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Jason deCaires Taylor (Dover, 12 agosto 1974) è uno scultore britannico.

Jason deCaires Taylor. Dream collector (Collezionista di sogni)
Jason deCaires Taylor. Dream collector (Collezionista di sogni)

È noto soprattutto per l'installazione di sculture subacquee in siti specifici che danno vita progressivamente a barriere coralline artificiali. Queste opere riflettono i suoi interessi di scultore, ambientalista, fotografo subacqueo e istruttore di immersioni subacquee. I suoi lavori a Grenada rientrano tra le 25 maggiori meraviglie del mondo di National Geographic. Ha creato il più grande museo di scultura subacquea del mondo, l'Underwater Museum Cancún, situato al largo della costa tra Cancún e Isla Mujeres, in Messico.


Biografia


Figlio unico di padre inglese e madre della Guyana, studia nel Kent per poi laurearsi nel 1998 in Scultura e Ceramica, presso il Camberwell College of Arts Institute di Londra[1]. Fin da bambino inizia a manifestare la passione per il mare che si concretizza in un brevetto da istruttore di immersioni subacquee all'età di 18 anni[2].


Carriera


Inizialmente realizza opere d'arte per mostre e gallerie, per poi rendersi conto della maggiore potenzialità di installazioni ambientali in luoghi della terra poco conosciuti o nei quali si sono verificate catastrofi naturali[3]. Le sue opere sottomarine, enigmatiche ed evocative, affrontano temi diversificati: dalla vita quotidiana a temi politico-sociali come quello della migrazione[4]. Le sue sculture incoraggiano gli organismi viventi sottomarini a crescere e modificare le superfici, che subiscono, così, un'evoluzione da cemento a barriere coralline artificiali[5]. Le sue creazioni spesso alludono alla relazione dell’umanità col mondo naturale e alla necessità di conservazione, decadimento e rinascita di quest'ultimo[6]. Sono per lo più ispirate a persone reali[7].

Nel 2009 trasferisce il suo studio in Messico, dove crea il primo museo subacqueo al mondo[8], il Cancún underwater museum (Museo subacuatico de arte, meglio noto come MUSA)[9], composto da più di 485 sculture sommerse e 30 pezzi sulla terraferma tra la costa di Cancun e la costa occidentale della Isola Mujeres[10]. Il progetto è stato commissionato e supportato nel 2008 dalla CONANP (Commissione nazionale delle aree naturali protette nazionali) e dall’Associazione nautica di Cancún, ufficialmente aperta nel novembre del 2010[11].

Su alcune opere l'artista impianta coralli vivi recuperati da aree di barriera corallina danneggiata[12]:

La Evolución Silenciosa (L'evoluzione Silenziosa), installata novembre del 2010, è considerata la più grande collezione di arte subacquea[13]. E', infatti, composta da 450 sculture in cemento a grandezza naturale, posizionate, una di fianco all'altra, su un'area sabbiosa di circa 420 metri quadri[14]. La posizione è stata scelta strategicamente per reindirizzare i visitatori in zone lontane dalle scogliere naturali, così che queste possano rigenerarsi[15]. Le opere toccano temi storici e contemporanei, formano singoli blocchi che danno vita ad una complessa barriera corallina artificiale in cui prolifera la vita acquatica[16]. Se in prossimità l'insieme evoca una folla di persone, in lontananza la forma ricorda quella di un occhio[17].

Alla fine del 2013 l'artista ha già collocato quasi 700 sculture in diverse zone del mondo[18]. Ocean Atlas (Atlante dell'oceano), situata alle Bahamas, con i suoi cinque metri di altezza e 60 tonnellate di peso, è considerata la più grande scultura subacquea al mondo[19].

Nel 2015 realizza la sua prima opera a Londra, The Rising Tide (La marea crescente). Questa è situata nei pressi di sedi politico-istituzionali; è quindi visibile da tutti coloro che sono coinvolti nel dibattito sul cambiamento climatico e che sono, spesso, responsabili di politiche dannose per l'ambiente[20].

Nel 2016 si stabilisce a Lanzarote, dove lavora ad un nuovo museo sottomarino, il Museo Atlantico, a 300 metri di distanza dalla costa[21]. Questo è costituito da circa 300 sculture, alcune semplicemente in piedi, altre in posizioni più complesse (un uomo sdraiato su una pira funeraria, un gruppo di rifugiati su una barca). Dal 10 gennaio 2017, il museo è stato aperto ai sub accompagnati da guide museali[22].

Nel 2017 crea l'Australian Museum of underwater art a Townsville[23].


Conservazione


È stato riconosciuto tra i primi artisti a integrare l'arte contemporanea con la conservazione della vita marina. Le sue installazioni, infatti, contribuiscono a preservare le barriere coralline naturali, già sottoposte agli effetti dell'inquinamento marino, del riscaldamento globale, oltre a danni derivanti da uragani e pesca eccessiva[24].

Opera di Jason deCaires Taylor al Museo subacuatico de arte (MUSA), tra Cancún e Isla Mujeres, Messico
Opera di Jason deCaires Taylor al Museo subacuatico de arte (MUSA), tra Cancún e Isla Mujeres, Messico

Lavorando a fianco di biologi marini, utilizza materiali resilienti, stabili e rispettosi dell'ambiente. Utilizza un tipo di cemento a pH neutro che favorisce la crescita del corallo e inserisce frammenti di corallo danneggiati nelle sue figure[25]. Le sue sculture sono habitat per la vita marina e favoriscono un aumento della biomassa degli ecosistemi locali[26].

Le opere sono posizionate in modo preciso sul fondo del mare per evitare le correnti[27]. Il critico d'arte David De Russo le definisce "un'esibizione evolutiva vivente [...]. Sono un mezzo per trasmettere speranza e consapevolezza ambientale"[28].

Il lavoro di Taylor è stato classificato come eco-arte ed è stato presentato nel 2010 da Greenpeace in una campagna concomitante con la Conferenza sul clima delle Nazioni di Cancún[24].


Opere



Note


  1. Selma Machado Simão, Intervenção marinha: a arte ecológica de Jason Decaires Taylor, in Visualidades, vol. 16, n. 2, 13 dicembre 2018, DOI:10.5216/vis.v16i1.46419. URL consultato il 22 gennaio 2020.
  2. Elena Cué, Interview with Jason deCaires Taylor, in Huffpost, 10 novembre 2015 (agg. 6 dicembre 2017). URL consultato il 23 gennaio 2020.
  3. Gocova, Anezka, Jason deCaires Taylor's underwater sculptures protect coral reefs and usher in a new era of tourism, in Artlantis, vol. 39, n. 3, 2013, p. 34.
  4. Laura Dattaro, Stunning underwater sculptures help protect reefs, in The Weather channel, 22 gennaio 2014.
  5. Dave Vickers, Wet behind the ears, in Modern design, architecture and art, giugno 2008, p. 95.
  6. Sharon Ann Holgate, Outside the Research Lab Volume 1: Physics in the Arts, Architecture, and Design, IOP Publishing, 2017, ISBN 978-1-68174-469-8. URL consultato il 22 gennaio 2020.
  7. The Cancun Underwater museum opens Its doors to life, su Scuba diving. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  8. Esther Jang, Il primo museo subacqueo del mondo: il MUSA vicino a Cancun, in Messico, è pieno di barriere coralline e sculture impressionanti, in Posta latina, 21 marzo 2014.
  9. That sinking feeling, in Art+auction, aprile 2016.
  10. Lauren Meir, Underwater Wonderland: the Deep-Sea-Art, in Mutual Art, 3 novembre, 2010.
  11. The Cancun Underwater Museum Opens Its Doors to Life, su scubadiving.com. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  12. Jason deCaires Taylor & Museo Subauatico de Arte(MUSA), su Wandering educators. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  13. Justin Jones, Artist Jason deCaires Taylor’s Underwater Sculptures Are a Sight to Sea, in Dig Deeper, 12 luglio 2017. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  14. Submerge into mystic realm of the underwater museum, in Cnn Style, 16 giugno 2017. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  15. Justin Jones, Artist Jason deCaires Taylor’s Underwater Sculptures Are a Sight to Sea, in The daily best, 12 luglio 2017. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  16. Sarah Gordon, Diving deep: Mexico set to open the world's largest underwater museum in Cancun, in Mail online, 20 ottobre 2009. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  17. Underwater sculpture park set to open near Cancun, in The telegraph, in The telegraph, 11 ottobre 2020. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  18. Stunning Underwater Sculptures Help Protect Reefs, in The weather channel, 22 gennaio 2014.
  19. Tia Ghose, Photos: the largest underwater sculpture, su Live science, 30 ottobre 2014. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  20. Jessie Voigts, Underwater sculptures emerge from Thames in climate change protest, su Wanderng educators. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  21. John Fischer, First Underwater Museum in Europe to be completed by Late 2016, in ABC News, 2 dicembre 2014. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  22. Raphael Minder, Undersea Museum keeps fish feeding and Its social commentary biting, in The New York times: Europe, 22 gennaio 2017. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  23. Tony Raggatt, Underwater sculptor scouts Townsville reef, in Townsville Bulletin, 12 luglio 2017. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  24. Pictures: "bodies" fill underwater sculpture park, in National geographic, 7 gennaio 2011. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  25. From polyp to rampart: The science of reef building and how art can inspire a sustainable future, in The Underwater Museum by Jason de Caires Taylor, San Francisco, Chronicle Books, 2014, pp. 25-26, ISBN 978-1-4521-1887-1.
  26. Natasha Geiling, Can underwater art save the ocean's coral reefs?, in Smithsonian magazine, 10 giugno 2014. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  27. Underwater Art: interview with Jason deCaires Taylor, in DAN, 13 giugno 2017. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  28. David De Russo, Natures Cultivates Creativity in an Underwater World, in Symposium Magazine, febbraio 2008, p. 44.

Altri progetti



Collegamenti esterni


Jason DeCaires Taylor, su underwatersculpture.com. URL consultato il 22 gennaio 2020.

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[de] Jason deCaires Taylor

Jason deCaires Taylor (* 12. August 1974) ist ein britischer bildender Künstler, der für seine Unterwasserinstallationen bekannt ist.

[en] Jason deCaires Taylor

Jason deCaires Taylor (born 12 August 1974 in Dover)[1] is a British sculptor and creator of the world's first underwater sculpture park – the Molinere Underwater Sculpture Park[2] – and underwater museum – Cancún Underwater Museum.[3] He is best known for installing site-specific underwater sculptures that develop into artificial coral reefs,[4] which local communities and marine life depend on. Taylor integrates his skills as a sculptor, marine conservationist,[5] underwater photographer[6] and scuba diving instructor[7] into each of his projects. By using a fusion of Land Art traditions and subtly integrating aspects of street art, Taylor produces dynamic sculptural works that are installed on the ocean floor to encourage marine life, to promote ocean conservation and to highlight the current climate crisis.

[es] Jason deCaires Taylor

Jason deCaires Taylor (Dover, condado de Kent, Reino Unido, 12 de agosto de 1974)[1] es un escultor británico, creador del primer parque de esculturas submarinas en Grenada y del primer museo submarino en el mundo[2] conocido por instalar esculturas estratégicamente en el fondo del mar que la naturaleza convierte en arrecifes de coral artificiales integrando sus aptitudes como escultor, conservacionista, fotógrafo submarino[3] e instructor de submarinismo.[4] Su trabajo en Grenada ha sido elegido como una de las 25 Maravillas del Mundo por National Geographic. Sus proyectos más ambiciosos son la creación del museo submarino más extenso del mundo MUSA (Museo Subacuático de Arte), situado en las aguas que separan la costa de Cancún e Isla Mujeres, México, y Ocean Atlas (2014), una escultura de 5 metros de altura y 60 toneladas de peso, ubicada en las Bahamas[5] Taylor reside en la isla de Lanzarote, en España, donde está desarrollando el proyecto de un nuevo museo submarino, primero del Océano Atlántico.

[fr] Jason deCaires Taylor

Jason deCaires Taylor, né le 12 août 1974 à Canterbury[1], est un sculpteur anglais spécialisé dans la création de sculptures sous-marines[2].
- [it] Jason deCaires Taylor



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