Particolare da un dipinto di Napoleone Nani del 1876. Daniele Manin e Nicolò Tommaseo dopo la loro liberazione dalle carceri austriache. Venezia. Pinacoteca della Fondazione Querini Stampalia, in deposito Sale Apollinee del Teatro La Fenice, Venezia.[1]
Biografia
Insegnò all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Si dedicò particolarmente alla ritrattistica. Tra i suoi allievi vi furono Giacomo Favretto, Luigi Nono, Alessandro Milesi, e Luigi Pastega. Nel 1874 si trasferì a Verona dove divenne direttore della Accademia di Belle Arti.[2]
Alcune sue opere sono esposte nella Galleria d'arte moderna di Venezia, nel Museo Civico di Verona, nella Galleria nazionale d'arte moderna di Roma e negli Stati Uniti, dove fu particolarmente apprezzato.[2]
Note
Philippe Daverio, Il museo immaginario. Il secolo lungo della modernità, Milano, Rizzoli, 2012, p.114.
Manlio Dazzi - Ettore Merkel, Catalogo della Pinacoteca della Fondazione scientifica Querini Stampalia, Venezia 1979, p.122
Paolo Serafini, NANI, Napoleone, in Dizionario biografico degli italiani, vol.77, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012.
Pierpaolo Brugnoli (a cura di), La pittura a Verona dal primo Ottocento a metà Novecento, 1° volume, Verona, Banca popolare di Verona, 1986, ISBN non esistente, SBNIT\ICCU\RAV\0017593.
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