art.wikisort.org - Artista

Search / Calendar

Macrino d'Alba, pseudonimo di Gian Giacomo de Alladio (Alba, 1460 - 1465 circa – 1520 circa), è stato un pittore italiano, attivo in Piemonte e a Pavia tra il 1495 ed il 1513.

Autoritratto; Tempera su tavola; Museo Civico d'Arte Antica di Torino
Autoritratto; Tempera su tavola; Museo Civico d'Arte Antica di Torino

Biografia


Le scarse informazioni sul pittore di Alba hanno lungamente indotto a raggruppare sotto il suo nome molte dubbie attribuzioni di area piemontese tra XV e XVI secolo. Una più approfondita critica ha però consentito di ricostruire la sua identità: si tratterebbe di Gian Giacomo de' Alladio, soprannominato Macrino probabilmente per la costituzione esile (che l'Autoritratto presso il Museo Civico d'Arte Antica di Torino non lascia, per la verità, ben trasparire), discendente di una famiglia avente una qualche rilevanza sociale in Alba[1].

Nulla si sa del suo avviamento all'arte pittorica, nella natia città di provincia, facente parte di una piccola signoria, quella dei Paleologi, Marchesi del Monferrato. La sua presenza a Roma, dove Gian Giacomo dovette giungere, grazie a conoscenze influenti, attorno al 1490, è invece data per certa. Proiettato nella capitale artistica del suo tempo, l'effettiva formazione di Macrino avvenne attraverso lo studio dei maestri toscani e umbri – quali Luca Signorelli e il Perugino - che operavano presso la sede pontificia.

In particolare, le affinità stilistiche con il Pinturicchio consentono di avanzare l'ipotesi che Macrino abbia frequentato la sua bottega. In essa egli dovette apprendere il gusto del colore acceso, l'impaginazione delle scene tra ardite architetture rinascimentali e paesaggi ricchi di ruderi e “antiquaria” romani, ma anche – sul piano tecnico - l'uso del "tratteggio con una tempera molto magra stesa sotto un dettagliato disegno a pennello", tecnica alla quale Macrino rimase costantemente fedele[2].

Ritratto di Anna d’Alençon. Tempera su tavola. Crea, Santuario dell'Assunta
Ritratto di Anna d’Alençon. Tempera su tavola. Crea, Santuario dell'Assunta

Il ritorno da Roma alla città natale segnò l'affermazione di Gian Giacomo che poteva vantarsi di portare in Piemonte le più prestigiose novità pittoriche centroitaliane. Il debito verso il Pinturicchio è particolarmente evidente nelle opere di quel periodo, dalla sua prima opera nota, il trittico del 1495 con la Madonna, il Figlio e quattro santi (ora al Museo Civico di Arte Antica di Torino), al Polittico per la Certosa di Pavia[3] (1496), alla grande Pala con la Madonna in Gloria, firmata e datata (1498) realizzata per la Certosa di Valmanera presso Asti (ora alla Galleria Sabauda di Torino).

L'affermazione di Macrino in terra di Monferrato non fu però incontrastata, dal momento che egli subì, soprattutto ad Asti, la concorrenza di Gandolfino da Roreto. Presso la corte dei Paleologi egli mantenne comunque, a partire dai primi anni del Cinquecento, la fonte principale delle sue committenze. Sono di quel periodo la Madonna e Santi (1501) presso il municipio di Alba, la Pala del Santuario di Crea (1503) e i due deliziosi piccoli ritratti di Guglielmo IX Paleologo e di Anna d'Alençon (1503)

Si avverte nell'attività ritrattistica di Macrino una precisa volontà di assimilare la lezione di Leonardo, manifesta soprattutto in alcuni quadri devozionali raffiguranti la Madonna del Latte (collezioni private); tuttavia non si può, in alcun modo, parlare di un Macrino 'leonardesco' in senso stretto, perché rimase sostanzialmente fedele ai principi pittorici appresi a Roma nei suoi anni giovanili. Si può comunque riscontrare nella sua più tarda produzione (citiamo la Madonna in adorazione del Bambino, Santi e donatore del 1505 e l'altra Madonna in adorazione del 1508 della Collezione Kress dipinta per il Duomo di Torino ed ora alla Sabauda) una miglior capacità compositiva e una più sentita umanità, non disgiunta, forse, dal confronto torinese con le opere di Martino Spanzotti.


Galleria d'immagini



Note


  1. Le informazioni utilizzate derivano dal saggio di E. Villata citato in bibliografia e reperibile al sito della Fondazione Ferrero in Alba Archiviato l'8 marzo 2005 in Internet Archive.
  2. E. Villata, op cit. in bibliografia
  3. Polittico di Macrino d'Alba, su museo.certosadipavia.beniculturali.it.

Opere



Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN) 89553793 · ISNI (EN) 0000 0004 4506 6089 · SBN SBLV081299 · BAV 495/42147 · CERL cnp00568559 · Europeana agent/base/10914 · ULAN (EN) 500004756 · LCCN (EN) n2001098109 · GND (DE) 122221648 · CONOR.SI (SL) 111311715 · WorldCat Identities (EN) viaf-122379430
Portale Biografie
Portale Pittura

На других языках


[en] Macrino d'Alba

Macrino d'Alba (c. 1460–1465 – c. 1510–1520) was an Italian painter of the Renaissance period, active mainly in Piedmont, who is known for his altarpieces and portraits. His birth name was Gian Giacomo de' Alladio.

[es] Macrino d'Alba

Gian Giacomo de Alladio, más conocido como Macrino d'Alba (Alba, c. 1460/65 - c. 1520), fue un pintor italiano, activo durante el Renacimiento. Trabajó sobre todo para los Paleólogo de Montferrato, en su corte de Casale Monferrato, donde fue pintor de cámara.

[fr] Macrino d'Alba

Macrino d'Alba pseudonyme de Gian Giacomo de Alladio dit Macrino (Alba, entre 1460 et 1465 - 1513) est un peintre italien actif au Piémont et à Pavie entre 1495 et 1513.
- [it] Macrino d'Alba

[ru] Макрино д’Альба

Макрино д’Альба (1460—1465, Альба (Пьемонт) — 1515—1520) — итальянский живописец раннего Возрождения.



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2025
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии