La sua prima opera documentata fu Ritratto di giovane età del 1496, però solo con i lavori successivi apparve in tutta evidenza la tendenza del pittore e realizzare impasti cromatici e imponenti figure nello stile antonelliano e belliniano, il cui caposcuola a Venezia era Alvise Vivarini. Gli esempi più significativi, a tal riguardo furono le tavole con San Marco e il Cristo morto, oltre alle figure di San Sebastiano e San Girolamo realizzate presso la chiesa dei Frari a Venezia. Dopo la morte del Vivarini, Basaiti completò la pala di Sant'Ambrogio nella cappella dei Milanesi della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, influenzato anche dai maestri toscani e lombardi.[1]
Un certo legame con la tradizione del Quattrocento continuò a caratterizzare Basaiti, anche quando, risentendo dell'influenza di Giovanni Bellini e di Giorgione, raffinò gli impasti dei colori e si avvicinò ad una visione e interpretazione della natura più reale ed emozionale.[1] Risalirono a questo periodo artistico la Deposizione e la Vocazione dei figli di Zebedeo (1510), con lo splendido scenario di una fertile natura composito di luminose figure avvolte in giochi di luci e ombre.
Di notevole impatto per lo spettatore apparirono anche il Cristo risorto, con l'effetto delle nubi avvolgenti il castello, la Madonna adorante col Bambino e l'Orazione del Monte degli Ulivi (1515), nel quale il contrasto fra il paesaggio di una dolcezza poetica e la rigorosa figura degli Apostoli volge a favore della natura. Si distinse complessivamente più nella ritrattistica che nelle composizioni.[2]
Il suo nome è stato talvolta confuso con quello del collega Andrea Busati, e questo equivoco ha creato qualche difficoltà nella ricostruzione biografica di entrambi i pittori.
Risurrezione di Cristo, Bergamo, Accademia Carrara.
Il lamento dopo la morte di Cristo, San Pietroburgo, Ermitage.
Note
le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, pp.95-96.
Marco Basaiti, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 28 maggio 2018.
Fabio Maniago e Caterina Furlan, Storia delle belle arti friulane, Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, 1999, p.18.
Bibliografia
Elena Bassi, BASAITI, Marco, in Dizionario biografico degli italiani, vol.7, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970. URL consultato il 12 novembre 2015.
C. Ridolfi, Le meraviglie dell'arte, Berlino, 1914.
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