Guidoccio Cozzarelli (Siena, 1450 – Siena, 1517) è stato un pittore e miniatoreitaliano.
Deposizione di Cristo, Lindenau-Museum, Altenburg.
Biografia
Madonna col Bambino e due angeli, 1495 circa, Walters Art Museum, Baltimora
Figlio di Giovanni di Marco di Nanni di Cozzarello, maestro di legname, Guidoccio Cozzarelli nacque a Siena nel 1450.
La sua fu una famiglia di artisti, tra i quali i suoi cugini Giacomo, scultore, e Battista, orafo.[1]
Guidoccio Cozzarelli si sposò nel 1480 una prima volta, e rimasto vedovo, si risposò il 16 settembre 1504; ebbe sette figli.
Guidoccio Cozzarelli fu allievo e collaboratore di Matteo di Giovanni, con il quale talvolta è possibile confonderlo.[2]
Rispetto al maestro apparve, nelle sue numerose opere, meno fine e meno aperto agli innesti artistici esterni, ma più abile nel chiaroscuro e nel cromatismo.[2]
Le opere d'esordio di Cozzarelli sono andate perdute, tra le quali menzioniamo la Vergine nell'ospedale di San Bernardino, una Pietà a fresco all'ingresso della Compagnia di San Bernardino.[1]
Cozzarelli divenne più apprezzato come miniatore che come pittore: si annoverano la pergamena custodita nell'Archivio di stato a Siena e le miniature conservate nel duomo di Siena, risalenti agli anni ottanta del Quattrocento. Questo è ritenuto il suo periodo più fertile, nel quale Cozzarelli produsse il Battesimo di Cristo e una Madonna e Santi (1486) all'interno della chiesa di S. Bernardino a Sinalunga. Appena precedente si ricorda una Madonna in trono con San Girolamo e il Beato Colombini (1482),[2] e assieme al pittore Bastiano di Francesco, la decorazione della cupola del duomo (1481).
Negli anni successivi lavorò per il duomo di Pitigliano, realizzando un'ancona nel 1494; per la pieve di Ancaiano (1491), eseguendo una pala nel 1491; per la parrocchiale di San Michele Arcangelo a Paganico comprendente una Madonna in trono col Bambino e Santi. Realizzò il San Sebastiano nella Pinacoteca di Siena (1495); l'affresco monocromo con la Beata Aldobrandesca Ponsia (Pinacoteca di Siena), la Madonna col Bambino e due angeli (Pinacoteca di Siena).[2][1]
Nella Pinacoteca senese sono esposte varie opere del pittore, tra le quali il San Antonio, la Santa Caterina circondata da Medici e Farmacisti[3].
Si distinse anche come pittore di cassoni e di tavolette di Gabella, tra le quali la Presentazione di Maria al tempio (1484); La Vergine guida la barca del governo (1487); Il camerlingo e i quattro esecutori implorano la Vergine (1489).[1]
Adorazione dei Magi, Nationalmuseum, Stoccolma
Madonna col Bambino tra i santi Sebastiano e Bernardino, Museo San Pietro, Colle di Val d'Elsa
Santa Caterina d'Alessandria, Pinacoteca Nazionale, Siena
Madonna col Bambino, Chazen Museum of Art, Madison
Opere principali
Acquapendente, Collezione Falzacappa-Benci: Episodio della vita di una santa (parte di una pittura su legno);[4]
Buonconvento, Museo di arte sacra della Val d’Arbia: Madonna col Bambino e due angeli (la Sala III, la pittura su legno, proviene dalla chiesa di "Pieve di San Giovanni Battista a Corsano", frazione di Monteroni d'Arbia);
Civitella Paganico, Paganico, Chiesa di San Michele Arcangelo: Madonna con Bambino in trono tra San Giovanni Battista, Sant’Antonio Abate, San Guglielmo d’Aquitania, San Michele Arcangelo e angeli (pannello, 1475 circa);[4]
Coral Gables, Università di Miami, Lowe Art Museum: Annunciazione e Viaggio a Betlemme (legno dipinto);[8][9]
Firenze, Galleria degli Uffizi: Sant’Antonio da Padova ed episodi della sua vita (pannello);[4]
Montalcino, Museo Civico e Diocesano d’Arte Sacra: Madonna con Bambino e angeli (pannello, proviene dalla Pieve di Santa Maria a Salti, zona di San Giovanni d’Asso);[10]
Monte San Savino, Chiesa di Santa Chiara, (pannello):[4]
Sant’Apollonia e San Sigismondo;
San Giacomo e San Donnino;
New York, Metropolitan Museum of Art: Clelia davanti a Porsenna, Fuga di Clelia dal campo di Porsenna;[4]
Pienza, Museo diocesano d’arte sacra, Sala 6: Madonna col Bambino (originato intorno al 1490, proviene dalla Chiesa di San Leonardo in Montefollonico);[11]
Pitigliano, Museo di Palazzo Orsini: Madonna in trono con il bambino incoronata da due angeli tra i santi Pietro e Francesco (1494 originato, viene dalla cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (Sovana);[12]
Roma, Pinacoteca vaticana: Episodio della vita di santa Barbara (parte di a Predella);[4]
Siena, Arciconfraternita della Misericordia (ex oratorios combinati Sant'Antonio Abate e Santa Maria della Stella,[13], Cataletto, con quattro figure: [13]
Sant’Antonio Abate;
Cristo in Pietà;
San Martino;
Siena, Certosa di Maggiano: Crocifisso (Croce di legno datata 1488, attribuzione non sicura);[13]
Siena, Chiesa di San Sebastiano in Vallepiatta: Madonna con Bambino, Santa Margherita d’Antiochia e San Sebastiano (tablature);[4][14]
Siena, Convento del Santuccio, Museo della Società di Esecutori di Pie Disposizioni, Cataletto, con quattro figure:[13]
Madonna della Misericordia;
Crocifisso e confratelli;
Croce e confratelli;
Siena, Duomo di Siena:
Sibilla libica (Graffiti del suolo nella navata, creati intorno al 1481/83);
Santa Maria della Scala, Compagnia di Santa Maria sotto le Volte: quattro statue;[15]
Sinalunga, Convento dell’Osservanza (anche Chiesa di San Bernardino, Convento di San Bernardino o Madonna del Rifugio), Cappella Orlandini:[16]
Battesimo di Cristo (pannello, 1483);
Madonna con Bambino in trono tra San Simone e San Taddeo (pannello, 1486);[4]
Sovicille, Rosia, Pieve di San Giovanni Battista: Madonna in trono col Bambino e i Santi Sebastiano e Antonio Abate (pannello, 1490);[17]
Note
Anna Padoa Rizzo, COZZARELLI, Guidoccio, in Dizionario biografico degli italiani, vol.30, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1984. URL consultato il 16 giugno 2018.
le muse, III, Novara, De Agostini, 1964, p.488.
L'attribuzione dell'opera Santa Caterina circondata da Medici e Farmacisti a Guidoccio Cozzarelli è stata messa in discussione, così come il relativo soggetto rappresentato. A questo proposito si legga Maddalena Grazzini, La Santa Domenica della Pinacoteca nazionale di Siena, in Medioevo e Rinascimento, Annuario del Dipartimento di Studi sul Medioevo e sul Rinascimento dell'Università di Firenze, Spoleto, Fondazione centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, 2007, pp.103-111.
Anna Maria Guiducci (a cura di): I Luoghi della Fede: Le Crete senesi, la Val d’Arbia e la Val di Merse, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1999, ISBN 88-04-46774-6, p. 71.
Laura Martini (a cura di): I Luoghi della Fede: Montepulciano e la Valdichiana senese, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1999, ISBN 88-04-46787-8, p. 105.
Piero Torriti, Tutta Siena. Contrada per Contrada, Firenze, Edizioni Bonechi, 2004.
(DE) Giacomo De Nicola, Cozzarelli, Guidoccio di Giovanni, in Ulrich Thieme (a cura di), Allgemeines Lexikon der Bildenden Künstler von der Antike bis zur Gegenwart, vol.8, Lipsia, Verlag von E. A. Seemann, 1913, pp.38–39. URL consultato il 10 settembre 2020.
Enrico Toti (a cura di), Comune di Siena: Santa Maria della Scala: Mille anni fra storia, arte e archeologia. Protagon Editori, Siena 2008, ISBN 978-88-8024-213-0, p. 90.
Laura Martini (a cura di): I Luoghi della Fede: Montepulciano e la Valdichiana senese. Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1999, ISBN 88-04-46787-8, pp. 124 s.
Anna Maria Guiducci (a cura di): I Luoghi della Fede: Le Crete senesi, la Val d’Arbia e la Val di Merse. Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1999, ISBN 88-04-46774-6, p. 105.
Bibliografia
E. Romagnoli, Biografia cronol. de' bellartisti senesi..., Firenze, 1976.
(EN) B. Berenson, Essays in the study of Sienese Painting, New York, 1915.
(FR) P. D'Ancona, La miniature italienne, Parigi, 1925.
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