Giuseppe Simonelli (Napoli, 1650 – Napoli, 1710) è stato un pittoreitaliano del periodo tardo barocco.
Mosè salvato dalle acque, 1675-1680 (Fondazione Cariplo)
Biografia
Giuseppe Simonelli nacque a Napoli nel 1650, anche se altri storici dell'arte fissano la sua data di nascita all'anno precedente, mentre l'Abate Lanzi nella sua Storia pittorica dell'Italia sposta la sua data di morte:
«Simonelli Giuseppe napolitano scol[are]. del Giordano m[orto]. di an[ni]. 64 in c[irca]. nel 1713»
Fu uno dei più importanti pittori della scuola di Luca Giordano. Con "Luca fa presto" (soprannome del Giordano datogli vista la velocità con cui dipingeva anche grandi opere) si esercitò nella rifinitura delle sue opere. Il Simonelli apprese l'arte del maestro a tal punto che, quando questi lasciò, nel 1692, Napoli per la Corte del re di Spagna, dette a Simonelli il compito di concludere le sue opere napoletane per consegnarle ai committenti.
Purtroppo questa dote della ricopiatura dei dipinti del Giordano ha fatto un po' di pubblicità negativa intorno alle vere capacità espressive del Simonelli, come si deduce da questo passaggio, abbastanza spietato, della Vita del pittore scritta da Bernardo de Dominici, tratto dal suo libro Vite dei pittori, scultori e architetti napoletani (1846):
«...laonde poco, anzi nulla valendo in far d'invenzione [...] suppliva con condurle con la guida de' pensieri, e degli sbozzetti del suo maestro [...] giacché non avea abilità di aggiunger nemmen felicemente qualche graziosa figura di sua invenzione»
(p. 204)
E anche il già citato Abate Lanzi, scrive:
«...divenne copista esatto delle opere sue [Luca Giordano] e imitator eccellente del suo colore. Nel disegno non valse molto»
(p. 151)
In seguito il Simonelli cominciò a dipingere anche tele di propria mano, visto che a Napoli rimaneva il più talentuoso tra gli allievi del Giordano ed ebbe molte commissioni soprattutto per le chiese partenopee e del suo territorio. In un primo tempo i lavori di Simonelli furono spesso ritoccati dal Giordano stesso tanto che alcune opere del Simonelli furono confuse con quelle del più celebrato maestro.
Una delle sue prime opere fu un quadro con I santi martiri per il Collegio dei Gesuiti di Trapani, datata 1690. All'anno successivo risale una tela con San Nicola da Tolentino per la chiesa di Santa Maria della Speranza. Lavorò continuamente sino alla sua morte e la lista delle sue opere è molto lunga. Il Rosini nella Storia della pittura italiana esposta coi monumenti (1847) lo definisce: "pittor fecondissimo e fortunatissimo". La più celebre delle sue opere è stata la serie di 28 quadri per la Chiesa dell'Annunziata di Aversa, dipinti tra il 1702 e il 1703 insieme al fratello Gennaro. Attivo anche a Teano, la sua Assunta adornava la Chiesa di San Francesco fino al secondo conflitto mondiale, quando fu perso per sempre a causa dei bombardamenti alleati.
Giuseppe Simonelli si spense a Napoli nel 1710, o 1713. Fra i suoi allievi possiamo annoverare Gian Leonardo Pinto, Gennaro Abbate, il fratello Gennaro Simonelli e il figlio Matteo Simonelli, suoi collaboratori.
Galleria d'immagini
Affreschi dell'altare di Santa Maria Donnaromita di Luca Giordano e Giuseppe Simonelli
Madonna e San Francesco di Paola, Forio d'Ischia, Chiesa di San Francesco di Paola
Duomo, Predicazione di San Gaetano da Thiene e Santi Modestino, Flaviano e Fiorentino (questa ultima tela è andata completamente distrutta durante il terremoto dell'Irpinia).
Chiesa di San Sossio: Il Martirio di San Sossio (tela)
Napoli
Chiesa di Santa Brigida: affreschi della sacrestia iniziati da Luca Giordano, completati dal Simonelli dopo il 1703.
Chiesa di Santa Maria di Montesanto: Santa Cecilia, Padre Eterno Benedicente (tele)
Chiesa di Sant'Anna dei Lombardi: affreschi
Chiesa di Santa Maria Donnaromita: affresco della cupola di Luca Giordano Il passaggio del Mar Rosso completato da Simonelli e affreschi della tribuna.
Chiesa di San Gregorio Armeno: Mosè fa scaturire l'acqua dalla rupe; Caduta della manna (tele)
Chiesa dei Girolamini: affreschi nella Cappella dell'Immacolata
Quadreria dei Girolamini: Cristo tra i dottori (tela)
Basilica di Santa Restituta: Arrivo ad Ischia del corpo di Santa Restituta (tela), completata da Luca Giordano
Chiesa di Santa Caterina a Formiello: Scene della vita di San Giacomo (affreschi)
Chiesa di San Carlo alle Mortelle: Immacolata e Santi (tela)
Chiesa di Santa Maria della Speranza: Sant'Antonio da Padova in preghiera (tela)
Chiesa di San Giovanni Battista delle Monache: Madonna del Rosario (tela, 1702, trasferita in altra sede)
Chiesa di San Nicola da Tolentino (Napoli): Addolorata; San Giovanni Evangelista (tele)
Chiesa di Santa Maria della Mercede e Sant'Alfonso Maria de' Liguori: Sant'Anna; I Santi Celestino V e Antonio da Padova (tele)
Chiesa dei Santi Marcellino e Festo: Il Passaggio del Mar Rosso (tela, 1700)
Chiesa di Sant'Angelo a Segno: Santa Rosa (tela, trasferita in altra sede)
Chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Secondigliano: Scene della Vita dei Santi Cosma e Damiano (affreschi)
Chiesa di Gesù e Maria: Il Calvario (tela, trasferita in altra sede)
Collezioni private
Rinaldo e Armida
La strage degli innocenti (replica della tela di Aversa)
San Michele Arcangelo che sconfigge gli Angeli ribelli, Visione della Vergine a San Filippo Neri, coll. privata.
Altre opere
Nelle descrizioni della città di Napoli, scritte tra il Settecento e l'Ottocento, vengono citate altre opere del Simonelli, talvolta non più in situ.
Giuseppe de Simone ci dice, ad esempio che nella Chiesa di San Nicola da Tolentino
«quasi tutti i quadri della chiesa sono opera di Giuseppe Simonelli napolitano»
(Giuseppe de Simone, Le chiese di Napoli descritte ed illustrate da Giuseppe de Simone con tavole litografiche dirette da Prota e Lotti (1845) p. 47)
Luigi Catalani gli attribuisce
Nella chiesa di San Giovanni Battista:
«Il quadro del Rosario con molti Santi e Sante domenicane»
(Luigi Catalani, Le Chiese di Napoli, 1845, p. 10)
In Santa Maria della Redenzione, varie tele come: "San Francesco d'Assisi caduto in deliquio ed assistito dall'Angelo", "Sant'Anna, San Giuseppe e la Verginella Maria" (loc. cit. p. 14)
La tela della "S.S. Vergine della Concezione" nella Chiesa dello Spirito Santo (loc. cit. p. 35)
Quattro tele con Le storie di Cristo per l'Arciconfraternita di Santa Maria dell'Orazione (loc. cit. p. 41)
Nella Chiesa di San Nicola alla Carità, una tela con "Il martirio di Santo Stefano" (loc. cit. p. 46)
Mentre il Celano nel suo tomo Notizie del bello e dell'antico e del curioso della città di Napoli (1856) gli attribuisce:
L'affresco della Cappella di Santa Francesca Romana e quelli della Cappella Nauclerio nella Chiesa di Monteoliveto.
I nuovi affreschi della volta della Cappella di San Carlo Borromeo nella chiesa del Gesù Nuovo.
Bibliografia
Mario Pavone, Pittori napoletani della prima metà del Settecento. Dal documento all'opera. E-book, Liguori Editore Srl, 2008
Vincenzo Pacelli, Pittura del '600 nelle collezioni napoletane, Editore Grimaldi, 2001
Domenico Sedini, Giuseppe Simonelli, catalogo online ArtgateArchiviato il 16 maggio 2016 in Internet Archive. della Fondazione Cariplo, 2010, CC-BY-SA.
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