Lancelot Blondeel, oppure Lanceloot Blondeel (Poperinge, 1498 – Bruges, 4 marzo 1561), è stato un pittore, incisore e ingegnere fiammingo.
San Luca che ritrae la Vergine (Groeningemuseum, 1545)
Biografia
Rappresentazione araldica del regno di Galizia nel camino del Palais de Franc a Bruges (1528), realizzato da Blondeel.
Lancelot Blondeel nacque a Poperinge nel 1498, ma lavorò soprattutto a Bruges.[1]
Maestro della gilda di Bruges nel 1519,[2] dopo aver ottenuto successi e consensi già in giovane età,[3] Lancelot Blondeel soggiornò probabilmente in Italia, come indurrebbe a ritenere la sua influenza classicheggiante unita ed elementi derivati dal Rinascimento italiano, romano, toscano, veneto, che impreziosirono il suo stile prevalentemente manieristico tardo-gotico flamboyant,[3][4]e che lo misero in evidenza in un ambiente prevalentemente conservatore, grazie a questa brillante modernità, facendogli raggiungere esiti estrosi.[1]
Inoltre Blondeel sicuramente studiò e si formò sulle opere artistiche di Marcantonio Raimondi.[3]
Blondeel realizzò nel 1549 due archi trionfali, commissionati da Carlo V d'Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, basati sullo stile classico-romano.[5]
Nel 1550 Blondeel e Jan van Scorel ricevettero l'incarico di restaurare la celebre pala d'altare di Jan van Eyck.[5]
Inoltre progettò un canale che collegava Bruges al mare, e questo lavoro incrementò notevolmente il commercio di Bruges.[5]
La documentazione storica-biografica afferma che aveva una figlia di nome Anna, che in seguito sposò il suo allievo Pieter Pourbus.[5]
Blondeel diede disegni per arazzi, incisioni, oreficerie, caratterizzati da una ricca decorazione rinascimentale.[4]
Sono sopravvissute poche opere di Blondeel, qualche lavoro di tematica religiosa di complessa composizione, arricchito da ampie decorazioni, dove un realismo lucido e accurato si coniuga con il gusto del fantasioso e dell'illusionistico.[1]
Opere principali a Bruges: il trittico col Martirio dei santissimi Cosma e Damiano (1523, nella chiesa di San Jacob), lo stendardo dei pittori della corporazione dei pittori con San Luca che ritrae la Vergine (1545, Groeningemuseum), la Madonna tra i santissimi Luca ed Eligio (1545, chiesa di Saint-Sauveur).[3][4] Tra le attribuzioni si può menzionare la tavola con Storie di Maria nella chiesa di Notre Dame di Tournai, dai profondi manierismi e dal paesaggismo suggestivo.[1]
Si distinse anche per i disegni per la famosa e monumentale Cheminée du Franc nel Palazzo di Giustizia di Bruges (1528), uno dei capolavori della scultura fiamminga,[3]per la quale Guyot de Beaugrant eseguì il fregio in alabastro.[4][2]Qui Blondeel disegnò anche le statue di Carlo V e antenati.[1]
Opere
Trittico con Martirio dei santissimi Cosma e Damiano (nella chiesa di San Jacob, 1523);
Trittico con la Storia della Santa Croce, Veurne, (chiesa di San Nicola);
Storie di Maria (chiesa di Notre Dame di Tournai)
Martirio di un santo, New York, collezione privata (1548 o 1558);
Il Calvario, Nantes, Musée des Beaux-Arts;
Madonna tra i santissimi Luca ed Eligio (chiesa di Saint-Sauveur, 1545);
Madonna tra i santissimi Luca ed Eligio (chiesa di Saint-Sauveur, 1545);
San Luca che ritrae la Vergine (Groeningemuseum, 1545).
Note
Lancelot Blondeel, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964.
Lancelot Blondeel, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 12 giugno 2019.
(EN) Lancelot Blondeel, su europeana.eu. URL consultato il 12 giugno 2019.
Bibliografia
(FR) Pierre Baulier, Lancelot Blondeel ..., G. Van Oest et Crè, Bruxelles, 1910.
(EN) Lancelot Blondeel e Ingalls Library, Blondeel, Lancelot, 1496-1561. artist file, 1561.
(NL) B. C. van den Boogert, De triomfen van de keizer. De verheerlijking van Karel V en de toepassing van antieke motieven in de Nederlandse kunst, in Koningin tussen keizers en kunstenaars, 1505-1558, Utrecht, Museum Catharijneconvent, 1993.
(EN) K.G. Bon, Lancelot Blondeel as a designer for sculpture and textiles, in Hafnia. Copenhagen papers in the history of art, n.4, 1976, pp.113-123.
(NL) J. Duverger e E. Roobaert, Lancelot Blondeel (1498-1561). Zijn rol en betekenis, in Gentse bijdragen tot de kunstgeschiedenis en de oudheidkunde, n.18, 1959-1960, pp.95-105.
(NL) L. Jansen, Lanceloot Blondeel en de Generale Reglen de architecturen van Pieter Coecke van Aelst, in Desipientia, IX, n.1, 2002, pp.6-41.
(NL) Eva Tahon, Lancelot Blondeel in Brugge, Bruges, Stichting Kunstboek, 1998.
(EN) W. H. J. Weale, Lancelot Blondeel, in The Burlington Magazine, n.14, 1908, pp.96-101.
(EN) W. H. J. Weale, Lancelot Blondeel, Pictor Brugensis Praestantissimus, in The Burlington Magazine, n.18, 1911, p.297.
(FR) Felix Witting, Lancelot Blondeel, Strasburgo, J.H. Ed. Heitz, 1917.
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