Marco Sassone (Campi Bisenzio, 27 luglio 1942) è un pittore italiano.
Nato a Campi Bisenzio, si trasferisce nel 1954 a Firenze, dove ha inizio il suo interesse per la pittura. Studia disegno architettonico all'Istituto Galileo Galilei ed inizia a vendere le sue prime opere, acquerelli e disegni ai turisti.[1] Sassone studia col pittore Silvio Loffredo, un allievo del maestro austriaco Oskar Kokoschka; I due artisti sono di vitale importanza per la sua crescita artistica.[1]
Nel 1966, a seguito dell'alluvione di Firenze, Sassone si trasferisce negli Stati Uniti e si stabilisce in California. Espone ogni anno al Festival of the Arts[1] di Laguna Beach.
Marco Sassone si sposa nel 1972 con Diane Nelson a Firenze[2] e ha un figlio, Nicola[3]. Divorziano nel 1983.
All'inizio degli anni ottanta Sassone trasferisce il suo studio a San Francisco, dove incontra i senzatetto. Per alcuni anni ritrae i clochard e osserva la loro vita sulle strade. Queste opere formano la mostra itinerante “Home on the Streets”, inaugurata al Museo ItaloAmericano di San Francisco nel 1994 e poi allestita a Los Angeles e Firenze.[1]
Nel 1982 Marco Sassone è insignito del titolo di Cavaliere Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Sandro Pertini e riceve la Medaglia d'Oro dall'Accademia Italiana delle Arti, della Letteratura e della Scienza, 1978.[1]
Nel 2005 Marco Sassone si trasferisce a Toronto, Canada.[4]
Sassone si risposa nel 2006 con la scrittrice russa Emilia Ianeva a Toronto.[5]
Un incontro con un senzatetto, avvenuto per le strade di Campi Bisenzio quando era ancora bambino, ispira per la prima volta il suo interesse per le persone emarginate.[6] La drammatica alluvione di Firenze del 1966, vissuta personalmente dall'allora giovane artista, lascia un segno indelebile nelle sue opere durante una carriera di oltre quaranta anni.[6]
Il 23 novembre del 1980 un terremoto catastrofico colpisce l'Irpinia, lasciando 500000 famiglie senza casa.[7] Marco Sassone organizza immediatamente un'asta benefica con la Sotheby Park Bernet, dal titolo "Sassone Earthquake Benefit"[8] per raccogliere fondi a favore delle vittime del terremoto rimaste senza casa.[9] L'artista dona 18 opere che fruttano 17000 dollari. Questo denaro contribuisce a ricostruire una fattoria a gestione familiare a Valva.[8]
Negli anni successivi, Sassone organizza altre aste benefiche delle sue opere, donando il ricavato ad associazioni come la InterAid.[10] Nel 1984 una sua opera è aggiudicata per 28000 dollari e il ricavato donato per fornire cure mediche e cibo ai bambini poveri.[11]
L'incontro di Sassone con Willie, un senzatetto di San Francisco, conduce l'artista ad una ricerca personale[12] che Sassone sviluppa vivendo e lavorando con i senzatetto della città, ritraendoli e parlando con loro.[13] Le opere di questo periodo vengono poi raccolte nella mostra "Home on the Streets", nella quale fanno parte un gran numero di tele di grande formato e ritratti a pastello e carboncino. La mostra aiuta a pubblicizzare diverse organizzazioni statunitensi che operano per i senzatetto e raccoglie fondi per le loro attività.[13] L'artista dona alcune sue opere per assistere diverse associazioni benefiche come InterAid e la Another Planet.[14]
"Non si tratta di una pittura indulgente all' emotivita". Tuttavia, le opere dell'artista fiorentino sono pervase da intense suggestioni perché riferite ad una vita intera pregna di immaginazioni e fantasie, nelle quali intelletto e sentimenti convivono in simbiosi."[15]
"Ti ritroverai immerso in un'atmosfera di tinte applicate con tanto spirito pittorico e generosità cromatica che sarai sorpreso di cogliere te stesso nel desideroso di mangiare il colore con un cucchiaio."[16]
"Il consistente nucleo di opere ordinate per l'occasione offre un'esauriente ricognizione analitica sul lavoro di questo pittore da sempre attratto da alcuni temi specifici: l'inquietudine interiore di uomini che s'indovianano come schiacciati dal male di vivere; l'osservazione umorale e al tempo stesso elegiaca, della costiera amalfitana e della laguna di Venezia, entrambe ritratte da Sassone con la stessa febbrile ansietà che emerge nella cruda verità dei suoi ritratti."[17]
"L'uomo dagli occhi blu ti fissa. Le pupille sono spalancate su un mondo interiore che ti invita ad entrare, senza bussare. La pennellata è impietosa. Con l'uomo e con il pittore, Marco Sassone, risucchiato dal mondo dei senzatetto da quando era bambino, a Campi Bisenzio."[18]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 28365654 · ISNI (EN) 0000 0000 7373 4604 · Europeana agent/base/106008 · LCCN (EN) n80026134 · GND (DE) 12469425X · WorldCat Identities (EN) lccn-n80026134 |
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