Rosa Bacigalupo Carrea (Genova, dicembre 1794 ca. – 1854) è stata una pittrice italiana.
Rosa Bacigalupo (o Bacigalupi) Carrea, vissuta nell'Ottocento, fu una pittrice della generazione neoclassica già sensibile agli influssi romantici. Nata a Genova nel 1794 ca., risentì l'influenza del padre, Giuseppe Bacigalupo, pittore affermato nell'ambiente aristocratico e dell'alta borghesia genovese. La giovane fu prima sua allieva, poi collaboratrice nel portare a compimento lavori del padre quando questi venne colpito da una progressiva cecità, e fu anche sua biografa, scrivendo il Saggio sulla vita e le opere di Giuseppe Bacigalupo pittore paesista, pubblicato nel 1827.[1]
Accademica di merito della Ligustica dal 1817, per la presentazione dell'opera Amore e Psiche,[1] predilisse i temi mitologici ed i ritratti, dedicandosi anche a numerose opere d'ispirazione religiosa, di impianto tradizionale, in gran parte disperse, di cui restano varie testimonianze: Ecce Homo, Genova, Cattedrale di San Lorenzo; Presentazione di Maria al Tempio, Genova Sampierdarena, Suore della Presentazione di Maria Vergine; Pietà, Incoronazione di spine e affreschi, Genova Voltri, Chiesa di Sant’Ambrogio.
Di particolare rilievo fu la sua attività di ritrattista: nel museo dell'Accademia Ligustica a Genova sono conservati il Ritratto dello scultore Bartolomeo Carrea,[2] con cui fu sposata, e un Autoritratto. I ritratti dell'architetto Carlo Barabino,[3] di Andrea De Marchi, di Maria Francesca De Marchi, di Luigia De Marchi si trovano presso la Galleria d'Arte Moderna a Genova Nervi.
Altre opere sono andate disperse, fra queste i Ritratti di Vittorio Emanuele I e dell’Abate Berio, che si trovava presso la Biblioteca Berio. Ugualmente disperse risultano le 14 tele dipinte per la regina Maria Teresa di Savoia e collocate in origine a Palazzo Tursi. L'artista ebbe per allievi Francesco Gandolfi e Teresa Durazzo Doria.[4]
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