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Vittorio Miele (Cassino, 24 novembre 1926[1]Cassino, 18 novembre 1999[1]) è stato un pittore italiano.


Biografia


Visse l'esperienza tragica della battaglia di Montecassino in cui vede morire il padre e la sorella ed in seguito, per le ferite riportate, anche la madre. Dopo la fine del conflitto si trasferisce a Urbino dove comincia la sua attività artistica. Nel 1958 è presente alla "Mostra Nazionale Città di Mantova", mentre la prima mostra personale avrà luogo a Frosinone nel 1966, presso la galleria “La Saletta”[2], luogo di incontro e di dibattito dei pittori ciociari e dell’Alta Terra di Lavoro[3].

Nel 1967 grazie all'opera Meriggio è premiato alla rassegna d'arte "Avis" di Jesi. Due anni dopo, nel 1969, con l'opera Il Dolore riceve il 2º premio all'Esposizione Internazionale di Pittura di Piervert (Francia) e, nello stesso anno, con l'opera Case di Ciociaria vince il primo premio alla IV Rassegna Nazionale Arti Figurative a Roma[4].

Negli anni settanta partecipa ad esposizioni a San Marino (una mostra personale al Ridotto del Teatro Titano nel 1971), in Giappone (1972, Galleria "2000" di Tokyo, per una rassegna collettiva a cui partecipano anche opere di De Chirico, Gentili, Campigli, Greco, Cantatore), in Jugoslavia (1973, Padiglione d'Arte di Sarajevo), Canada (1974, espone a la Place Bonaventure di Montréal, al Titanus Inc. di Willowdale, all'Hotel Hilton e alla Fine Arts Gallery di Toronto), Stati Uniti d'America (1976, mostra di oli e tempere alla Mondello Interiors Gallery di Birmingham). Espone anche alla Forsythe Gallery di Ann Arbor, alla Charter Arts di Farmington, alla Coach House Gallery di Detroit ed in altri prestigiosi musei.

Dopo molte altre mostre in Italia viene invitato, sul finire degli anni settanta, nella Colonia Artistica Statale di Počitelj in Jugoslavia[5], esperienza che ripercorre in una serie di stupendi pastelli. Trentacinque anni dopo la distruzione di Cassino Vittorio Miele commemora quell'anniversario con "Testimonianza", un itinerario artistico con le immagini più crude che erano rimaste nella mente del maestro[6].

Nel 1991 espone al Parlamento Europeo.

Dopo moltissime altre esposizioni (tra cui nel 1987 alla "Galleria Il Trittico" di Roma e nel 1994 mostra personale alla "Galleria Gagliardi" di San Gimignano) Vittorio Miele muore nella sua Cassino il 18 novembre del 1999.

Nel 2009, la Fondazione Umberto Mastroianni ed il Comune di Frosinone, in occasione del decennale dalla scomparsa, gli dedicano una mostra personale[7] che ottiene uno straordinario successo di pubblico e di critica. Analoga iniziativa viene presa anche dalla "Galleria Gagliardi" a San Gimignano[8]. Nel 2015, nel corso degli eventi legati alla commemorazione della distruzione di Montecassino, Cassino lo ricorda con una mostra all'interno del Museo archeologico "G. Carettoni" dedicata alle opere inedite relative alla Battaglia[9][10].

Amico di Umberto Mastroianni, Alfredo Bonazzi, Kolja Mićević e Pietro Annigoni, definito da Duccio Trombadori "il poeta del silenzio"[11], Miele rimane uno degli artisti italiani più profondi e significativi del secolo scorso. Attualmente alcune sue opere sono esposte presso il Museo della Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino[12].

A Frosinone, città dove ha vissuto molti anni della sua vita, gli è stata dedicata una scuola dell'infanzia statale[13].

Nel gennaio 2020 viene inaugurata presso l' Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale la Donazione Vittorio Miele. A venti anni dalla scomparsa del pittore, la sua famiglia dona all’ Università trenta dipinti e grafiche realizzati a metà degli anni ’80 del secolo scorso. La raccolta fa parte della serie “Testimonianza”, documentazione artistica di un’esperienza umana che ha visto Miele testimone diretto e protagonista degli eventi bellici che sconvolsero la città e l’Abbazia nel 1944. In catalogo intervento critico di Marcello Carlino.

Nel 2020 il Museo dell'Abazia di Montecassino acquisisce la sua opera "Il Cristo" ospitata oggi nella sezione contemporanea del Museo.

Nel settembre 2021 viene intitolato a Vittorio Miele il Liceo Artistico di Cassino.


Giudizi critici


«Il suo realismo pittorico gioca a favore di una trasgressione spaziale fatta paradossalmente di storie comuni, di pose metafisiche, di un ricordo attualizzato. Sopravvive una costante di dolore ai miseri frammenti della serenità.»

(Rocco Zani)

«Non un'immagine romantica, ma la proiezione di un'emotività arrovellata, muta, che si esprime in colori, ricca di fermenti culturali e di radici locali, di accordi postimpressionisti, di nostalgie fantastiche. Da questa pittura liberatoria esce una personale catarsi, una lacerante ricerca per superare il labirinto della memoria, per raggiungere, con meno strazio, il punto intimo, segreto, dove dolori e ricordi accettano il dolore, che ad ogni vita è ugualmente riservato.»

(Umberto Mastroianni)

«E questo senso di essenziale, di schivo, pur nella molteplicità di memorie, si riscontra in tutta la pittura di Miele. La quale, da diversi anni a questa parte, si è fatta più filtrata, pensosa e armoniosa nella stessa corporeità dei segni. Come se si trattasse di una pittura appararentemente limitata in un chiuso cosmo personale, ma per i riflessi di memorie e sentimenti che suscita diventa illimite nella sua sostanza di essere.»

(Giuseppe Bonaviri)

E caricano gli sguardi delle figure che si cercano disperate, disperando di trovarsi, di un urlo ricacciato in gola, di un grido che non esce: così muto, definitivamente fermato nello smarrito strazio di un volto, è l’urlo dell’espressionismo pittorico di Vittorio Miele sul tema originario della guerra e di una ferita non chiusa. (Marcello Carlino)

«Ci presenta un un’umanità fatta di passione, di mistero, di aspirazione, traducendo sulla tela il modo improvviso la sensazione fuggevole, l’entusiasmo a grandi tratti essenziali nella ricca e tenue gamma coloristica tra una luce diffusa dell’aria aperta in una sintesi formale in cui si affida alla sensibilità e alla suggestione più che alla dimostrazione, all’intuito più che alla logica[14]

(Michele Rosa)

Vittorio Miele nei musei



Note


  1. Nuovi Orizzonti, 1966.
  2. Artisti e intellettuali presso la galleria d’arte “la Saletta” a Frosinone, su rosamichele.it. URL consultato il 9 agosto 2018.
  3. Rocco Zani, Vittorio Miele - una storia per nulla comune Archiviato il 18 aprile 2014 in Internet Archive., Il Municipale, 30 maggio 2010
  4. Počitelj, Bosnia4u
  5. La guerra di liberazione in Ciociaria, 1943-1944: testimonianza di Vittorio Miele, Regione Lazio; Provincia di Frosinone, Assessorati alla cultura, 1990
  6. Vittorio Miele - Mostra antologica di dipinti, Latiumadiectum
  7. Vittorio Miele – Grafica - ArtEventi[collegamento interrotto]
  8. Rocco Zani (a cura di), Vittorio Miele: le opere inedite della testimonianza, Museo Archeologico Nazionale G. Carettoni di Cassino, 2015
  9. Le Opere Inedite della Testimonianza di Vittorio Miele al Museo 'G. Carettoni' dal 14 giugno al 5 luglio Archiviato il 30 agosto 2017 in Internet Archive., Comune di Cassino, 09-06-2015
  10. Duccio Trombadori (a cura di), Vittorio Miele: Il poeta del silenzio, Comune di Boville Ernica, 2000
  11. Gabriele Crepaldi, Musei d'Italia, Mondadori, 2007
  12. Scuola comprensivo 1 Frosinone - Contatti
  13. Varone 2010, pag.214

Bibliografia



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[en] Vittorio Miele

Vittorio Miele (November 24, 1926, Cassino – November 18, 1999, Cassino) was an Italian painter.

[fr] Vittorio Miele

Vittorio Miele (né le 24 novembre 1926 à Cassino et mort le 18 novembre 1999 à Cassino, dans la province de Frosinone) est un peintre italien du XXe siècle[1].
- [it] Vittorio Miele

[ru] Мьеле, Витторио

Витторио Мьеле (итал. Vittorio Miele; 24 ноября 1926[1], Кассино — 18 ноября 1999, Кассино, Лацио) — итальянский художник. Ему выпала трагическая участь участвовать в битве Монтекассино, где погибли его отец, сестра, а после полученных тяжёлых травм и мать. В 70-х годах он принимал участие в выставках в Сан-Марино, в Японии, в Югославии, в Канаде и в США. В конце 60-х гг. после участия во многочисленных выставках в Италии его приглашают в поселение для художников в городе Почтель в Югославии. Опыт, полученный в Почтеле, в дальнейшем ярко проявится в ряде пастельных работ Мьеле. Спустя 35 лет после разрушения Кассино Витторио Мьеле посвятит этой печальной дате свою работу «Свидетельство» (Testimonianza), сотканное из трагических воспоминаний маэстро, оставивших неизгладимый след в его сердце. В 1991 году эта работа была представлена в Европейском Парламенте. Скончался Мьеле 18 ноября 1999 года в своем родном городе Кассино. Он дружил с Умберто Мастроянни, Альфредо Бонацци, Кольей Мичевич и Пьетро Аннигони, а Дуччо Тромбадори называл его «поэтом тишины». Его по праву можно считать одним из самых глубоких, значительных итальянских художников прошлого века. На сегодняшний день некоторые работы Мьеле можно увидеть в музее фонда Умберто Мастроянни в городе Арпино.



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