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Umberto Bignardi (Bologna, 25 marzo 1935[1]Milano, 22 gennaio 2022) è stato un pittore italiano.


Biografia


Umberto Bignardi nasce a Bologna nel 1935. Nel 1954 si iscrive al corso di scenografia all’Accademia di Belle Arti della sua città e l’anno seguente si trasferisce a Roma dove prosegue quegli studi nel corso di Toti Scialoja.

Alla fine degli anni ’50 si dedica completamente alla pittura e nel 1959 espone per la prima volta nella mostra collettiva “Giovane pittura a Roma” alla galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis. Durante tutto il 1960 lavora ad un ciclo di tecniche miste su carta e nel 1961, sempre alla galleria La Tartaruga tiene la sua prima mostra personale. Nel corso del 1962 realizza una serie di grandi collages su tela in cui compone, tra zone dipinte, immagini fotografiche scelte dal repertorio della comunicazione. Questi lavori sono poi esposti, nel marzo del 1963, in una mostra personale alla nuova sede della Tartaruga in Piazza del Popolo.

Nel 1964 allestisce una mostra personale alla galleria De’ Foscherari di Bologna e nello stesso anno espone nella mostra collettiva “Arte nuova” al Lunds Konstall in Svezia.

Nel 1965 inizia ad interessarsi alla trasposizione grafico pittorica delle cronofotografie di E. Muybridge e dei fotofinish. Nel 1966 realizza una mostra personale alla galleria L’Attico di Roma ed espone le sue opere alla XXXVII Biennale di Venezia. In quell'anno si avvicina al cinema indipendente tramite l’amicizia con Alfredo Leonardi ed inizia la collaborazione con alcuni esponenti del teatro-immagine. Da queste esperienze nel 1967 crea il “Rotor”, uno schermo cilindrico ruotante, concepito come un tutt’uno con la proiezione del film Motion Vision, sul quale si alternano superfici riflettenti e assorbenti. il Rotor verrà poi esposto in due mostre collettive: “Fuoco, Immagine, Acqua, Terra” sempre alla galleria l’Attico di Roma e “Arte Povera, Im-Spazio” alla galleria La Bertesca di Genova.

Nel 1967 progetta l’impianto scenico e cura la regia dei filmati per lo spettacolo teatrale “Illuminazione”, regia teatrale di Mario Ricci, e realizza due mostre personali, una alla galleria Modern Art Agency di Napoli, l’altra alla Galleria del Deposito a Genova. Nel 1968 espone allo Stadlisches Museum di Wiesbaden e al Kunsthaus Hamburg.

Nel 1969 intraprende una lunga collaborazione con l’industria elettronica d’avanguradia prima con Olivetti, poi con IBM, sviluppando progetti di innovativi sistemi multimmagine e multimedia. L’opera più nota di quel periodo è l’installazione audiovisiva “Implicor”, un grande ambiente con schermi specchi (1969/70) esposta al MoMA di New York nel 1972 per l’esposizione “Italy, the new domestic landskape” e nel 1973 al’ I.C.S.I. D.(International Council of Societas of Industrial Design) per la sua convention mondiale a Ibiza. Sempre nel 1973 è alla Triennale di Milano. Nel 1974 è al Design Zentrum di Berlino con il programma “Die stadt, Bild und Wirkung”.

Con l’inizio degli anni ’90 si riavvicina al mondo della pittura: nel 1994 espone in una mostra antologica al Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea della Università "La Sapienza" di Roma dove, oltre ad opere storiche, presenta una serie di nuove tavole su carta eseguite nei primi anni ’90 influenzate dalla sua esperienza con Olivetti ed IBM; in contemporanea tiene una mostra personale alla galleria Il Segno di Roma. Nel 1995 partecipa all’esposizione “La sindrome di Leonardo, Arte Design in Italia 1940/1975” alla palazzina di caccia di Stupinigi, Torino e tiene la performance “Transepocale” alla galleria Neon di Bologna con video espanso, musica viva e tecniche miste su carta. Nel 1999 espone nella mostra collettiva “L’arte pop in Italia, pittura, design, grafica negli anni ’60” alla galleria Niccoli di Parma.

Nel 2000 invece espone nella mostra collettiva “Mitici ’60, aspetti della ricerca” al Complesso Monumentale del San Giovanni, Catanzaro. Nel 2005 espone una mostra personale alla galleria “Arte e Arte“ di Bologna e nel 2007 partecipa alla esposizione “Pop Art Italia, 1958-1968” alla Galleria Civica di Modena. Nel 2008 espone al Centro per l’Arte Diego Martelli, Castello Pasquini di Castiglioncello, esposizione “Il cinema dei pittori, le arti e il cinema italiano 1940-1980.”

Nel 2010 espone “Ultramegadrops" nell’ambito di Mal d'Archive un progetto di Careof DOCVA di Milano in collaborazione con documents d’artistes, Galerie de la Friche, Marseille. Nel 2013 la Camera Verde di Roma edita una cartella di lavori i cui disegni originali vengono esposti nella mostra “Archivio ineluttabile” dello stesso anno mentre nel 2014 “Les editions de La Camera Verde” presenta la cartella alla Galerie Laure Rayonette di Parigi. Nel 2015 espone alla Tate Modern di Londra l’opera “Motion Vision” 1966/67, che verrà poi ripresentata anche nel maggio 2016 al Teatro di Palazzo Grassi a Venezia in occasione della mostra “IMAGINA, l’arte italiana 1960-69 alla collezione Guggenheim di Venezia”. Nel 2016 Umberto Bignardi espone nelle importanti mostre retrospettive “Roma Pop City anni’60”, museo MACRO di Roma e “ITALIA POP”, Fondazione Magnani Rocca, Parma.

Umberto Bignardi muore a Milano il 22 gennaio 2022.[2]


Collezioni



Note


  1. Sesta biennale romana rassegna delle arti figurative di Roma e del Lazio, febbraio-marzo 1968 · Volume 6, Parte 1968, Roma, De Luca editori d'arte, 1968.
  2. Arte. È morto l'artista Umberto Bignardi, maestro della sperimentazione visuale, su la Repubblica, 23 gennaio 2022. URL consultato il 24 gennaio 2022.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 86135258 · ISNI (EN) 0000 0000 7885 0591 · LCCN (EN) no2008104270 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2008104270
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