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Giovanni Monevi o Monevo (Visone, 18 maggio 1637Visone, 15 dicembre 1714) è stato un pittore italiano del periodo barocco.

Tumulazione di Cristo, Giovanni Monevi
Tumulazione di Cristo, Giovanni Monevi

Biografia


Giovanni Monevi[1] nasce in una frazione di Visone denominata ancora oggi Monevi, da Giovanni Battista e da Maria Rizzola. La famiglia (il cui nome era in origine nel XV secolo Malnepos, corrotto progressivamente in Malnevos e quindi in Monevus) non è particolarmente benestante, ma sfruttando forse le aderenze con la famiglia visonese dei Bonelli (imparentati, attraverso il cardinale Michele Bonelli, con il papa San Pio V) riesce a mandare il giovane Giovanni a Roma, per sviluppare le sue precoci inclinazioni verso la pittura sotto la guida di Giovanni Francesco Romanelli.

Già nel 1657, appena ventenne, ritorna al proprio paese natale per aprire una propria bottega e in quell’anno riceve subito dal vescovo di Acqui, Ambrogio Bicuti, l’incarico di realizzare una tela per l’altare maggiore del Duomo raffigurante l’Assunta. Grazie anche agli apprezzamenti della corte vescovile, la notorietà di Monevi non tarda ad arrivare, permettendogli di acquisire una certa fama nel panorama artistico locale e, di conseguenza, una sempre crescente agiatezza.

Nel 1660 sposa Camilla Bocca, appartenente a una delle più antiche e aristocratiche famiglie del paese, da cui avrà ben nove figli.

Nella bottega, che intanto lavora sempre più a pieno regime, trovano negli anni posto insieme ai lavoranti anche almeno due dei suoi figli, Giovanni Battista e Angela Maria, e forse anche un terzo, Francesco. Giovanni Battista in particolare proseguirà l’attività pittorica, sebbene con minori risultati rispetto al padre, conciliandola con l’ingresso in seminario e l’ordinazione sacerdotale. Nel 1690 diventerà parroco di Visone e a lui toccherà officiare le esequie del padre nel 1714.

Sebbene molte opere siano andate perdute, di Giovanni Monevi rimangono numerosissime tele, distribuite principalmente nella parte meridionale della diocesi di Acqui, e alcuni pregevoli cicli di affreschi nella Cattedrale.

A Monevi è stata intitolata la Scuola elementare statale di Visone.


Stile


Lo stile di Monevi risente tutto sommato poco dell’influsso della scuola romana di primo seicento nella quale fu educato. La lunga e intensa attività piemontese lo avvicina però anche molto a grandi maestri locali, primo fra tutti Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, da cui trae molte ispirazioni in particolare per quel che riguarda la costruzione scenica delle opere.

L’impianto compositivo presenta spesso una certa ripetitività nelle scelte organizzative. Frequentemente, infatti, l’importanza della figura principale è accentuata dalla disposizione degli elementi secondari secondo schemi piramidali variamente elaborati, riprendendo evidentemente una raffinata lezione rinascimentale di impronta leonardesca, michelangiolesca e raffaelita.

Dal punto di vista iconografico, si nota una spiccata abitudine al riutilizzo dei medesimi soggetti in diverse circostanze. Lo si rileva in particolare con l’assai frequentato tema della Madonna con Bambino, dove le uniche variazioni sono sulla numerosità e tipologia delle figure secondarie (santi, angeli, anime del purgatorio) e sulla loro collocazione scenica (in piedi o inginocchiati, ai piedi della Madonna, ai lati o in quinta), mentre la figura centrale mantiene molti elementi fissi: la corona di luce o di fiori, il capo reclinato e lo sguardo rivolto in basso, il piede sinistro sollevato. Certo la ripetitività dei soggetti, e quindi delle scelte stilistiche, è dettata spesso dalle stesse richieste ripetitive da parte delle diverse committenze: è il caso dei misteri del Rosario, altro tema molto eseguito da Monevi, che a partire dal tardo ‘500 conosce una particolare fortuna e diffusione per via della clamorosa vittoria di Lepanto (tra l’altro legata al papa alessandrino San Pio V, con la cui famiglia, attraverso i Bocca e i Bonelli, lo stesso Monevi era lontanamente imparentato).[2]


Opere



Opere di attribuzione incerta



Opere di bottega



Opere perdute



Bibliografia



Note


  1. Il Vasari, in una prefazione del suo Le vite de' più eccellenti pittori e scultori e architettori, lo chiama Giovanni Moneri, ma si tratta evidentemente di un errore di trascrizione poiché tale variante non è riscontrata altrove, né tantomeno in alcun documento d'archivio.
  2. C. Prosperi, A. Vercellino e S. Arditi, A due passi dal paradiso: Giovanni Monevi e la sua bottega (Visone, secc. XVII.XVIII), Acqui Terme, 2006.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 55321486 · ISNI (EN) 0000 0000 4691 6891 · CERL cnp01099602 · Europeana agent/base/16984 · ULAN (EN) 500343790 · LCCN (EN) no2007032728 · GND (DE) 132927632 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2007032728
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[en] Giovanni Monevi

Giovanni Monevi or Monevo (May 19, 1637   December 15, 1714) was an Italian painter of the Baroque period.[1][2] The name Giovanni Moneri is used by a number of authors, but may reflect a misspelling.[3][4][5]

[fr] Giovanni Moneri

Giovanni Moneri (né le 19 mai 1637 à Visone, dans la province d'Alexandrie au Piémont, et mort en 1714) est un peintre italien baroque, actif dans la seconde moitié du XVIIe et les premières années du XVIIIe siècle.
- [it] Giovanni Monevi



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