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Henri Bouchet-Doumenq (Parigi, 13 maggio 1834 – Parigi, 12 settembre 1908) è stato un pittore francese, specializzato in paesaggi e ritratti.

Henri Bouchet-Doumenq[1]
Henri Bouchet-Doumenq[1]

Biografia


Pierre Dominique Henri Bouchet-Doumenq[2] vide la luce a Parigi in rue Mabillon, nel quartiere del Lussemburgo del vecchio 11º arrondissement[3], ma la sua famiglia era originaria di Montpellier. Henri era il secondo figlio di Charles Bouchet-Doumenq, pittore amatoriale e ricco proprietario, che aveva studiato arte a Parigi. [4] La madre di Henri, Antoinette Bonpard, donna benestante, era nata a Vallant-Saint-Georges, nel dipartimento dell'Aube. Nello stesso edificio abitava anche un amico di suo padre, il futuro pittore Auguste-Barthélemy Glaize, anche lui originario di Montpellier, di cui il giovane Henri diventerà in seguito allievo.
Poiché suo padre possedeva due "Mas" nella Camargue (oggi divenuti Musei della Camargue), Henri si affezionò a quei luoghi affascinanti e selvaggi, dove aveva vissuto sovente in gioventù, e frequentò assiduamente la vicina città di Arles. Pur risiedendo a Parigi, acquistò anche una casa ad Arles e molti dei suoi quadri ritraggono, infatti, delle donne arlesiane.

Henri Bouchet-Doumenq trascorse l'infanzia e la giovinezza a Montpellier, dove viveva suo nonno, il botanico dilettante Dominique Bouchet[5]. Questi era venuto a Montpellier per compiere i suoi studi di medicina nella celebre università, vi si era trasferito e aveva sposato Anne Doumenq, figlia di un ricco negoziante della città.[6]

Terminati gli studi primari, alla fine degli anni 1850 Bouchet-Doumenq tornò a Parigi per studiare arte, sospinto dalla passione per la pittura, e divenne allievo del pittore svizzero Charles Gleyre professore all’École des beaux-arts di Parigi.[7] Infatti il suo ritratto compare nel quadro "I 43 ritratti dei pittori dell'atelier di Charles Gleyre"[8].

Amico di Eugène Castelnau, Bouchet-Doumenq fu da quest'ultimo presentato a Frédéric Bazille, il "profeta" dell'Impressionismo, che era un suo lontano cugino[9], e nel novembre del 1862, presentò a sua volta Frédéric Bazille al suo maestro Charles Gleyre[10] nel suo atelier in rue Vaugirard, dove erano anche i suoi colleghi allievi: Auguste Renoir, Alfred Sisley e Claude Monet.
Espose i suoi quadri in numerose occasioni, in particolare: La Chanteuse nel 1865, Jeune fille faisant un bouquet nel 1870, La rêveuse (Arles) nel 1880, Jeune mère Arlésienne nel 1883, e Dans le Jardin nel 1886.

Le sue opere sono oggi presenti nelle collezioni di diversi musei importanti: il Museo Calvet di Avignone, il Museo Petiet di Limoux, la biblioteca e il museo Inguimbertino di Carpentras e il Museo di belle arti di Limoges. Al Salon del 1878, presentò Aux Alyscamps à Arles, e con l'occasione scrisse una breve poesia[11].

Il 29 novembre 1880, Henri Bouchet-Doumenq sposò un'arlesiana, Magdeleine Bernard (1854-1896), con la quale ebbe due figli: Pierre Charles Bouchet-Doumenq (morto bambino) (1887-1890), e Jean Bouchet-Doumenq (1893-1915), caduto durante la prima guerra mondiale il 30 settembre 1915 a la Main-de-Massiges, in uno scontro sul campo, e che lasciò così Bouchet-Doumenq senza discendenti.

Sua moglie, Magdeleine Bernard, fu anche sua allieva e discreta pittrice. Ella, in particolare, espose al Salon del 1881 il quadro: Dans les bois[12] che raccolse notevoli consensi.

Nel 1887 Bouchet-Doumenq fu nominato ispettore dell'arte del disegno e dei musei nella 9ª circoscrizione, mentre abitava in rue Boissonade a Parigi. Poi, nel 1889 (24 dicembre), con decreto del Ministro dell'Istruzione pubblica e delle belle arti, venne promosso al grado di Ufficiale dell'Istruzione pubblica.
Nel 1891 venne incaricato di sovrintendere la 10° circoscrizione (Algeria e Corsica). Recatosi nel 1898 nel Deux Sèvres, due anni dopo gli fu dato l'incarico anche per tale dipartimento e per quello dell'Indre (4° circoscrizione).

Henri Bouchet-Doumenq si spense a 74 anni nella sua casa, in Boulevard Saint-Jacques.


Salon



Opere


Nelle collezioni pubbliche:


Galleria d'immagini



Note


  1. Immagine estratta da Les 43 portraits de peintres de l’atelier de Charles Gleyre
  2. Talvolta scritto Bouchet-Doumeng, Bouchet-Doumencq (base Arcade) o Boucher-Doumencq
  3. Atto di nascita ricostituito grazie alla legge 12 febbraio 1872
  4. Il Museo Calvet di Avignone conserva un autoritratto di Charles Bouchet-Doumenq, donato nel 1941 da Caroline Bouchet-Doumenq, vedova Liotier.
  5. Figlio dell'avignonese Pierre Simon Bouchet detto «il primogenito»
  6. Un busto in terra cotta di Dominique Bouchet è oggi conservato nel Museo Calvet di Avignone.
  7. Dizionario Bénézit, 1948
  8. Conservato nel Petit Palais di Parigi. Lo schema posto sul retro della tela indica Henri Bouchet-Doumenq come il sesto personaggio in alto da sinistra. Si veda: (EN) « Delaroche’s and Gleyre’s Teaching Ateliers and Their Group Portrait William Hauptman », in Studies in the History of Art National Gallery of Art, Volume 18, Washington (vedi anche http://parismuseescollections.paris.fr/fr/petit-palais/oeuvres/quarante-trois-portraits-de-peintres-de-l-atelier-gleyre)
  9. Sua nonna, infatti, era una Bazille
  10. (EN) Dianne W. Pitman, Bazille : purity, pose, and painting in the 1860's.
  11. Les Alyscamps. Questo regno dei morti è coperto di verdi piante./Le tombe dicono soltanto che lì riposano/dei mortali. Oggi, dei nidi nascosti dappertutto/riempiono di allegria questo luogo di sepolcri./È un luogo affascinante, molto caro agli innamorati;/li si vede arrivare spesso, con l'anomo lieto;/essi fanno, negli Alyscamps, sogni per tutta la vita:/l'avvenire ride di essi a fianco dei trapassati.
    Poesia di Henri Bouchet-Doumenq
  12. In quell'occasione qualcuno scrisse: « M.me Madeleine Bouchet-Doumenq è un'arlesiana che ha, dicono, la grazia e la bellezza delle donne del suo paese e potrebbe darsi che sia proprio la sua immagine che ella ci mostra nel bosco, così graziosamente dipinta da lei stessa: una giovane e bella donna seduta su un banco di muschio, seria, raccolta, concentrata sul suo libro che la intenerisce e la cattura. »
  13. Il quadro mostra gli inizi di un allievo pittore, si avverte infatti che la mano di Gleyre ha guidato il pennello — in :L’Artiste, revue de l’art contemporain, Volume 17
  14. Emmanuelle Amiot-Saulnier, La peinture religieuse en France, 1873-1879, premio del museo d’Orsay 2006
  15. Molto tempo dopo la sua morte dei cristiani ritrovarono il suo corpo miracolosamente conservato e raccolsero il suo sangue. Tonalità particolarmente soavi caratterizzano questa tela: vi è poesia e sentimento. Forse è possibile riconoscere un ritratto nella testa del venerabile apostolo che leva losguardo al cielo con un'espressione dolce e ispirata, alla vista del miracolo. Il quadro fu acquistato dallo Stato per 2000 Franchi e assegnato al Museo Calvet
  16. Sui roseti fioriti, bella, ancora giovanissima/Aprendo i grandi occhi neri, brillanti e voluttuosi/Una donna è distesa, e l'amante che l'adora/Rema molto lentamente.
    Poesia di Marius Poulet. Acquistato dalla Stato per 3000 Franchi e assegnato al Museo Adrien-Lebouché di Limoges (Haute-Vienne)
  17. Esprit Calvet, il fondatore del museo, era un amico del bisnonno dell'artista, cioè Pierre Simon Bouchet detto « il primogenito ». E fu proprio per le insistenze di Esprit Calvet, medico in Avignone, che Dominique Bouchet, nonno dell’artista, fece i suoi studi di medicina a Montpellier.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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[en] Henri Bouchet-Doumenq

Henri Bouchet-Doumenq (13 May 1834, Paris - 1884) (alternate spellings: Bouchet-Doumeng, Bouchet-Doumencq, Boucher-Doumencq, Boucher-Doumeng, Doumenq-Boucher) was a 19th-century French painter who specialized in portraits and landscapes.

[fr] Henri Bouchet-Doumenq

Henri Bouchet-Doumenq[1], né le 13 mai 1834[2] à Paris, où il est mort le 12 septembre 1908, est un peintre français.
- [it] Henri Bouchet-Doumenq



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