Romano Mussolini (Forlì, 26 settembre 1927 – Roma, 3 febbraio 2006) è stato un pianista, compositore e pittore italiano.
Romano Mussolini | |
---|---|
Nazionalità | Italia |
Genere | Jazz |
Periodo di attività musicale | 1945 – 2006 |
Strumento | pianoforte |
Etichetta | RCA Italiana |
Album pubblicati | 15 |
Studio | 15 |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
È annoverato tra i più noti e apprezzati jazzisti italiani del secondo dopoguerra[1].
Era il quarto figlio e terzo maschio di Benito Mussolini e Rachele Guidi. Nonostante il regime guidato dal padre la censurasse perché espressione di culture straniere, conobbe la musica jazz durante gli anni trenta, descrivendola peraltro per alcune riviste di settore, e iniziò a suonare il pianoforte da autodidatta, talvolta per accompagnare il padre, violinista dilettante[2]. Conobbe anche alcuni jazzisti in auge, fra i quali Duke Ellington[3], che gli sarebbe restato amico anche in seguito[4].
Dopo la seconda guerra mondiale (1939-1945), cercando di superare impegnative difficoltà economiche e relazionali (che lo indussero a esibirsi sotto falso nome, ma anche a cercare lavori saltuari), si unì al quintetto di Ugo Calise, che si esibiva nella zona di Napoli e che aveva incontrato a Ischia, mandato al confino nel 1945 insieme a sua madre Rachele e alla sorella Anna Maria; poi cominciò a suonare insieme a Lino Patruno e Carlo Loffredo, coi quali avrebbe in seguito consolidato il legame professionale e dai quali avrebbe mutuato alcune venature popolaresche e dixie che sarebbero divenute caratteristiche del suo modo musicale.
Negli anni cinquanta, convinto dai suoi amici a non usare più pseudonimi (uno di questi era Romano Full), si esibì con il suo gruppo: i "Romano Mussolini All Stars"; nel 1958 incise un album per la RCA Italiana insieme alla cantante Lilian Terry e al trombettista Nunzio Rotondo, disco a cui collaborano i batteristi Franco Mondini e Roberto Podio (quest'ultimo futuro componente dei Marc 4), il sassofonista Gino Marinacci, i contrabbassisti Carlo Loffredo, Sergio Biseo e Franco Pozzi. Con l'uscita del disco Jazz allo Studio 7 (eletto miglior disco dell'anno per il 1963) incontrò l'attenzione favorevole della critica. Il passaggio gli consentì di esibirsi anche all'estero e di suonare insieme a grandi nomi come Chet Baker, Lionel Hampton, Dizzy Gillespie, Tony Scott.
Sempre negli anni sessanta e settanta, si distinse nella composizione ed esecuzione di colonne sonore di film. Nel 1965 realizzò la colonna sonora per La ragazzola di Giuseppe Orlandini. Negli anni seguenti, in coppia col maestro Roberto Pregadio, compose, spaziando tra il jazz e la varietà di stili che la musica per il cinema permette, le colonne sonore di vari film: Kriminal (uscito nel 1966) e Satanik (uscito nel 1968), poi ristampate, ispirati agli omonimi protagonisti di due fumetti neri creati da Magnus & Max Bunker. Seguirono le musiche per Tous les chemins mènent à l'homme di Jack Guy (del 1976) e l'ultima, per Alibi perfetto, di Aldo Lado (del 1992).
Negli anni settanta Mussolini ebbe modo di collaborare anche con il chitarrista Franco Cerri, il bassista Pino Presti, il sassofonista Enzo Scoppa e il batterista Carlo Sola. Il suo ultimo gruppo si chiamò "Romano Mussolini Ensemble" e comprendeva Massimo D'Avola al sassofono, Osvaldo Ramon Mazzei alla batteria e Giorgio Rosciglione al contrabbasso. Per molti anni ospitò nel suo gruppo anche i trombettisti Cicci Santucci e Guido Pistocchi, mentre al basso elettrico si alternavano Piero Montanari, Lino Ranieri e Massimo Moriconi. Fu inoltre un pittore: i suoi soggetti preferiti erano soprattutto i pagliacci, i cavalli, i paesaggi della laguna di Venezia e suo padre Benito Mussolini.
Tra il 1990 e il 1991 si esibì al pianoforte in diverse occasioni al Circolo Barnum di Asolo, accompagnato al basso dal compositore Stefano Ianne[5].Un incontro di mondi musicali molto diversi che ha dato luogo da quel momento ad una duratura amicizia e stima reciproca.
Il 19 febbraio 1997 ricostituì un ordine cavalleresco, inteso come la prosecuzione dell'Ordine civile e militare dell'Aquila romana, della Repubblica Sociale Italiana, fondato dal padre Benito: secondo gli appartenenti all'ordine, questo non sarebbe quindi venuto meno con la dissoluzione della RSI e i diritti su di esso sarebbero passati ai figli del fondatore, prima Vittorio e quindi Romano. Fu inoltre il fondatore del "Museo Villa Carpena", a Forlì, nella ex residenza della famiglia Mussolini[6].
Negli ultimi anni della sua vita, Mussolini interruppe il silenzio sui temi riguardanti il padre, con particolare attenzione per aspetti privati della famiglia, pubblicando il libro Il Duce, mio padre, edito nel 2004. Scomparso nel 2006 a 78 anni, Romano Mussolini è sepolto nella cripta di famiglia insieme ai genitore e ai fratelli nel cimitero di San Cassiano a Predappio.[7][8][9]
Nel 1962 sposò Maria Scicolone, sorella di Sophia Loren, dalla quale ebbe le figlie Alessandra (che dopo una carriera di attrice e cantante ha intrapreso quella politica) ed Elisabetta.
Nel 1976 divorziò dalla Scicolone e si sposò con l'attrice Carla Maria Puccini, con la quale trascorse gli ultimi trent'anni della sua vita. Da queste seconde nozze nacque una terza figlia: Rachele, consigliere comunale a Roma eletta nel 2016 tra le liste del partito Fratelli d'Italia.
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 66594919 · ISNI (EN) 0000 0000 6156 832X · SBN SBLV189396 · Europeana agent/base/146919 · LCCN (EN) no98045136 · GND (DE) 129587753 · BNE (ES) XX5397631 (data) · BNF (FR) cb12872724p (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-no98045136 |
---|
Portale Arte | Portale Biografie | Portale Jazz |