Dal 1960 al 1980 è stato insegnante di scultura presso le scuole d'arte di Selva di Val Gardena e di Ortisei. Una caratteristica di molte sue opere è la gettata in cemento.
Negli anni '50 partecipò al gruppo Ruscel che intendeva favorire la modernizzazione della scultura tradizionale della Val Gardena.
È stato un ricercatore della toponomastica ladina della Val Gardena da cui è scaturita la pubblicazione di quattro carte topografiche con i toponimi in lingua ladina di gran parte della Val Gardena.
“Ho camminato per giornate intere su alpeggi e malghe per interrogare gli uomini pastori. E mi ha sempre addolorato dover constatare come i valori più preziosi, la terra natia e la nostra antica cultura, siano distrutti e sacrificati all’avidità di denaro.” Josef Kostner
"La scultura e la grafica di Kostner sono il frutto di una visione sapienzale del mondo e della vita. Frutto di un’attenzione sottile ed ironica che prende atto della scabrosità dell’esistenza e della vita di tutti i giorni. Non ne prende paura e non allontana la quotidianità con le sue ansie, le sue attese, i suoi dolori e le sue gioie. Tutto accoglie con la saggenza del tempo e della memoria che nulla cancella e tutto attutisce" Francesco Butturini[1]
"Josef Kostner, artista gardenese controcorrente, che ha vissuto l'arte come stile di vita, senza compromessi. Un artista a tutto tondo, che non ha avuto vita facile, perché ha sempre cercato una sua espressività originale, al di là dei canoni estetici tradizionali e del facile guadagno". Sandra Mattei[2]
Josef Kostner, classe 1933 passato a miglior vita il 10 Luglio 2017.
Era un radicale il poeta gardenese. Amava i luoghi di montagna e amando faceva ciò che voleva. Non era ben visto dai perbenisti, dagli economisti, dagli albergatori. Ma ha vissuto una vita vera. Le sue sculture sono forme vive, che all’interno custodiscono la vita. Dialogava con le persone attraverso le sue poesie, gli scritti, le opere d’arte. Sapeva bene che la vita vera è verità, che non può non essere dialogante, ascoltante e rispondente con la bellezza. Sì, era un radicale, cioè andava alla radix, alla radice delle cose. Scrivendo e scolpendo non s’immergeva solo dentro l’arte, ma si calava senza timori nell’umanità. Perché sapeva bene che l’uomo non è assoluto, bensì in comunione, in continua relazione. Il maestro, attraverso l’arte, esprimeva il suo stato d’animo. E se quelle gettate di cemento non gli piacevano le distruggeva, ricominciando daccapo. Sempre tormentato dal suo continuo dubitare della validità del suo creare, andava avanti imperterrito. Non si fermava davanti alla costante ricerca del giusto, perché il giusto è sempre in evoluzione, mai statico. Quindi era necessario per lui non smettere di cercare. Ha lasciato decine e decine di opere, a venderle non era interessato.
Per Josef Kostner era fondamentale evitare scorciatoie e tenere sempre bene a mente la strada scelta, l’obiettivo da raggiungere, sposare pienamente la causa, difendere la lingua ladina, essere ribelle. Sapeva bene l’illuminato che l’amore iper-celebrato tra gli uomini non è tutto. Ci vuole l’amore per la Terra-Patria. Che è quell’amore che ci fa guardare oltre, guardare dentro, volare alti e guardare al cuore in profondità, cogliendo l’essenza di ogni cosa che ci circonda. Josef Kostner aveva fatto pulizia dentro di sé dando spazio all’amore, tentando così di coinvolgere anche chi non credeva nelle sue idee. Dalle sue sculture emerge tutta la forza di volontà nel volere buttare fuori il brutto per accogliere il bello. Conserverò sempre in me il viso dolce di quell’uomo, così deciso nelle azioni, che attraverso il suo modo di comunicare mi ha insegnato, e anche educato.
Michil Costa
Principali mostre personali
1960 Galleria Ruscel, Ortisei
1965 Galleria Goethe, Bolzano
1965 Galleria Selene, Cortina d`Ampezzo
1968 Galleria Domenicani, Bolzano
1968 Galleria Ruscel, Ortisei
1974 Mostra d`Ert, Ortisei
1981 Galleria Willi, Vilpian
1983 Galleria Domenicani, Bolzano
1994 Galleria Prisma, Bolzano
1994 Istituto Culturale Micurà de Rü, S. Martino Badia
1995 Galleria Ghelfi, Verona
1996 Albergo Tirol, Val di Funes
1999 Museo Statale, Chiusa
2000 Galleria Prisma, Bolzano
2000 Tiroler Kunstpavillion, Innsbruck
2000 Galleria am Gries, Lana
2001 Galleria Volksbank, Merano
2002 Kaiserliche Hofburg, Innsbruck
2002 Galerie im Kies, Altach – Feldkirch
2005 Museo Gipsoteca Canova, Possagno (Ala Nuova e Parco)
2008 Atelier im Kärrnerwaldele, Landeck
2009 Digart, Ortisei
2010 Circolo Artistico, Ortisei
2010 Galeria Prisma, Bolzano “Lebenswege”
2010 Mostra scultorea Pasqua a Campo di Brenzone sul Garda
2010 Galeria Ghelfi, Veron
2010 Presentazione della monografia Digart, Ortisei
2012 Galerie Pizzinini S. Kassian “L’ëila, cuer y ana”
2012 Kunst Merano zona pedonale Merano Homage an Josef Kostner
2012 Natale a Campo di Brenzone sul Garda
2013 Zona pedonale Ortisei Val Gardena 80º compleanno
2013 Galerie Maier Innsbruck per l'80º compleanno
2015 Galleria Spazio 6 Verona
2016 Hotel La Perla Corvara Badia
2018 Südtiroler Künstlerbund Retrospektive
2018 Circolo culturale Ortisei Josef Kostner “Peccati”
2018 Albergo Posta Marcucci Bagno Vignoni Toscana
"Oltre ogni soglia" Isera/Rovereto a cura di Mario Cossali e Remo Forchini
Poesie
Paura
Educati a ubbidire e tacere
a lavorare e farsi ingannare
a farsi comandare e cacciare.
Abituati che tutto quello che
facciamo e diciamo,
è stupido e da ignorante,
fallito e peccato.
Sempre la paura di
prendere le botte o gli
schiaffi alle orecchie,
da maledizione e castigo
da esclusione e prigione
dal purgatorio e inferno
da insegnanti e politici
dai grandi signori.
C’è da meravigliarsi
che abbiamo ancora il
coraggio di vivere.
Momenti
Ci sono momenti che non só
se sono io
quel io, pieno di voglia e speranza
pieno d’amore e gioie
quel io, che era completamente diverso
da quel io che sono adesso
quel io, che non crede più in tutto,
adesso mi sembra che sono un altro io
eppure sono lo stesso
guardo alle mie mani e vedo
che sono l’io di allora,
mi riconosco al taglio
vicino al pollice
al dito tagliato
altrimenti non mi riconosco più.
Pubblicazioni
(Josef Kostner): Pianta Toponomastica di Resciesa. Calënder de Gherdëina 1960, Union di Ladins, Ortisei 1959, p.111.
Josef Kostner, Gilo Prugger: Pianta Toponomastica di Cuecenes e Ncisles. Calënder de Gherdëina 1967, Union di Ladins, Ortisei 1966, p.93.
Josef Kostner, Gilo Prugger: Pianta Toponomastica Passo gardena e vicinanze. Calënder de Gherdëina 1970, Union di Ladins, Ortisei 1969, p.92.
Josef Kostner, Gregor Prugger: Pianta ToponomasticadiCiandevaves e Ciampinoi. Calënder de Gherdëina 1974, Union di Ladins, St. Ulrich 1973, p.124-125.
Cun Lizënza. Istitut Ladin Micurà de Rü, San Martin de Tor 2007. ISBN 978-88-8171-070-6 (poesie).
Zacan cuntovi. Istitut Ladin Micurà de Rü, San Martin de Tor 2010. ISBN 9788881710881 (racconti).
Bibliografia
Die Presse/Österreich „Wohlstand vertreibt die Kunst“ Christian Sotriffer 20.10.1971
Ilse Glaninger: Tiroler Bildhauer: plastisches Schaffen in Nord-, Süd- u. Osttirol. 2. Auflage, Wort und Welt Verlag, Innsbruck 1979, ISBN 385373037 X, pp.100–101 e 271(DE) .
Adige, Artisti Gardenesi - Claudio Gualandri 12.12.1981
Walter Belardi: Josef Kostner da: Poeti ladini contemporanei. Consiglio Nazionale delle Ricerche eDipartimento di Studi Glottoantropologici dell'Università di Roma "La Sapienza", 1985 ISSN0392-9361 (WC·ACNP). pp.97–103.
Contemporart Edizione Ghirlandina Novantola - Modena, Scultura Josef Kostner - Francesco Butturini 1995
Monografia Josef Kostner curata da Francesco Butturini Edizione Ghelfi Verona 1995
Presenze Oggi, Testimonianze topiche nelle arti della visione - centro Culturale "C. Trevi" Bolzano 1999
Tiroler Kulturzeitschrift - Das Fenster - „Das Tiroler Porträt, Josef Kostner“- Scultore, Pittore e Disegnatore – a cura di Wolfgang Pfaundler 2000
Catalogo Grafiche di Josef Kostner contribuito dalla Provincia di Bolzano2000
Arte Triveneta Volume 2, a cura di Ottorino Stefani Edizione d’Arte Ghelfi Verona 2006
Dolomit - Antologia Ladina - EVE Verlag Landeck
Arte Italiana Contemporanea - Editrice ,,La Ginestra“ Firenze 2008
Josef Kostner Monografia, a cura di Luigi Meneghelli e Francesco Butturini Edizione Ghelfi Verona 2010.[3]
Peter Weiermeier, Karl Kraus "Figur" - Eine Geschichte der Skulptur in SüdtirolTirol/Trentino nach 1945 - Festung Franzensfeste, catalogo della mostra, Athesia 2011. pp.13 e 68-71 (DE) Template:De[4].
PARNASS “Mit geballten Fäusten” Josef Kostner a cura di Edith Schlocker 2014[5]
ART Map "Bei den Hergottschnitzern vom Grödental" a cura di Carsten Probst" 2018
“Oltre ogni soglia”, a cura di Mario Cossali e Remo Forchini - Isera/Rovereto 2019[6]
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