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Henri Vincenot (Digione, 2 gennaio 1912Digione, 21 novembre 1985) è stato un pittore, scrittore, scultore e poeta francese.


Biografia


Nato a Digione, nel distretto ferroviario "n°8 rue des Perrières" vicino alla stazione, Henri Vincenot trascorre la sua infanzia in una famiglia d'impiegati delle ferrovie. Suo padre lavora infatti come architetto presso il Voie, negli uffici del PLM (linea da Parigi-Lione a Marsiglia) nella stazione di Digione; suo nonno paterno invece, in qualità di primo fabbro a Châteauneuf, viene assunto come meccanico delle locomotive a vapore nel deposito di Digione [1]. Grazie dunque alle sue radici, conosce lo spirito di compagnia.

Casa natale di Henri Vincenot.
Casa natale di Henri Vincenot.

Trascorre l'infanzia e le vacanze adolescenziali con i nonni materni nel comune francese di Commarin. Lì, suo nonno Joseph (Tremblot de La Billebaude, bestseller degli anni '70 e '80) lo istruisce alla vita della natura, fauna, flora, apicoltura e caccia (tutti temi centrali dei suoi romanzi). Nel corso di una battuta di caccia ai cinghiali, il giovane Vincenot (17 anni) si perde nella foresta e scopre un piccolo borgo in rovina: davanti a esso promette che un giorno lo riporterà in vita, per potervi trascorrere il resto dei suoi giorni. Si tratta di un posto chiamato Peurrie (o Pourrie, o rivolta di Peût: piccolo ruscello, in dialetto).

Con la compagnia della moglie e dei figli, manterrà la sua promessa e parlerà in futuro di quest’avventura come "la follia della [sua] vita fino alla [sua] morte". Comprerà il terreno di questo borgo e dedicherà tutte le sue vacanze con la famiglia a rimetterlo in sesto [2].

Dopo aver concluso i suoi studi secondari al Lycée Saint-Joseph, entra a far parte dell'ESC di Digione, dove incontra Andrée Baroin che diventerà sua moglie. Allo stesso tempo, studia pianoforte, frequenta le Belle Arti (scultura, disegno, pittura) e il Conservatorio (Teatro). Viene accettato per l'esame di ammissione a HEC, a Parigi nel 1931. Dopo la laurea, Henri parte per il Marocco per svolgere il suo servizio militare, durante il quale viene ferito durante un'imboscata nell'Alto Atlante che lo costringe alla convalescenza a Salé, luogo in cui produrrà molti schizzi e acquerelli.

Al suo ritorno in Francia, entra nel PLM come ingegnere a Louhans e Saint-Jean-de-Losne; tuttavia, il lavoro da burocrate non fa per lui. Produce quindi un reportage sul trasporto e la spedizione dei polli di Bresse, inviandolo al giornale ferroviario parigino di Notre Professione, segnando la sua entrata nel mondo del giornalismo.

Nel 1936, sposa Andrée Baroin (personaggio ricorrente anche in diversi romanzi con vari nomi simbolici). Nel 1944 viene arrestato dalla Gestapo di Digione. Ferito, fugge dal suo quartier generale e trova rifugio nei boschi del monte Borgogna. La Liberazione interviene: in extremis, Vincenot viene salvato.

Riunito con la moglie, la coppia ha quattro figli: Jean-Pierre, Marie-Claudine, François e Denis.[1]

A causa della sordità di Henri la famiglia è costretta a stabilirsi a Parigi per la rieducazione in un istituto specializzato. Rimangono lì per venticinque anni, durante i quali Henri si occupa di giornalismo come reporter, montatore e illustratore per La vie du rail, organizza le sue opere teatrali e realizza diverse mostre di pittura mentre scrive. È anche appassionato di rugby: gioca con il figlio, il genero e un amico: Haroun Tazieff.

Placca commemorativa nella sua casa natale.
Placca commemorativa nella sua casa natale.

Nel 1951, dopo aver ricevuto il Prix du Théâtre Universitaire et Amateur, assegnato al suo spettacolo Ceux du vendredi, le edizioni Denoël gli offrono un contratto per sette romanzi: il primo, Je fus un saint, viene pubblicato nel 1952.

Nel 1967 viene prodotta da Henri Spade per l'emittente ORTF la serie televisiva in bianco e nero di 26 episodi dalla durata di 13 minuti ciasuno, La Princesse du rail. La serie è un adattamento del romanzo Les chevaliers du chaudron. Alla fine dell'ultimo episodio, Henri Vincenot appare sullo schermo e si presenta come "La vie du Rail".

Durante il periodo della pensione, Vincenot si trasferisce a Commarin (Côte-d'Or), dove scrive le sue opere più famose. Continua a dipingere, disegnare e scolpire, mentre si occupa di giardinaggio, si prende cura del suo gregge di pecore. Il borgo in cui risiede durante questi anni, definito la sua Grande Opera, è il simbolo del ritorno nella terra dei suoi antenati, lontano dalla turbolenza della vita come campo di concentramento nelle città, un deserto in cui vivere è bello e semplice. Tale luogo, viene rivelato al grande pubblico per la prima volta nel 1976 da Bernard Pivot nel programma Apostrophes.[1]

Nel 1979 viene realizzata la miniserie televisiva in tre puntate Le Pape des Escargots, diretta da Jean Kerchbron. La miniserie è adattato del romanzo con lo stesso titolo di Henri Vincenot.

Nel gennaio 1984 sua moglie Andrée viene a mancare. Henri muore invece un anno dopo, nel 1985 a causa di un cancro della pleura. Viene sepolto nel suo borgo sotto una croce celtica accanto a sua moglie e a suo figlio François.


Eventi postumi


Nel 2006 è uscito il cortometraggio diretto da François Breniaux, Lune de Miel, adattamento dell'ultimo romanzo di Henri Vincenot, Le Maître des abeilles.


Ideologia artistica


Il lavoro di Henri Vincenot è profondamente segnato dal suo attaccamento alla regione della Borgogna. Particolare attenzione viene data alle antiche pratiche pagane celtiche, dimostrando fino a che punto sono integrate nella cultura popolare cattolica. I suoi personaggi, spesso aggressivi, parlano in una lingua fortemente intrisa dal dialetto della Borgogna, che, secondo Vincenot, deriva direttamente dal celtico.

Un'altra parte del suo lavoro, non meno importante, è dedicata alle ferrovie, che costituiscono il suo universo familiare, quello in cui è cresciuto a Digione.

Ha inoltre scritto diverse opere teatrali, tra cui Ceux du vendredi, che ha ottenuto, nel 1951, il premio "Théâtre Universitaire et Amateur", il quale gli apre le porte nel mondo del teatro grazie a Robert Kanters.

Si è dedicato anche alla poesia, con la pubblicazione di un libro di poesie intitolato: Psaumes à Notre-Dame, en faveur de notre fils Jean-Pierre.

Henri Vincenot ha inoltre scritto l'introduzione per il libro di poesie Mon Refuge, dell'artista Alain Longet, amico di Vincenot e famoso per le sue sculture e i suoi premi per lo spettacolo.[senza fonte]


Opere letterarie



Teatro



Opere artistiche



Dipinti e disegni



Sculture


Le seguenti sculture sono attualmente esposte al Musée de la Vie bourguignonne - Perrin de Puycousin.


Esposizioni



Filmografia



Soggettista



Trasmissioni televisive



Onorificenze


Comandante dell'Ordine delle Arti e delle Lettere
 21 ottobre 1978

Riconoscimenti


Borsa Goncourt
Premio Revue Indépendante
Prix Sully-Olivier-de-Serres

Omaggi



Note


  1. (FR) Charlotte Fouilleron, Les Vincenot. Les gènes de l'art, in L'Express, 10 gennaio 2002. URL consultato il 28 settembre 2016.
  2. (FR) Christian Vancau, Henri Vincenot e "La Peurrie", su Le Blog Totems de Christian Vancau, 13 settembre 2014. URL consultato il 28 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2016).
  3. (FR) Le Prix Renaissance 2017, su Cercle Renaissance (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2016).

Bibliografia



Collegamenti esterni


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[fr] Henri Vincenot

Henri Vincenot, né le 2 janvier 1912 à Dijon et mort dans la même ville le 21 novembre 1985, est un artiste français. Il est avant tout un écrivain mais également un peintre et un sculpteur.
- [it] Henri Vincenot



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