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Jean-Marie Bonnassieux (Panissières, 18 settembre 1810 – Parigi, 3 giugno 1892) è stato uno scultore francese.

Jean-Marie Bonnassieux
Jean-Marie Bonnassieux

Bonnassieux è stato soprattutto uno scultore "su ordinazione", che si specializzò in sculture a tema religioso. Egli iniziò la sua carriera di scultore studiando presso Jean-François Legendre-Héral a Lione, poi nell'atelier di Auguste Dumont a Parigi.


Biografia



Gioventù e studi


Jean Marie Bienaimé Bonnassieux nacque il 18 settembre 1810 a Panissières[1], figlio di Jeanne Vergoint e Mathieu Bonnassieux, falegname.

Il suo interesse per la scultura si manifestò già nella giovane età, in particolare con delle figure ritagliate nel legno. Fu così che nel 1828 il curato della parrocchia del comune fece entrare Bonnassieux, d'accordo con suo padre, come apprendista presso tal Juveton, fabbricante di ornamenti per chiese a Lione. Nel 1832, ottenne la medaglia d'oro del concorso di fine anno e fu così esonerato dal servizio militare. Nel 1833, scolpì un Giacinto ferito dal disco di Apollo, che fu esposto all'Esposizione di Lione del 1833, poi al Salon del 1834.

Il giovane scultore fu notato da Jean-François Legendre-Héral, che lo accompagnò a Parigi nell'aprile 1834. Egli lo raccomandò a David d'Angers e a Victor Orsel e con l'occasione lo fece entrare nell'atelier di Denis Foyatier e poi in quello di Auguste Dumont[2]. Legendre-Héral ebbe un'influenza particolare e positiva sulla sua vita poiché fu completamente devoto al suo allievo, dividendo con lui il suo tempo, la sua esperienza e anche, in casi di necessità, il suo portafoglio. L'artista ebbe a dire del suo maestro:

(FR)

«Bien des gens m'ont aidé, m'ont dirigé dans ma carrière, je dois beaucoup a monsieur Dumont, beaucoup a monsieur Ingres, et je leur in suis reconnaissant. Mais tout cela est peu de chose a côté de ce que je dois a monsieur Legendre-Héral. C’est lui qui m'a fait ce que je suis»

(IT)

«Molta gente mi ha aiutato, mi hanno diretto nella mia carriera, io devo molto al signor Dumont, molto al signor Ingres e sono loro riconoscente. Ma tutto ciò è poca cosa a fronte di ciò che io devo al signor Legendre-Héral. È lui che mi ha fatto ciò che io sono.»

(Jean-Marie Bonnassieux)

Nell'autunno del 1834, Bonnassieux passò il concorso d'ingresso all'Scuola nazionale superiore di Belle Arti, ove fu ammesso al 7º posto. Durante il suo percorso alle Belle Arti studiò anatomia assistendo alle dissertazioni del dottor Terrasse a Clamart.

Queste osservazioni furono fonte di riflessioni per Bonnassieux, tanto che egli scrisse il 16 gennaio 1836 sul suo giornale:

«Nel ricercare il muscolo fino a dove si attacca, io studio non solo il movimento che produce ma anche e soprattutto la sporgenza e depressione che ne riceve l'esterno»

((FR) Antoinette Le Normand, La tradition classique et l'esprit romantique : Les sculpteurs de l'Académie de France a Rome de 1824 a 1840, Académie de France a Rome, Éditions D’ell Elefante, 1981, pp. 267, 378.)

.


Viaggio a Roma


Nel 1836, Bonnassieux il 1º Gran premio di Roma con il suo bassorilievo La Morte di Socrate, che gli permise di entrare come pensionante Villa Medici a Roma[3] dal 1836 al 1842. Egli vi ottenne numerose commissioni pubbliche e private, fra cui i numerosi busti dovuti alla sua abilità nel trattare i ritratti. Tra essi si possono citare il Busto di Lacordaire, situato a Parigi, o quello di Jeanne Hachette, visibile ai Giardini del Lussemburgo.

Nonostante il suo entusiasmo durante le sue première a Roma, Bonnassieux accumulò presto ritardi nel suo lavoro a causa dei numerosi attacchi febbrili di cui soffriva regolarmente. Alla fine del 1841, lo scultore non alloggiò più a Villa Medici ma fu costretto a installarsi in città fino al luglio del 1842 poter terminare il David, la sua scultura dell'ultimo anno.

Michel Dumas, Portrait du sculpteur Bonnassieux, 1842. Incisione di Jean-Marie Saint-Ève.
Michel Dumas, Portrait du sculpteur Bonnassieux, 1842. Incisione di Jean-Marie Saint-Ève.

Carriera


Sotto il Secondo Impero, Jean-Marie Bonnassieux si vide affidare numerosi lavori a Parigi, in particolare il palazzo del Louvre, così come a Lione.

Nel 1844, realizzò un gruppo in bronzo per la fontana di piazza San Giovanni a Lione, a fianco dell'architetto René Dardel. La scultura rappresenta il battesimo di Gesù ed è sormontata da un'edicola da certi dettagli delle case adiacenti.

Tra il 1860 e il 1863, Bonnassieux scolpì Les Heures de la vie, marmo destinato a ornare una sala del Palazzo della Borsa di Lione.[4].

Nel 1855 egli partecipò all'Esposizione universale dei prodotti dell'agricoltura, dell'industria e delle belle arti di Parigi (1855)[1]. Nello stesso anno egli divenne Cavaliere della Legion d'onore. A partire dal 1860, egli cominciò a specializzarsi in sculture religiose e produsse allora numerose statue della Vergine che furono poi riprodotte. Nel 1866, Bonnassieux fu eletto all'Accademia delle Belle Arti. Nel 1878, riprese la scultura monumentale, in particolare con la statua di Mons. Georges Darboy per la Cattedrale di Notre-Dame di Parigi il cui schizzo in terracotta è conservato a Parigi al Museo d'Orsay.[5].


I suoi allievi


Poco è noto sull'insegnamento di Bonnassieux. Si sa soltanto che egli ebbe qualche allievo come Jean Lagrange, Jean-Baptiste Hugues, François Truphème, così come Jean Valette a partire dal 1848, o ancora Giorné Viard dopo il 1845 a Parigi.


Le sue opere



Stile


Lo stile di Jean-Marie Bonnassieux si divide tra la corrente del neoclassicismo, allora in voga, e il genere dell'arte cristiana, al quale verranno associate le sue sculture religiose.

La caratteristica della corrente neoclassica si trova nella sua volontà di ritrovare «la ragione» (secondo il conte di Caylus). Per questo egli s'ispirava all'arte della Grecia antica allo scopo di rispondere agli «eccessi» dello stile rococò, affermando una nobile semplicità come una calma grandezza.[6].

Jean-Marie Bonnassieux si distingue tra gli scultori per la sua pratica dell'arte cristiana nella quale eccelleva. Questa corrente aveva come scopo, nell'esaltazione del credo e dell'ideale religioso, di rappresentare l'infinita bontà di Dio attraverso la rappresentazione di varie figure di santi.

La scultura religiosa conquistò ampiamente lo spazio pubblico nel XIX secolo. Essa fu la testimonianza della reazione cattolica sotto il pontificato di papa Pio IX, che proclamò, in particolare, il dogma dell'Immacolata Concezione l'8 dicembre 1854.


La Morte di Socrate


La Morte di Socrate o Socrate che beve la cicuta (1836), Parigi, Scuola Nazionale superiore delle Belle Arti.
La Morte di Socrate o Socrate che beve la cicuta (1836), Parigi, Scuola Nazionale superiore delle Belle Arti.

Jean-Marie Bonnassieux realizzò nel 1836 La Morte di Socrate, chiamata anche Socrate che beve la cicuta, che gli permise di ottenere il grand prix de Rome di scultura del medesimo anno. Quest'opera lanciò la carriera del suo scultore. Grazie a questo premio Bonnassieux divenne pensionato della Villa Medici a Roma dal 1836 al 1842.

Bonnassieux lavorò subito a Roma prima di rientrare in Francia ove lavorerà per il resto della sua vita.[7].

La Morte di Socrate è un bassorilievo in gesso che, per il suo rigore neoclassico, risponde alle attese degli insegnamenti accademici del XIX secolo. La composizione è articolata intorno a Socrate, figura centrale inserita in un triangolo isoscele. Da una e dall'altra parte i suoi discepoli formano dei triangoli rettangoli.[8].

Un abbozzo in terra e uno schizzo in gesso dell'opera sono conservati nella collezione di un discendente dello scultore.[9].


Amore si taglia le ali


L'Amore si taglia le ali (1841), Parigi, museo del Louvre.
L'Amore si taglia le ali (1841), Parigi, museo del Louvre.

La scultura Amore si taglia le ali fu realizzata da Bonnassieux nel 1841. Ed è oggi conservata nel museo del Louvre a Parigi. Questa statua in marmo, finemente eseguita, propone una composizione originale e graziosa. Una certa influenza di Bouchardon può essere riscontrata nella torsione del corpo e l'inflessione delle gambe del personaggio. Bonnassieux si sarà probabilmente inspirato ad Amore si ritaglia un arco dalla mazza di Ercole, che lui aveva potuto ammirare nel museo del Louvre, così come nei Musei Capitolini.

Quest'opera conobbe un grande successo dalla sua esposizione a Roma nel mese di aprile del 1841. Durante il trasporto per il rientro a Parigi, il 3 giugno 1841, l'opera subì dei danni: le gambe si ruppero in più pezzi e il cane si distaccò completamente dal complesso. La scultura fu rapidamente restaurata negli atelier del Louvre.

Bonnassieux, amando la sua opera, fu particolarmente afflitto per questo accaduto, come si espresse in una lettera indirizzata al suo maestro e amico Auguste Dumont, il 19 agosto 1841:

(FR)

«J'étais atterré sur le coup et je croyais ma vie brisée avec ma statue»

(IT)

«Io sono rimasto sconvolto sul colpo e credevo spezzata la mia vita con la mia statua»

(Dalla lettera di Bonnassieux del 19 agosto 1841 a Dumont)

[2].


I bassorilievi della chiesa di San Medardo a Tremblay-en-France


Il comune di Tremblay-en-France (Senna-Saint-Denis) ospita due bassorilievi realizzati da Jean-Marie Bonnassieux nel 1882. Le due scene presentano dei passaggi dell'infanzia del Cristo, l'Adorazione dei pastori e la Fuga in Egitto. Essi gli furono espressamente ordinati per la chiesa da parte di Monsieur Turenne, un ricco membro del consiglio comunale della città. I due bassorilievi, presentando delle fessure, sono stati restaurati e rimessi al loro posto nella primavera del 2007.

L'Adorazione dei pastori è concepito in una composizione classica. Al centro Gesù Bambino è coricato nella sua mangiatoia, circondato dai genitori. Dietro a San Giuseppe i pastori presentano i loro omaggi al neonato. Dietro a Maria sono presenti cinque angeli in volo. Lo spazio è strutturato dai raggi luminosi che emanano dal corpo del Bambino, che testimoniano la sua essenza divina. In questa rappresentazione accademica Bonnassieux riprende senza sorprese l'iconografia tradizionale biblica.

Il rilievo della Fuga in Egitto propone una composizione più dinamica dell'altro. A sinistra Maria e Gesù sono seduti sull'asino. A destra Giuseppe guida l'animale prestando tutta l'attenzione alla famiglia. Il movimento è suggerito dalle vesti dei personaggi che svolazzano verso sinistra, come le foglie di una palma che prendono la stessa direzione. Quest'albero permette parimenti di porre la scena in un contesto orientale.[10].


Opere in collezioni pubbliche


(elenco incompleto)

Monumento a Las Cases, conte dell'Impero, 1863
Monumento a Las Cases, conte dell'Impero, 1863
La Statua di Notre-Dame de France
La Statua di Notre-Dame de France

Il marmo fu tagliato nel 1841 e inviato grezzo a Parigi. Realizzata nel 1843 e inviata a Sydney. Il bambino è rappresentato nudo, seduto su un cuscino. Questi ritratti di bambini, in piedi, conobbero un certo successo dall'inizio del secolo. Non localizzato.


Altre opere


(FR)

«[…] L'esquisse n'offre rien du sentiment et du style que devrait avoir un sujet grec ; la composition in est malheureuse sous tous les rapports.»

(IT)

«[…] lo schizzo non offre alcun sentimento né lo stile che dovrebbe avere un soggetto greco; la composizione è sfortunata sotto tutti gli aspetti.»

Bonnassieux sperava che l'Accademia sarebbe stata più indulgente vedendo il suo lavoro in gesso con Amore, ma non fu così (opera non localizzata).


Galleria d'immagini



Note


  1. (FR) Jacques Beauffet, Dictionnaire des artistes Foréziens du XIXème siècle, Éditions Ceysson.
  2. (FR) Antoinette Le Normand, La tradition classique et l’esprit romantique : Les sculpteurs de l'Académie de France a Rome de 1824 a 1840, Académie de France a Rome, Éditions Dell'Elefante, 1981, pp. 274-275, 378..
  3. Antoinette Le Normand, La tradition classique et l'esprit romantique: Les sculpteurs l'Académie de France a Rome de 1824 a 1840, Éditions D’ell Elefante, 1981.
  4. (FR) Opera collettiva, Sculture dal XVII al XX secolo, Museo delle Belle Arti di Lione (PDF), Somogy, éditions d'art, ottobre 2017, pp. 47-48, 593, ISBN 978-2-7572-1269-1. URL consultato il 7 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2018)..
  5. (FR) «Monseigneur Georges Darboy», notice du musée d'Orsay.
  6. Johann Joachim Winckelmann.
  7. (FR) Jacques Beauffet, Dictionnaire des artistes foréziens du XIXème siècle, Ceysson-lac, 20 gennaio 2016, pp. 33-34, 231, ISBN 2-916373-85-3..
  8. (FR) Jacques Beauffet, L'art ancien au Musée d'art moderne de Saint-Étienne Métropole, Un, Deux... Quatre Éditions, 10 dicembre 2007, p. 123, ISBN 2-35145-070-1..
  9. (FR) Antoinette Le Normand-Romain, La Tradition classique et l'esprit romantique : Les sculpteurs de l'Académie de France a Rome de 1824 a 1840 (Académie de France a Rome), Académie de France a Rome, 1981, pp. 267, 378..
  10. (FR) Géraldine Lavigne, Deux Bonnassieux a l’chiesa Saint-Médard de Tremblay-en-France, in La Tribune de l'Art, 14 maggio 2007..
  11. Dossier sul monumento sur la base Palissy.
  12. Notice sur e-monumen.net.
  13. Base Mérimée
  14. Notice sur e-monumen.net.
  15. Site de La Tribune de l'Art.

Fonti



Bibliografia


(in lingua francese salvo diverso avviso)


Altri progetti



Collegamenti esterni


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[en] Jean-Marie Bonnassieux

Jean-Marie Bienaimé Bonnassieux (French pronunciation: ​[ʒɑ̃ maʁi bɔnasjø]; 1810, Panissières, Loire – 1892) was a French sculptor.

[es] Jean-Marie Bonnassieux

Jean-Marie Bienaimé Bienaimé Bonnassieux (Panissières (Loire), 18 de septiembre de 1810 - París, 3 de junio de 1892) fue un escultor francés.

[fr] Jean-Marie Bonnassieux

Jean Marie Bienaimé Bonnassieux est un sculpteur français, né le 18 septembre 1810 à Panissières (Loire) et mort le 3 juin 1892 à Paris 7e.
- [it] Jean-Marie Bonnassieux



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