Robert Scott Duncanson (Fayette, 1821 – Detroit, 21 dicembre 1872) è stato un pittore statunitense-canadese.
Robert Scott Duncanson Ritratto di Freeman Cary
Biografia
Robert Seldon Duncanson (poi Robert Scott), era figlio di un canadese di origini svizzere e di un'americana di colore di diretta ascendenza africana. Fu il primo artista afro-americano, dalla doppia nazionalità, ad essere conosciuto ed apprezzato in vita.
Secondo Joseph D. Ketner, Conservatore della Galleria d'Arte dell'Università di Washington, egli dipinse nel rispetto della tradizione dell'Hudson River School e fu spesso ispirato dalla letteratura romantica inglese.[1][2]
Oggi Duncanson è assai poco conosciuto, sia per i suoi ritratti che per i suoi bei paesaggi sereni, che ritraggono le terre ancora selvagge del Nord America.
Duncanson fu un autodidatta, anche se talvolta appare chiaramente influenzato dall'opera di Thomas Cole.
Trascorse la giovinezza in Canada, mentre la madre era nell'Ohio a Mount Pleasant, un borgo a una ventina di Km da Cincinnati. Nel 1841 raggiunse la madre negli Stati Uniti e, incontrandola, si dice che abbia affermato: «Torno per diventare un artista»[3]. Si trasferì quindi a Cincinnati, considerata a quei tempi come "l'Atene d'Occidente"[4], ma, non disponendo di alcuna formazione tecnica, dovette affidarsi alla sua volontà e al suo dinamismo, copiando disegni e ritratti stampati. Nel 1842 cominciò ad esporre in vari posti della città, poi iniziò a viaggiare.
Con l'aiuto della "Freedman's Aid Society of Ohio" soggiornò per un anno a Glasgow, nel 1853. Al suo ritorno si concentrò sui ritratti con notevole successo, ma il riconoscimento internazionale gli giunse dalle tele paesaggistiche per le quali fu accostato alla Hudson River School. Riprese quindi a viaggiare sia negli Stati Uniti che in Inghilterra, in Canada, in Scozia.
Nel 1863, temendo di essere coinvolto nella Guerra di Secessione tornò in Europa e vi rimase quattro anni. Al suo rientro in America riprese la sua vena di paesaggista, passando di successo in successo nelle città e nelle sedi dove esponeva: Cincinnati e Detroit in particolare.
Negli ultimi anni Duncanson creò alcuni dei suoi capolavori. Egli mostrò sempre un'inclinazione verso il carattere "bucolico", sicché anche dai suoi ultimi lavori emerge il suo grande amore per le atmosfere pastorali e di rassicurante serenità.
Poi, con gli anni, la sua salute, già precaria, andò progressivamente deteriorandosi, sia fisicamente che psicologicamente.
Duncanson si sposò due volte ed ebbe tre figli: Ruben, Milton e la piccola Berthe.[5]
1851 - View of Cincinnati, Ohio From Covington, Kentucky, - Cincinnati Historical Society
1852 - The Garden of Eden (da Cole), - High Museum of Art, Atlanta (Georgia)
1852 - Dream of Arcadia (da Cole), - (Collezione privata, New York)
1853 - Uncle Tom and Little Eva, - Detroit Institute of Arts
1855 - Italianate Landscape, - California African American Museum, Los Angeles (California)
1856 - Robbing the Eagle's Nest, - National Museum of African American History and Culture
1859 - The Rainbow, - National Museum of American Art, Smithsonian Institution, Washington
1861 - Land of Lotus Eaters, - (Collezione del Re di Svezia)
1863 - Vale of Kashmir, - (Collezione privata, Detroit)
1865 - A Dream of Italy, - Birmingham Museum of Art, Birmingham (Alabama)
1866 - Cottage Opposite Pass at Ben Lomond, - Museum of Art, North Carolina Central University
1867 - Loch Long, Scotland, - National Museum of American Art, Smithsonian Institution, Washington
1870 - Dog's Head Scotland, - Museum of Fine Arts, Boston
1870 - Landscape, - (Collezione privata), Philadelphia (Pennsylvania)
Mostre
1842 - Annual Exhibition of Paintings and Statuary, Western Art Union, Cincinnati
1843 - Annual Exhibition of Paintings and Statuary, Western Art union, Cincinnati
1864 - Art Association of Montreal, Montréal
1865 - Art Association of Montreal, Canada - Dublin Exhibition, Irlanda
1871 - Western Art Gallery, Detroit, Michigan
1943 - Balmoral Castle, Scotland, Museum of Modern Art, New York
1953 - Denver Art Museum, Denver
1955 - Cincinnati Art Museum, Cincinnati
1961 - Indianapolis Museum of Art Indianapolis
1967 - Howard University, Gallery of Art, Washington
1970 - La Jolla Museum of Contemporary Art, La Jolla
1971 - Bowdoin College, Museum of Contemporary Art, Brunswick
1972 - Cincinnati Art Museum, Cincinnati
1972 - Museum of Fine Arts, Boston
1976 - Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles
1979 - Detroit Institute of Arts, Detroit
1983 - National Museum of American Art, Washington
1992 - National Museum of American Art, Washington
1996 - Washington University, St. Louis
1999 - "To Conserve a Legacy" - American Art from History, Black Colleges and Universities, Studio Museum in Harlem, New York
2003 - "Then and Now". Selection of 19-20th Century Art by African American Artists, Detroit Institute of Arts, Detroit
2009 - Cincinnati Art Museum, Cincinnati
Galleria d'immagini
L'isola di Ellen
Laghetto montano
I monti della Scozia
Il Monte Oxford
L'idillio della vastità
Paesaggio con gregge
Note
Dizionario Bénézit. Ediz. 1999. Pag. 863.
Ketner, Joseph D., "The Emergence of the African-American Artists: Robert S. Duncanson" Ediz. Columbia University of Missouri Press, 1993 - ISBN 0826208800
Bearden, Romare, Harry Henderson, "Black Master of American Art" Ediz. Zenith Books, New York, 1972
Lifting the Veil: "The Emergence of the African American Artists" Ediz. Sayers Printing. St. Louis, 1995
Bearden, Romare, H.Henderson," Black Master of..." op. cit.
Ketner, Joseph, "The Emergence..", op.cit.
Bibliografia
Dizionario Bénézit, Dizionario dei pittori,scultori, disegnatori e incisori. Ediz. Gründ, 1999 - ISBN 2700030141 volume 4.
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