Guido di Bonagiunta Bigarelli, detto Guido da Como[1] (Arogno, 1220 circa – 1257), è stato uno scultoreitaliano.
Fonte battesimale del Battistero di Pisa
Biografia
Proveniva da una famiglia di scultori e architetti di Arogno nell'attuale Canton Ticino, attivi in particolar modo in Toscana e Trentino: il padre Bonagiunta Bigarelli era molto probabilmente fratello di Lanfranco da Como, entrambi attivi già dagli anni venti del Duecento a Pistoia.
Guido realizzò nel 1246 il fonte battesimale ottagonale (firmato e datato) al centro del Battistero di Pisa, nel quale l'artista mise in evidenza decorazioni con motivi classici a rilievo e a tarsia, riconducibili alla scuola toscana.
Pergamo della chiesa di San Bartolomeo in Pantano
Nel 1250 a Pistoia scolpì il pergamo (datato e firmato) nella chiesa di San Bartolomeo in Pantano.
Il portale della chiesa di San Pietro Somaldi
Guido è documentato nel 1252 a Pistoia, dove, con i suoi allievi Luca e Giannino, è attivo in Duomo per restauri.
Sono probabilmente da ascrivere a lui e alla sua bottega altre opere:
parte delle sculture che decorano la facciata del Duomo di Lucca, in particolare l'architrave del portale maggiore e i due simboli degli evangelisti ai lati del portale in alto;
quattro Storie dell'infanzia di Cristo e alcuni frammenti decorativi a motivi vegetali intarsiati (datati 1239), oggi sistemati contro la parete sinistra della chiesa di San Bartolomeo in Pantano a Pistoia;
alcuni plutei del Sant'Andrea di Pistoia;
il San Michele ad altorilievo, già sul frontone dell'oratorio di San Giuseppe di Pistoia e ora al Museo Diocesano;
l'architrave con la Traditio clavium nella chiesa di San Pietro Somaldi a Lucca;
il Tetramorfo, ora nel Museo di San Matteo di Pisa;
diversi capitelli all'interno del battistero di Pisa;
il fonte battesimale e il pulpito in marmo rosa del Duomo di Barga (forse da assegnare a Guidetto da Como).
Note
da non confondere con lo scultore quasi coevo Guidetto.
Bibliografia
Ugo Donati, Breve storia di artisti ticinesi, Arturo Salvioni & Co. Editori, Bellinzona 1936, pp.16 e 19-22.
Licia Bertolini, Aspetti dell'attività di maestri comacini nelle zone di Pisa e di Massa, in Arte e artisti del laghi lombardi, a cura di Edoardo Arslan, I, Como 1959, pp.63–64.
R. Grandi, I campionesi a Modena, in Lanfranco e Wiligelmo. Il Duomo di Modena, catalogo della mostra, Modena 1984, pp.545–570, in particolare 556-557.
Valerio Ascani, La bottega dei Bigarelli, scultori ticinesi in Toscana e in Trentino nel Duecento, sulla scia degli studi di Mario Salmi, in Mario Salmi, storico dell'arte e umanista, atti della giornata di studio (Roma, 30 novembre 1990), Spoleto 1991, pp.107–134.
Valerio Ascani, Bigarelli, (ad vocem), in Enciclopedia dell'Arte Medievale, II, Roma 1992, pp.508–513.
Saverio Lomartire, I Campionesi al Duomo di Modena, in I Maestri Campionesi, a cura di Rossana Bossaglia e Gian Alberto Dell'Acqua, Bergamo 1992, pp.36–81.
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Saverio Lomartire, Comacini, Campionesi, Antelami, "Lombardi". Problemi di terminologia e di storiografia, in Els Comacini i l'arquitectura romanica a Catalunya, atti del Convegno internazionale (Girona/Barcellona, 25-26 novembre 2005), Barcellona 2009, p.77.
L. Cavazzini, Il maestro della Loggia degli Osii: l'ultimo dei Campionesi?, in Medioevo: arte e storia, atti del convegno (Parma, 18-22 settembre 2007) a cura di Arturo Carlo Quintavalle, Parma 2008, pp.621–630.
Saverio Lomartire, Magistri Campionesi a Bergamo nel Medioevo da Santa Maria Maggiore al Battistero, in Svizzeri a Bergamo..., a cura di Giorgio Mollisi, Arte&Storia, a. X, n. 44, Lugano settembre-ottobre 2009, p.56.
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