il Principiato Citra, infatti, conservano testimonianze pittoriche de Il Pietrafesa, spesso custodite in chiese e conventi appartenuti all'Ordine Francescano.

Gli ultimi lavori sono datati tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta (come la Crocifissione con San Domenico, del 1653, per la Chiesa delle Domenicane a Matera).

Da alcuni documenti riguardanti un figlio di Giovanni, Giuseppe, anch'egli pittore, si deducono importanti informazioni sull'ultima fase de Il Pietrafesa[3]. Giovanni de Gregorio, dopo la nascita del figlio a Vignola (1637 ca., oggi Pignola), si ritira a Pietrafesa, dove vive fino alla morte avvenuta nell'anno 1656. Ciò esclude che l'artista sia morto nel 1646, come riferisce Costantino Gatta[4], il quale senz'altro trascrive in maniera erronea l'epigrafe tombale del pittore, tumulato nella chiesa parrocchiale di Pignola.


Opere autografe e attribuite


Pietà, 1608, Potenza, chiesa di San Francesco
Pietà, 1608, Potenza, chiesa di San Francesco
Madonna dei mali,1609 ca., Potenza, Chiesa della Trinità
Madonna dei mali,1609 ca., Potenza, Chiesa della Trinità
Santa Maddalena, 1630 ca., Cancellara, Chiesa della Santissima Annunziata
Santa Maddalena, 1630 ca., Cancellara, Chiesa della Santissima Annunziata

Museo multimediale "Il Palco dei Colori"


Nell'agosto del 2012, all'interno della Rocca Duca di Poggiardo a Satriano di Lucania, è stato inaugurato un museo multimediale legato alla vita e all'opera dell'artista, nativo di Pietrafesa (antico nome dell'attuale Satriano di Lucania).

Il "Palco dei Colori", realizzato da Labirinto Visivo, ricostruisce il percorso artistico del più importante pittore lucano del Seicento, attraverso la digitalizzazione in alta risoluzione di tutte le sue opere. In uno degli ambienti è possibile attraverso desk multi-touch, ammirare con estrema nitidezza ogni dettaglio delle tele e degli affreschi. Ciascuna opera è corredata da una scheda critica, un atlante simbolico e uno studio sui paesi dove il pittore ha lasciato traccia, così da delineare un percorso d'insieme che “racconta” il Pietrafesa e la società in cui ha vissuto e operato.[6]


Note


  1. Archivio anno 2011 | l'Eco di Basilicata
  2. Saccone S., Petrafisianus Pingebat, Fausto Fiorentino Editore, Napoli, 1993
  3. Archivio di Stato di Napoli. Sez. Amm. Sommaria. Num. dei fuochi di Principato Citra. vol. 555. fol. 528. Documento andato perduto durante la Seconda Guerra Mondiale, trascritto nell'opera di Antonio Sacco, La Certosa di Padula, disegnata descritta e narrata da Mons. Sacco, con special riguardo alla topografia, alla storia e all'arte della contrada, Roma, 1914-30, vol. III. p.140. doc. XXXVIII (ristampa anastatica Salerno, 1982).
  4. Gatta C., Memorie topografiche-storiche della provincia di Lucania, compresa al presente nella provincia di Basilicata, e di Principato Citeriore, colla genealogia de' Serenissimi principi di Salerno e di Bisignano dell'illustre Famiglia Sanseverino raccolta da C.G. e divise in tre parti, Gennaro Muzio, Napoli, 1732.
  5. Vergine Pietrafesa
  6. ISSUU - In Arte settembre/ottobre 2012 by In Arte Multiversi

Bibliografia



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Collegamenti esterni


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[en] Pietrafesa (painter)

Giovanni De Gregorio, known as il Pietrafesa (1579 or 1580 – 1656, active 1653) called thus after the ancient name of the place of origin, Satriano, the ancient Pietrafesa. Giovanni De Gregorio, or Pietrafesa, was a Lucan painter. Active in the Kingdom of Naples between 1608 and 1653, he was a representative of the Neapolitan school. He was an Italian painter of the Baroque period.[1] He painted an altar-piece of the Assumption of the Virgin Mary for the chapel of the convent of Marsico Nuovo.[2]

[fr] Pietro Afesa

Giovanni De Gregorio, dit Pietro Afesa (ou Pietrafesa), né en Satriano di Lucania, Basilicate est un peintre italien du XVIIe siècle.
- [it] Giovanni De Gregorio (pittore)



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