Giuliano era figlio di Antonio e Maddalena Capitanio, a sette anni frequentò la Scuola di Disegno dell’Accademia Tadini seguendo le lezioni del professore Antonio Fratta, successivamente i frequentò i corsi di pittura di Enrico Scuri all'Accademia Carrara di Bergamo. Nel 1858 non terminò gli studi per arruolarsi come volontario al seguito di Garibaldi, risulta il suo nome tra i 45 garibaldini di Lovere.
Bisogna quindi aspettare il 1860 per trovare il suo primo lavoro nella chiesa di Carvico la tela Il Sacro Cuore di Maria, e successivamente del 1863 la pala dell'altare della chiesa di san Zenone a Gratacasolo raffigurante Il santo che salva il popolo rifugiato in chiesa dalle acque[1].
Nel 1863 sposò Rosa Luigia Scalzi, maggiore di lui di nove anni, dalla quale ebbe due figli: Rienzo e Corilla che seguirà il lavoro d'arte del padre, è di questi anni l'autoritratto dell'artista donato e conservato nell'Accademia Tadini di Lovere[2].
Dal 1869 al 1870 è impegnato ad affrescare nel Santuario della Via Crucis a Cerveno la cappella del Sepolcro[3].
La sua capacità di interpretare i lavori di altri artisti, lo portò a essere richiesto come restauratore di affreschi rovinati, come le pitture del Luogo Pio Colleoni o lavori non terminati da ultimare facendo di opera di periodi precedenti quasi un falso storico, uniformandole.
Opere
L'artista lascia opere di valore in territorio bergamasco e bresciano, riuscendo a lavorare fino agli ultimi suoi giorni.
1860 Sacro Cuore di Maria Chiesa parrocchiale di Carvico
1863 Santo che salva il popolo rifugiato in chiesa dalle acque chiesa di san Zenone Gratacasolo
1865 Autoritratto giovanile Accademia Tadini di Lovere
1869-1870 affreschi della cappella del Sepolcro nel santuario di Cerveno
1870 pala d'altare Santi Rocco e Fermo chiesa di Pianico
Natività di Maria per il santuario della Madonna d'Erbia a Casnigo
Santa Monica nella chiesa parrocchiale di Edolo
stazioni delle Via Crucis Parrocchia di Romano Lombardo
1884 Ritratto del parroco G. Battista Viotti sagrestia della chiesa di Rogno
1884 decorazione completa della parrocchiale di Santo Stefano di Bedizzole
1900 Madonna in gloria e Ultima cena e motivi floreali basilica di Santa Maria in Valvendra a Lovere
1912 affresco di San Giovanni Nepomuce sull'edicola del ponte sul Rino a Tavernola Bergamasca
Notevoli furono i suoi lavori di restauro o completamento di opera di altri pittori, in alcuni casi resta molto difficile riconoscere la mano del Volpi nel proseguire opere già iniziate. A lui si deve il restauro degli affreschi in Luogo Pio Colleoni di Bergamo nel 1896[4].
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