Lorenzo Favero (Brescia, 24 maggio 1911 – Brescia, 26 giugno 1974) è stato un pittore italiano, docente e critico d'arte.
Figlio di Antonio e Camilla Mozzoni, frequentò il liceo classico e si laureò in lettere all'Università di Pavia, alunno del Collegio Borromeo. Insegnò lettere alla Scuola Media Pascoli di Brescia, coltivando parallelamente la pittura, sua grande passione, assecondata dagli zii Tita e Giuseppe Mozzoni. Suo maestro fu Emilio Rizzi insieme ai maestri della pittura romantica.
Già nel 1941 fu presente a Brescia alla Mostra del Sindacato Artisti nel Salone Vanvitelliano della Loggia e nel 1942 al "Premio Verona". Dopo il conflitto mondiale, al quale fu chiamato come ufficiale di fanteria, partecipò nel 1946 a mostre a Brescia alla Galleria Vittoria e alla nascente AAB, Associazione Artisti Bresciani, in cui fu premiata la sua opera "Le Georgiche" [1].
Negli anni successivi la sua attività artistica, figurativa, fu dedicata prevalentemente ai paesaggi, ad olio e acquerello, ed ai ritratti; grande fortuna ebbero i volti dell'infanzia, eseguiti col pastello, tecnica in cui risultò particolarmente efficace.
Partecipò con successo a collettive e concorsi a Brescia e in varie città; espose in mostre personali a Buenos Aires nel 1948 [2] e a Brescia nel 1952 [3] [4] e nel 1973[5].
Fu anche fecondo critico d'arte, scrisse in proposito soprattutto sull'edizione milanese de Il Popolo, su Il Cittadino di Brescia, L'Italia e La Voce del Popolo, dedicando particolare attenzione ai pittori bresciani.
Dopo la morte fu ricordato nel 1979 in una mostra personale a Milano, alla Galleria Lyceum, nel 2001 in un'antologica all'AAB di Brescia[6][7]; fu presente anche nel 2015, ancora all'AAB, nella mostra "I fondatori dell'AAB, Giovanni Asti (1881-1954)" [8], tra gli artisti che ebbero un ruolo attivo nella nascita dell'associazione.
La sua opera Ritratto di fanciulla (pastello) è conservata presso i Musei Civici di Arte e Storia di Brescia.
Altri progetti
![]() | ![]() |