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Giovanni di Biasuccio (Fonteavignone, 1435 circa – L'Aquila, 1500 circa) è stato uno scultore italiano, compagno di bottega di Silvestro dell'Aquila.

Madonna col Bambino (metà del '400), proveniente dal convento di San Colombo di Barisciano, ora nel Museo Nazionale d'Abruzzo (L'Aquila)
Madonna col Bambino (metà del '400), proveniente dal convento di San Colombo di Barisciano, ora nel Museo Nazionale d'Abruzzo (L'Aquila)

Biografia


La Madonna dei Lumi nel santuario di Civitella del Tronto
La Madonna dei Lumi nel santuario di Civitella del Tronto

Le notizie biografiche sono assai scarne ma si può presumere la nascita dello scultore intorno al 1435 nel borgo aquilano di Fonteavignone, luogo di nascita del padre Biasuccio.[1]

Trasferitosi ben presto all'Aquila, nel dicembre del 1471 vi aprì bottega insieme al giovane Silvestro dell'Aquila, la cui fama mise in ombra l'attività di Giovanni. È possibile che i due artisti collaborarono nella realizzazione del mausoleo di Amico Agnifili nel duomo dell'Aquila.[1] Le opere di Giovanni, meno celebri di quelle del collega, mettono comunque in luce una raffinata maturità artistica di matrice fiorentina, forse dovuta ad un viaggio di formazione effettuato in Toscana in giovane età oppure, più facilmente, all'influenza della bottega aquilana del fiorentino Francesco Trugi.[1]

Tra le varie opere, Giovanni realizzò una Madonna (la Madonna di Civitella) per il santuario di Santa Maria dei Lumi di Civitella del Tronto; la statua prende spunto dalle opere avanguardiste di Andrea del Verrocchio ed è databile intorno al 1480.[1] Nel 1489 Silvestro dell'Aquila venne poi incaricato di realizzarne una simile per Ancarano. Vengono tradizionalmente attribuite a Giovanni anche la Madonna dei Lumi di Campli ed il tabernacolo della cappella della Madonna del Soccorso nell'omonima basilica aquilana, realizzate negli anni Novanta del XV secolo.[1]

Il capolavoro dell'artista è tuttavia tradizionalmente individuato nel Crocifisso conservato nella chiesa di Santa Margherita, storicamente datato al Seicento o Settecento e solo in tempi recenti attribuito a Giovanni dallo storico dell'arte Ferdinando Bologna, che ne ha messo in luce il dinamismo d'influenza verrocchiesca.[2] In esso appaiono d'assoluta qualità sia il trattamento della superficie lignea sia la plasticità della figura del Cristo.[1]

L'artista morì intorno all'Aquila intorno al 1500.[1]


Opere


Tabernacolo di Maria Ssma Vergine del Soccorso, chiesa di Santa Maria del Soccorso, L'Aquila, attribuito a Giovanni di Biasuccio
Tabernacolo di Maria Ssma Vergine del Soccorso, chiesa di Santa Maria del Soccorso, L'Aquila, attribuito a Giovanni di Biasuccio

Note


  1. Enciclopedia Treccani, Giovanni di Biasuccio, su treccani.it. URL consultato il 2 settembre 2018.
  2. Biancamaria Colasacco, Giovanni di Biasuccio; Crocifisso (PDF), su restituzioni.com. URL consultato il 2 settembre 2018.

Voci correlate



Collegamenti esterni


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