Topazia Alliata (Palermo, 5 settembre 1913 – Roma, 23 novembre 2015) è stata una pittrice, scrittrice e gallerista italiana.
Nasce a Palermo il 5 settembre 1913, figlia del principe Enrico Maria Alliata di Villafranca (5 luglio 1879 - 14 dicembre 1946), membro di una nota famiglia aristocratica siciliana di origine toscana, gli Alliata, proprietario dei vini "Corvo" e ultimo signore delle cantine di Casteldaccia.
La madre era l'aristocratica Oria Maria Amelia "Sonia" Ortúzar Ovalle de Olivares (11 giugno 1892 - 11 agosto 1981), figlia di un diplomatico cileno. Nata e cresciuta a Parigi, Oria Sonia Ortúzar fu da giovane una promettente cantante lirica, allieva di Enrico Caruso.
Topazia cresce così in un ambiente familiare aristocratico ricco di stimoli culturali. Tuttavia, in un atteggiamento di rottura verso il suo ambiente, decide di percorrere una strada diversa: giovanissima aderisce infatti ad un movimento pittorico d'avanguardia ed espone quadri, non senza dare scandalo alla buona società palermitana dell'epoca. I suoi amici vengono dal popolo, e si chiamano Nino Franchina e Renato Guttuso.
La famiglia aveva scelto per lei un conte inglese, ma Topazia preferisce un allora sconosciuto intellettuale fiorentino che sarebbe diventato uno dei più grandi antropologi del Novecento: Fosco Maraini, e lo sposa a Firenze nel 1935. Insieme al marito e alla prima figlia, la futura scrittrice Dacia Maraini, si trasferisce in Giappone. A Sapporo nasce Yuki (per l'anagrafe italiana Luisa) nel 1939. A Tokyo nasce Antonella detta Toni nel 1941. A seguito dei fatti dell'8 settembre 1943, in quanto non aderente alla Repubblica Sociale Italiana, Topazia, con l'intera famiglia, è internata in un campo di prigionia.
Dopo la guerra, nel 1946, torna in Sicilia, a Bagheria, e con la famiglia si trasferisce nella monumentale Villa Valguarnera. Lo stesso anno muore il padre e Topazia gli succede alla guida delle cantine di Casteldaccia. È stata la creatrice del vino "Colomba platino", un bianco ancora oggi prodotto con il marchio "Corvo". In un momento estremamente difficile, nella Sicilia del dopoguerra, fa di tutto per risollevare le sorti dell'azienda ma nulla vale a impedirne la vendita, avvenuta alcuni anni dopo, nel 1959. Con lei finisce la storia secolare che legava la famiglia Alliata alle cantine di Casteldaccia.
In quegli anni Topazia Alliata è vicina a Danilo Dolci, padre della nonviolenza e della lotta alla mafia, tuttavia senza mai aderire ufficialmente ad alcun partito politico.
Nel 1959 apre una galleria d'arte a Trastevere, la "Galleria Topazia Alliata", dove espone pittori dell'avanguardia.
Ha preso parte alla fondazione del Museo Guttuso di Bagheria.
Muore a Roma il 23 novembre 2015 all'età di centodue anni.[1]
Il suo corpo è sepolto accanto a quello del padre Enrico, nel cimitero di Casteldaccia.
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